Monday 31 January 2011

Chiavi di ricerca - Gennaio

Anno nuvo, chiavi di ricerca nuove. Molte sono semplicemente sconcertanti e poco divertenti, ma qualcosa di buono lo si trova sempre.
A proposito, mi chiedo chi sia il dislessico che googla sempre il mio blog facendo grossolani orrori ortografici nel titolo. Sarebbe and Roses, non adn Roses!

be careful of that smile cause you might hurt someone
Oooh... and it can’ t be made undone like snow before the sun... *canta*
broke glass
Alias "vetro senza soldi", nuova variante del tormentone del mio blog.
analogie nightwish epica
Entrambe le prime cantanti, Tamarrja e Helena rispettivamente, erano dei viados.
volontà manga
...wtf?
cosplay personaggi gotici
Quello che io faccio ogni volta che esco.
amanda somerville struccata
Non capirò mai questo fetish della gente per i personaggi famosi struccati.
petali pace
Volemmosebbèneh!
camden town flötenspieler
Uh! Il nostro piccolo elfo yaoi approda in Juchèi!
frisson lune
Il mio Bimbo! Il Bimbo mio e della Bloempje! *w*
nero sipario immagini
Dio, che cosa gotica... Aww Death, come near me!
dormire nella vasca
E svegliarsi la mattian dopo con i reumatismi a vent’anni.
fantasie che vanno nel 2011
Qualcuno si prepara alla nuova stagione pornocinematografica...
milano city angels bus
Spero non sia il bus che porta le ragazze ad Arcore...
culo spettacolare in leggings neri
Parlando di Leonisa devo aver lanciato il fetish per i leggings neri...
sopracciglia incredibili
Mi ricorda quelle di Monociglio, uno dei talebani della mensa: unite indissolubilmente fra loro...
tatoo sopracciglia brutte esperienze
visi superrifatti

Cercavano il blog del Circolo Janice Dickinson anonime...
disegni di demoni capelli lunghi lisci neri
Io li vorrei non disegnati...
musica anticristo
Due parole: Lady Gaga!
perchè dorian grey è vicino a petronio?
E perché gli studenti non stanno attenti in classe e poi cercano scemenze su Google?
vestiti di tarja
Ora: io sono una persona che ha, tutto sommato, buon gusto. Perché la gente arriva al mio blog cercando i suoi costumi da travione?!
manga dentro la vasca da bagno
Fanno senza dubbio una pessima fine...
astaroth blog paranormal activity recensione
Tutto fa brodo, non c’è che dire...

Ed il primo best of mensile del nuovo anno se lo aggiudicano:

cristo nudo judas kiss
Le fangirl yaoi alla conquista della Bibbia!
live sigu roses streaming
... Vi prego... ditemi che non stavano cercando loro.

“Sono innamorato”. “Capita, io avevo la tosse”.

Lui scrive:
Come va?
Io scrivo:
Bene.
Sto progettando un viaggio fotografico a Torino.
Tu?
Lui scrive:
Bene dai, sono innamorato!
Io scrivo:
[ faccina sconvolta ]
Lui scrive:
  Ahahahahaha!
Sapevo avresti reagito così! XD
Io scrivo:
E ci credo!
Voglio dire
Non per il “sono innamorato”.
Cioè, capita: io avevo la tosse fino alla scorsa settimana.
Ma per il “bene dai” prima…

(varie ed eventuali)

Io scrivo:
Due uscite e sei già innamorato?
*intanto sorseggia il terzo tè al bergamotto della serata*
Lui scrive:
Guarda che per innamorarsi di qualcuno bastano 40 millesimi di secondo u_u
Io scrivo:
In quale dimensione parallela?

(varie ed eventuali)

Io scrivo:
L untore com’è?
Lui scrive:
Bellissimo
Io scrivo:
Beh, come minimo, altrimenti non ti saresti innamorato spero.
Lui scrive:
Però ha gli occhi marroni
Io scrivo:
Big deal
Lui scrive:
Solitamente io apprezzo occhi chiari, specialmente se verdi come i miei.
Io scrivo:
Io non ho preferenze per gli occhi, tanto se il colore non va bene c’è Photoshop.
Lui scrive:
.................................................................................................


Cosa abbiamo imparato quest’oggi, bambini?
Che fra i vari effetti collaterali, innamorarsi fa anche dimenticare che i puntini di sospensione sono solo tre.

Friday 28 January 2011

Mumble… - Vol. 2


Continuo a rimanere stupito, oggi come nel 2009, del fatto che da una parte leggo libri e manga a sfondo romantico praticamente in continuazione peggio delle signore di buona famiglia con gli Harmony, e dall’ altra sono in grado di tirare fuori delle perle di raro cinismo assolutamente sentite e sincere che lasciano perplesso (e segretamente deliziato) me per primo. Dipenderà dal fatto che nelle storie fittizie l’ammoreh è, appunto, fittizio e tutti gli ostacoli che incontra sono solo prove che deve affrontare prima di prevalere, quindi riesce a risultare perfino simpatico (anche se bisogna ammettere che gli Harmony gli fanno una pessima pubblicità; voglio dire, chi mai prenderebbe sul serio l’ammoreh dopo un titolo come “Ti amerò, Mio Duca!”?).

Parlando di cose non futili, invece, oggi dovrò affrontare le impegnative attività di andare a comprare i Kinder Delice di cui mi è venuta voglia al supermercato sotto casa e lavarmi i capelli. Per la prima, il problema è essenzialmente la bora (che, ribadiamolo c non fa mai male, è un vento tipicamente invernale); per la seconda, è un’agonia pettinarli prima della doccia, darci tutto lo shampoo, il balsamo, ripettinarli sotto l’acqua, vedere quante ciocche ho perso a questo giro e, soprattutto, asciugarli; dato che sono già frustrato per i Kinder Delice, ho deciso che questa volta me ne voglio lamentare. Di solito, in questi casi sarei felicemente disposto ad accontentare le fan che su deviantART mi dicono che vogliono i miei capelli: glieli presterei per il tempo sufficiente a finire l’ambaradan e poi me li riprenderei puliti, asciugati, profumati e che se ne stanno via dalla mia faccia mentre dormo.

Oh, già, i Kinder Delice non sono il solo problema: domani a Venezia è previsto sole, mentre io speravo in una nebbiolina uggiosa che mi ispirasse qualche foto à la Sleepthief per arruffianarmi (fotograficamente parlando) il bel Justin Elsewick, visto che ha in cantiere un nuovo album (che necessiterà di una copertina) e ha detto di amare particolarmente quella città. Pazienza, ci proveremo comunque.

Monday 24 January 2011

Ahahahahah. No.

Ho aggiornato Windows Live Messenger con l’ ultima versione disponibile. Ho fatto il ripristino della configurazione di sistema dopo tipo cinque minuti. Proprio no. Avere la finestra dei contatti ridotta a un ottavo del mio schermo con i restanti sette occupati dall’orrida abbronzatura della nuova coniglietta di PlayBoy non è fra le mie priorità. E intanto mi chiedo come riescano a rendere quel programma sempre più orrido con ogni nuova versione, deve essere un talento naturale.

Cambiando discorso, oggi la giornata è stata devoluta alla disperata ricerca di un locale che facesse cheesecake in compagnia di Linda, la quale ha le voglie da donna incinta (e anche le nausee) e mi ha ossessionato col benedetto cheesecake per tutto il week end. Beh, dopo l’iniziale delusione per non averlo trovato nel cafè dove mi ha trascinato in gran corriera, siamo andati alle Torri (il centro commerciale) per una sessione di shopping pomeridiano, e lì abbiamo trovato un localino kitschissimo in stile western dove fanno il beneamato dolce.
Finito di mangiare, per me la sessione di shopping è stata in realtà piuttosto magra, e ho comprato solo un cavetto USB nuovo per l’hard disk esterno e due manga che sono arrivati in fumetteria. Tutt’altro discorso per Linda, che ho accompagnato al Beate Uhse giù alle Rive. Risultato? Quando siamo usciti (dopo che il povero commesso è stato tartassato di domande su dildo e vibratori vari), ci spremevamo le meningi per dare un nome al suo nuovo vibratore viola. Seduti davanti al Bire in attesa che aprisse, abbiamo giocherellato con l’aggeggino (in maniera non pornografica, abbiamo solo provato le varie velocità di vibrazione), finché il fato non ha spinto Linda a mandare per sbaglio un sms a una tizia che non sentiva da anni, che ha trovato il nome perfetto per il nuovo dildo: Deep Purple.
(Fra l’altro, il commesso del Beate Uhse ha guadagnato punti quando ha intuito che io di un vibratore non saprei che farmene. Avrà l’occhio esperto, a forza di lavorare lì).
(Punti bonus anche alla travesta 45enne minidotata che cercava un maschione quarantenne in bacheca annunci: finalmente qualcuno che non cerca ragazzini!).
 

Fra gli altri avvenimenti da segnalare: vi prego, qualcuno mi tolga dalla testa Faster dei Within Temptation. Quella canzone è una droga, una volta che inizi non riesci più a smettere.

Saturday 22 January 2011

Faster and Faster and Faster

Lo dico subito: il primo tVue metaller o darkettino depresso che si lamenta di sentire puzza di commerciale verrà defenestrato istantaneamente.


La canzone è più orientata al rock che al metal. E dunque?
La cover del singolo sembra uscita da Vogue. Ergo?
Sharon non canta in falsetto. Ma da mo’ .
Suona... pop! Grazie alla ceppa, è il singolo di lancio!
Non c’è l’orchestra! E qui mi esplode la testa.

A prescindere da ciò che i metallaroni con la puzza sotto le ascelle il naso dicono, i Within Temptation sono una delle band più importanti del panorama metal melodico a voce femminile. Di conseguenza, è naturale che, accanto a quelli che li ascoltano perché sono loro fan, ci siano anche orde di ragazzine che spammano il web con ulteriori, inutili lavori tipo quelli collezionati dal When Darkness Comes (ho il dentino avvelenato contro questo gruppo perché colleziona solo il cliché del cliché e mi rifiuta puntualmente qualsiasi lavoro sia un tantino più innovativo), e che li ascoltano solo perché si fanno di qualsiasi cosa il female-fronted metal proponga, porcherie rigorosamente incluse.
Ecco, le obiezioni di cui sopra saranno probabilmente mosse in massa da questa folla di signorine vestite con corpetti con stecche di plastica e pizzi da tre soldi, probabilmente fan di Tamarrja, che non si ricorderanno che altri singoli dei Within Temptation come What Have You Done?, Frozen, la sempre tanto amata Angels sono anche più pop di questa nuova Faster, singolo apripista di The Unforgiving, in uscita a marzo. E perché? Perché questa canzone suona fresca, diversa da ciò che i Within Temptation hanno fatto in passato.

Per quanto riguarda me, invece, quando l’ho sentita ho cantato un Gloria in Excelsis. Il punto di partenza è semplice: I Within Temptation non sono né i Sirenia, né i Naituiss, e non c’ è un solo loro album che suoni uguale ad un altro; quindi qualcosa di diverso c’era da aspettarselo in partenza. Anzi, a ben vedere c’era da sperarlo, e non parlo solo da cultore dei Theatre of Tragedy in tutte le loro molteplici forme, ma da amante delle discografie in generale: il ristagnamento annoia.
Il mio Gloria è stato dettato nella fattispecie dal fatto che non solo in questo singolo ci sono notevoli accenni elettronici (che ultimamente sto apprezzando sempre più), ma soprattutto perché c’è poca orchestra. Per quanto adori Black Symphony, avevo il terrore che dopo un’esperienza live con orchestra e coro, Sharon e compagni optassero per continuare sulla strada del symphonic da manuale, il quale, inutile girarci intorno, è un genere morto. Il gothic metal qualche margine di manovra ce l’ha ancora (e qui aspetto i Draconian al varco), ma il symphonic non ha proprio più nulla a offrire nel 2011: l’unica cosa che può fare è continuare ad aggiungere ulteriori strati di orchestra e finire per sfornare altre pacchianate orribili perfino peggiori di Once dei Naituiss.
Di conseguenza, premesso che non si può giudicare un album dal singolo di apertura, questo ulteriore rinnovamento del sound dei Within Temptation mi ha rallegrato, e ha riacceso l’impazienza per l’uscita di questo The Unforgiving dalla copertina tanto brutta da avermene quasi fatto passare la voglia.


Per quanto riguarda la canzone in sé, come singolo merita minimo un bel 9/10. È catchy al punto giusto, ruffiana e radiofonica ma con molta classe per non risultare indigesta ai fan di vecchia data, dimostra un buon arsenale di elementi eterogenei ma amalgamati ad arte (mi piace perfino l’assolo di chitarra, e di solito o non li calcolo, o li trovo pacchianamente ammiccanti alla tVueness) e… cavolo, si pianta in testa e non ne esce più.
Se poi a qualcuno non piacerà perché è poco metal e molto elettronica… beh, i pesanti limiti mentali del pubblico di questo genere sono ben noti già dai tempi di Musique dei Theatre of Tragedy, quindi perché darci peso?

Saturday 15 January 2011

19/20

Stranamente, a questo giro la smania per il successivo Angel Sanctuary mi è passata piuttosto velocemente. Non che il volume 19 non mi abbia entusiasmato, ben inteso... ma, in primo luogo, la sera sono uscito subito con Linda e ho pensato ad altro (tipo ai carlini con le extension o a come rimanere in equilibrio sui pattini mentre canto le sigle di Sailor Moon e Terry e Meggie – ed è con orgoglio che annuncio che in tutta l’ora che siamo rimasti sul ghiaccio non sono caduto nemmeno una vola); in secondo luogo, parlando prettamente di manga ho abbondante materiale per tenermi occupato da qui alla prossima uscita, e forse anche oltre. Ma è soprattutto per il volume in sé che non muoio dalla voglia di avere il prossimo sotto mano, per tutta una serie di motivi.

Questo volume 19 è stato decisamente meno yaoioso del 18, dove Rosiel ha dato millemila prove della sua gaitudo, e ha dato meno occasioni per fangirlare (tanto ormai Rosiel x Catan è talmente scontato, come pairing, che nemmeno c’è da esaltarsi).
Questo volume 19 è il penultimo. Con la prossima uscita, Angel Sanctuary sarà finito e, come ogni volta che aspetto qualcosa per così tanto tempo che alla fine è l’attesa stessa a farmi compagnia, in vista della meta rallento perché ho davvero paura del senso di vuoto che proverò dopo. Questo manga mi fa compagnia da talmente tanto tempo che, nonostante potrò rileggerlo tutte le volte che vorrò, il fatto che non dovrò più aspettarlo mi destabilizza. E, sinceramente, non voglio nemmeno provarci, a immaginare il senso di vuoto che avrà provato Kaori mentre inchiostrava l’ultima pagina.
Questo volume 19, infine, è stato talmente malinconico e nostalgico da essere struggente. Il che lo rende un piccolo capolavoro di Kaori, visto che sono esattamente queste le emozioni cardine di questo arco di storia imbevuto di ricordi e flashback. Però, unite al punto due, queste emozioni mi hanno davvero rattristato. E poi accidenti, Rosiel fa una tenerezza incredibile in questo volume e constibuisce anche lui al magone generale.

Per inciso: ho sentito da più di una persona che la storia si perde verso la fine, iniziando a sembrare un po’ arrabattata e scricchiolante. Da quel che ho visto in quest’ultimo volume, sinceramente, non direi. Certo, in alcuni punti lungo la storia (prima di quello attuale) ci sono delle cose che rientrano nei piani generali nonostante sembrassero tutt’altro che programmate (il risveglio di Sara/Djibril rispetto a Sevoftarta, ad esempio) però, se non si è dei maniaci della programmazione della trama come me, in un’opera così vasta può capitare. Quindi, a meno che Kaori non si dia clamorosamente la zappa sui piedi all’ultimissimo momento, non condivido affatto questi giudizi così severi.    

Friday 14 January 2011

Smania

Ok.
È da quasi tre anni che vado avanti nella lettura di Angel Sanctuary. Da quasi tre anni seguo scrupolosamente ogni uscita della Planet Manga e mi precipito in fumetteria appena arriva il volume cartaceo. Da quasi tre anni aspetto con devozione l’uscita ufficiale per evitare qualsivoglia spoiler, per godere della lettura senza essermi rovinato nulla da nessuna parte.
Ora:
Qualcuno
mi
dia
la forza
di
non
aprire
l’archivio
con
le scanslation
dell’ultimo
volume.

Davvero, qualcuno, chiunque, mi dia la forza di aspettare questi ultimi due mesi e non mandare all’aria il lavoro scrupoloso degli ultimi tre anni.

(Ah, e tanto per la cronaca, se per caso a qualche buontempone viene l'idea di spoilerarmi il finale nei commenti, sappiate che li faccio prima leggere a una persona di fiducia e poi eventualmente li leggo io, quindi FAIL!).

Monday 10 January 2011

Empty, in a world of disillusion

E poi, improvvisamente, senti rumore di vetri infranti e ti ritrovi circondato dai cocci. E allora ti senti vuoto e realizzi che anche gli ultimi due mesi e mezzo lo sono stati. E tutte le idee che ti vorticavano per la testa, e purtroppo non solo i castelli in aria, non hanno più abbastanza pressione da essere tenute insieme e si disperdono come gas, perdendo ogni senso ed ogni valore. Ed è stato tutto, ancora una volta, in vano.

They might say this never happened:
I’d say it just did.
Never have I felt it stronger:
Someone’s wrong and I am right.


Gran brutta cosa, la disillusione.

Beyond redemption does exist.

Friday 7 January 2011

Brrrrr (cit.)

Ho appena scoperto, a giudicare dalla mia presentazione, di essere una frustrata povera di spirito e più ovvia di una brioches.

Ora. Prescindendo dal fatto che i sostantivi presi in prestito da Inglese e Francese non prendono la stramaledetta S al plurale (tanto meno se usati al singolare), il fatto che rientrassi perfettamente in millemila stereotipi e cliché, assieme alla mia idea in merito, l’avevo già discusso abbondantemente qui e qui; che fossi frustrato lo sapevo, visto che è già da un po’ che non faccio sesso; sull’ essere povero di “spirito” avrei da ridire, visto che a forza di uscire con Mariolina ho più etanolo che emoglobina nel sangue, ma possiamo anche accettare la teoria.

Dove sta la novità, allora?
Semplice: non mi ero ancora accorto di essere una fake che si riferisce a se stessa al maschile da ormai quattro anni e spicci su un blog. Un caldo grazie va a Psilorem per avermelo fatto notare, da solo non ci sarei arrivatA.
 

Just for the lols.