Monday 23 May 2011

Ventidue

Avevo qualche riserva, l’anno scorso, a superare i ventun anni, perché ero affezionato al numero degli anni del mio pargolo letterario, ma devo dire che anche ventidue è un numero che mi piace. Anzi, un po’ lo sento il mio numero, visto che è il giorno in cui sono nato. Per cui, per un altro anno posso evitare di impanicarmi circa l’età.

Questo è stato un compleanno insolito per i miei standard: fuori a bere (la sera del 21, però), tanto alcool in circolo, tanta compagnia e ancora tanto alcool; e oggi, invece, a giocare al Nintendo Wii in mezzo a un raduno di player lottiani disillusi del forum dell’ExtremeLol, a cui sono andato con Linda. E la sera al Paulaner con la Fra, per concludere in bellezza con una megapizza. Devo dirlo, mi sono divertito un sacco, anche se ho bevuto decisamente troppo e a causa dello sciopero di Trenitalia mi è saltato il set fotografico che avevo in programma in Parco Sempione a Milano con Briar Rose. Possano quei disgraziati essere stipendiati a pane, acqua e calci nei denti; per i festivi facciamo pane, latte e due calci nel sedere.
Da notare che stavolta la Mater ha battuto tutti ed è stata la più veloce in assoluto a farmi gli auguri, al telefono a mezzanotte in punto (quando ero ancora sobrio, per fortuna), seguita a ruota dall’allegra brigata del Lol dal vivo e dalla Bloempje di nuovo al telefono, e via via tutti gli sms. E poi, per la prima volta, la valanga di notifiche su Facebook, a cui sono riuscito a rispondere senza perderne nemmeno una. Fra l’altro, fa un certo effetto ricevere gli auguri di compleanno dalla propria cantante preferita, ma Nell è stata davvero carinissima e dolce. E rimanendo in tema musicisti che adoro, mi hanno scritto anche Kristian Sigland, Justin Elswick di Sleepthief e Spythriller, Lorentz e Hein dei Theatre of Tragedy e perfino Laurie Ann Haus dei Todesbonden. Ho sempre trovato affascinante come i social network abbiano cambiato il modo di relazioonarsi con i personaggi (più o meno) famosi, e questo è un argomento che tratterò nel dettaglio in separata sede, però fa comunque strano ricevere gli auguri da persone per cui si nutre una così forte ammirazione artistica.
Tralasciando però le attività ludiche, le reti sociali allargate e quant’altro, questi ventidue anni sorgono sotto un auspicio che avevo abbandonato ormai da alcuni anni, e che uno dei messaggi che ho ricevuto rafforza infinitesimamente. Non so dire se negli ultimi dodici mesi sono maturato o meno, visto che sono essenzialmente diventato solo più misantropo e individualista, ma se non altro quest’anno ho deciso di essere più sincero con me stesso e non continuare a negare l’evidenza. Chi vivrà vedrà.

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