Friday 9 April 2010

Air Man

I can’t remember this place,
It’s all out of phase now –
Different time and space.

Appena arriverò a Trieste, ovvero oggi in tarda mattinata, provvederò a tagliarmi le unghie. Dopo due mesi e mezzo di crescita deliberata e smalto nero, con 5 millimetri abbondanti che superano la linea delle carni, per quanto mi facciano delle dita lunghissime ed affusolate iniziano ad essere davvero fastidiose, sia per digitare al piccì che in mille altre faccende quotidiane, specie per uno che, come me, è sempre stato abituato a portarle cortissime causa pianoforte. Il fatto che siano bellissime non compensa la loro scomodità, specie se consideriamo che non ho dove sfoggiarle: a parte me, non c’è nessuno nella mia compagnia con un senso estetico tale da apprezzarle (se non per commenti tipo “accidenti, sono più curate delle mie” dalle ragazze). Inoltre, TheOuroboros mi ha chiesto specificatamente di non mettere lo smalto per il set che abbiamo in programma con Daniela per la prossima settimana, e senza smalto, specie in foto, sono abbastanza pointless (oltre che rischiano di rompersi che è una meraviglia).

Assieme alle unghie, per il set dovrò tagliare anche il mio amato pizzetto, visto che TheOuroboros preferirebbe ritrarmi col viso perfettamente efebico (che è comunque più virile di quello del Garth del post prima, per inciso), e anche se ha detto che non sono obbligato, era palese che mi preferisse senza, e senza mi avrà: l’ho scritto anche su ModelMayhem, sono pronto a tagliarlo se il fotografo lo richiede, e anche se faccio il modello solo en amateur non intendo mancare di professionalità. Senza contare che essendo parte della maledetta barba, il pizzetto ricresce come niente. E comunque, il discorso è lo stesso delle unghie, non ho chissà che occasione particolare in cui devo sfoggiare un look impeccabile, per cui posso anche girare una settimana e mezzo col pizzetto mezzo spuntato mentre attendo che ricresca.


Adesso invece aspetto che si facciano le quattro del mattino per salutare Murka e farmi accompagnare in aeroporto dalla Mater, che saluterò lì, per prendere il mio volo che parte prestissimo, courtesy di quei simpaticoni di RyanAir. Strano ma vero, stavolta non ho proprio voglia di ripartire: a Trieste non ho la mamma che cucina per me, che pulisce per me, che mi fa il bucato, non ho la gatta che dorme nella sua cuccia accanto alla sedia della scrivania facendo le fusa, ma ho solo il mondo reale che mi aspetta, e sinceramente non ci tengo proprio ad incontrarlo. Ormai, dopo un anno e mezzo da quando mi sono trasferito, sono arrivato al punto in cui casa non è già più qui, ma non è nemmeno davvero lì. Ma in fondo ho sempre saputo di essere un apolide allergico alla routine, ben felice di andare a vivere in un nuovo luogo ma conscio che dopo un anno o due gli verrà a noia. Come Boccadoro, come la Bloempje. O come Frisson, a cui è servito Dorian per trovare un luogo dove mettere radici.

It’s like wearing new eyes.
Do you complete me?
Just try, just try.

3 comments:

  1. Caspita hai portato le unghie più lunghe delle mie! Io le taglio in continuazione perchè si spezzano sempre, sono poco pratiche e non ho nemmeno la pazienza di mettermi lo smalto, anche se non nego che da un certo punto di vista sarebbe bello averle così curate. Purtroppo per me sono troppo pigra xD

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  2. Ania, ormai che: "hai le unghie più curate delle mie", "hai i capelli più curati dei miei", "hai i capelli più lunghi dei miei", "ti trucchi meglio di me" sono dei commenti che ricevo continuamente dalle ragazze. XD Forse dovrei iniziare a preoccuparmi. XD

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  3. oppure decidere di tenere loro un corso di estetica avanzata hahahahahaa

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