Friday 8 December 2006

Riflessioni su Away From Me

Oggi non è stata proprio quella che può essere definita una bella giornata…

No, in realtà non è corretto dire che è oggi, la pessima giornata. È il periodo che è pessimo, tutto, nel suo complesso. Da una parte c’è la scuola, le levatacce per fare colazione e arrivare in tempo, dovendomi fare una ventina di minuti di strada a piedi ogni santa mattina, i professori che pretendono rispetto senza volerne dare in cambio. I voti, le borse di studio, le materie, i compiti… Tutto mi sta diventando indigesto.
Finisce la scuola, torno a casa e trovo la Mater con il suo fottutissimo piede operato (lo so, bonjour finesse), che non fa altro che lagnarsi sul fatto che non la calcolo abbastanza e che talvolta mi rifiuto di darle una mano in casa. Forse la Signora non si rende conto che è già un impegno gravoso sopportarla. Povera donna, non gliene faccio una colpa, non è colpa sua se ha il piede tutto a dolori, ma è oggettivamente pesante sostenere le sue lamentele e le continue chiamate.
Abbiamo infine la mia semi-pendolarità, il fatto che un pomeriggio sì e un pomeriggio no devo inscatolarmi su un pullman ed andare a Sassari per il corso d’inglese per il First e l’Advanced. È pesante doversi fare un’ora di viaggio perché l’itinerario del pullman è una delle più grosse troiate che la storia moderna ricordi. Presa singolarmente, ognuna di queste cose può sembrare innocua, ma quando formano la Trinità Riunita, l’unico motivo che mi trattiene dal fare una strage è l’amore di M.

In effetti, in questo periodo sto ascoltando molto sovente Away From Me degli Evanescence, la canzone di cui ho precedentemente postato il testo. Perché in questo momento ricalca pari pari la mia vita. Tutto intorno a me mi disgusta. Le cose che ho creato, quelle che ho ottenuto, sembrano perdere ogni importanza.
Sto perdendo il mio narcisismo. Non che stia smettendo di amarmi, semplicemente ho perso ogni voglia di prendermi cura di me. Così i miei capelli sono perennemente scomposti, la barba non fatta, i vestiti, soprattutto in casa, trasandati e l’acne lasciata ad imperversare. Restando qui, perso e solo nell’ombra, non ho motivo di curare il mio aspetto. E tutto ciò che posso fare è protendermi verso qualcosa di più e desiderare di perdermi in Te, e che tu venga a portarmi via da qui, dall’orrore di ciò che sto diventando marcendo in questo fetido buco.

Portami via da qui!

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