Saturday 30 December 2017

Classifica musicale annuale – 2017

Quest’anno non ci sarà una classifica dei dischi del 2017, un po’ perché alcuni non li ho ascoltati (omg, dicembre sta finendo e mi sono completamente dimenticato degli Anathema!), ma soprattutto perché molti li ho recensiti molto nel dettaglio per Armonie Universali, la webzine su cui scrivo assieme a Michele.
Ma visto che parlare di musica mi manca e ho deciso di aggiornare di anno in anno il questionario sulla libreria di last.fm verso l’autunno, a dicembre pubblicherò il questionario (con sottintesa classifica) degli artisti che ho ascoltato di più quest’anno.

1. Come ti sei appassionato alla posizione numero 30? (Phildel)
• Come gran parte delle mie scoperte musicali migliori, grazie a Luisa.
2. Prima canzone ascoltata della numero 22? (Beyoncé)
• Naturalmente Crazy In Love su MTV.
3. Testo preferito della numero 33? (Florence + The Machine)
• Ce ne sono tantissimi, ma forse quelli di Blinding e Wish That You Were Here mi emozionano di più.
4. Album preferito della numero 49? (Sharon den Adel)
• Non ne ha fatto nessuno da solista: l’anno prossimo vedremo come sarà questo My Indigo.
5. Canzone preferita della numero 13? (Alizée)
• Mi sono innamorato di Les Collines (Never Leave You).
6. Album peggiore della numero 50? (Blanche)
• Se ci facesse la cortesia di pubblicarne almeno uno…
7. C’è una canzone della posizione numero 39 che senti molto tua? (Anathema)
Temporary Peace mi ricorda un momento particolare, ma eviterei di approfondire.
8. Bei ricordi legati alla numero 15? (Loïc Nottet)
• Lo ascolto relativamente da poco, ancora non gli ho associato nulla di preciso.
9. Quanti album possiedi della numero 5? (Rag’n’Bone Man)
• Fisicamente nessuno: prima o poi rimedierò.
10. C’è una canzone della numero 45 che ti rende felice? (Misstrip)
• Direi di no: l’intero album parla di depressione e nevrosi varie!
11. Canzone preferita della numero 40? (Gåte)
Bruremarsj Frå Jämtland è magnifica.
12. Canzone della numero 10 che ti piace di meno? (Goldfrapp)
• Forse Yes Sir, o Shiny And Warm. Entrambe sono abbastanza meh.
13. Bei ricordi evocati dalla numero 6? (Eivør)
• Per quanto possa sembrare strano, visto quanto mi ero stressato per quel trasloco, i primi tempi nella casa dove vivo adesso.
14. Canzone della numero 38 che associ a un momento o persona? (M.I.A.)
• Ricordo che un anno ho ascoltato moltissimo Bad Girls mentre ero a Lucca.
15. Quale canzone della numero 19 ti emoziona di più? (Ala.ni)
Darkness At Noon è da brividi.
16. Quante volte hai visto la numero 35 live? (The Gathering)
• Due: una volta a Milano con gli Autumn come supporter, e la seconda volta a Nijmegen per il mega-concerto del venticinquesimo anniversario della band.
17. Quale canzone ti ha fatto innamorare della 23? (Emilie Simon)
Désert la ricordo praticamente da sempre, ma credo sia stata Graines D’Étoiles ad avermi preso il cuore.
18. Album preferito della numero 11? (Alcest)
Souvenirs D’Un Autre Monde resta il loro capolavoro.
19. Prima canzone ascoltata della numero 14? (White Sea)
Mountaineer dal suo primo EP, This Frontier.
20. Canzone preferita della numero 27? (Amaranthe)
Exhale: oltre a essere la mia preferita delle loro, la amo proprio in generale.
21. Album preferito della numero 16? (Panic! At The Disco)
• E niente, li becco sempre con questa domanda: come ho risposto, è una bella sfida fra Too Weird To Live, To Rare To Die! e Death Of A Bachelor.
22. Prima canzone ascoltata della numero 47? (Theatre Of Tragedy)
• Naturalmente Venus: quando sei un darkettino non te la scampi.
23. C’è una canzone della 18 che trovi catartica? (Exit Eden)
Fade To Gray: “wishing life wouldn’t be so long”, anyone?
24. Come hai scoperto la numero 21? (Trillium)
• Come side project di Amanda Somerville.
25. Canzone della numero 26 che ti rende felice? (Amy Lee)
• Molte dall’album per l’infanzia, ma If You’re A Star è particolarmente carina.
26. Canzone preferita della numero 3? (Clare Maguire)
Stranger Things Have Happened è fantastica.
27. Album preferito della numero 2? (Hurts)
• Non riuscirò mai a scegliere fra Happiness e Exile.
28. Prima canzone ascoltata della numero 32? (Epica)
Cry For The Moon a Londra, grazie a Ginevra.
29. Testo preferito della numero 8? (Gwen Stefani)
Make Me Like You, ma in generale mi piacciono tutti quelli di This Is What The Truth Feels Like: ci trovo un’onestà e una vulnerabilità notevoli.
30. Quante volte hai visto la numero 17 live? (Amanda Somerville)
• Una, ed è fra le vocalist migliori che abbia mai sentito: dal vivo è pressoché identica allo studio, è fenomenale!
31. Come hai scoperto la numero 44? (Marina & The Diamonds)
• Grazie al passaparola, sempre nel gruppetto di Epica Italy quando avevamo iniziato ad aprirci tutti al pop.
32. Album della 12 che ritieni sottovalutato? (Evanescence)
• Uhm, vediamo… tipo Origin? Perfino dalla Pescivendola? Pescy, non è una demo travestita da album, ficcatelo in quella zucca!
33. Canzone peggiore della numero 29? (Delerium)
• Allora, posto che della fase pre-Semantic Spaces non ho ascoltato nulla, non credo ce ne sia una che mi urta proprio attivamente, ma Amongst The Ruins da Poem mi annoia abbastanza.
34. Prima canzone ascoltata della numero 34? (Rose McGowan)
• Questa la so: la cover di Fever che Paige canta al suo moroso nel terzultimo episodio della quinta stagione di Streghe!
35. Album preferito della numero 28? (Susanne Sundfør)
• La meraviglia che è Ten Love Songs.
36. Quante volte hai visto la numero 42 live? (VNV Nation)
• Nessuna.
37. C’è qualche canzone della 36 che consideri un guilty pleasure? (Sleepthief)
• Non più, ma ai tempi in cui ascoltavo musica super-seria e super-profonda e seguivo Sleepthief più per le canzoni mistiche ed evocative, sottobanco adoravo la cover di I Know There’s Something Going On.
38. Come hai scoperto la numero 48? (Within Temptation)
• Ah, questa è bella! Ai tempi, sui P2P girava la celeberrima “Evanescence feat. Within Temptation – Restless”. Affamato di qualsiasi cosa fosse Evanescence, nel 2005 la scaricai, e per un paio di giorni fui convinto che Within Temptation fosse il nome d’arte della cantante e Amy suonasse il pianoforte. Poi, beh, ho scoperto Enter e ho iniziato ad ascoltare metal.
39. Album preferito della numero 7? (Kari Rueslåtten)
• Difficilissimo, sono quasi tutti stupendi! Forse direi Pilot, è quello che ritengo musicalmente più interessante.
40. C’è qualche canzone della numero 31 che ti mette nostalgia? (Lady Gaga)
• Sinceramente? Quasi tutte. Quelle di The Fame Monster e Born This Way, in particolare, mi ricordano tempi ben più felici.
41. Canzone della 41 che non ti piaceva ma adesso ami? (Röyksopp)
• Metà tracklist di The Understanding: ai tempi, nel 2005, come album era troppo elettronico perché potessi apprezzarlo.
42. Testo preferito della posizione numero 24? (Sirenia)
• Potrebbe esserci qualcosa di decente nel primo album, se non ricordo male, ma i testi di Morten sono la parte più imbarazzante di ascoltare i Sirenia.
43. Canzone più emozionante della numero 46? (:LOR3L3I:)
• Apriamo un discorso su quanto è emozionante It’s Only Me. Comunque anche I Found You, The Tides Of Oblivion e Otherwordly Children sono fantastiche.
44. Canzone della numero 25 che ti rende felice? (Placebo)
• Uh… This Picture, forse?
45. Canzone preferita della numero 9? (Karen Elson)
The Ghost Who Walks e Wonder Blind sono fan-tas-ti-che!
46. Primo album ascoltato della numero 37? (Carice Van Houten)
See You On The Ice. Che è anche il suo unico. Purtroppo. E bisognerebbe rimediare alla cosa. Tipo ASAP.
47. Membro preferito della numero 4? (Delain)
• Charlotte perde punti con le sue menate da nazivegana, mentre Martijn mi fa segretamente sesso.
48. Prima canzone ascoltata della posizione numero 43? (Blood Stain Child)
Metropolice. Che è anche l’unica, ma porca miseria, se mi piace!
49. Album che possiedi della numero 20? (Freddie Dickson)
• Non sono nemmeno sicuro che qualcosa di suo sia uscito in formato fisico, sinceramente. Ah, dannati hipster.
50. Il miglior ricordo associato alla numero 1? (Theodore Bastard)
• Il pomeriggio che ho passato con BriarRose a scattarci reciprocamente foto ispirate alle loro canzoni per il nostro doppio progetto Белое.

Sunday 17 December 2017

Feste comandate

Il termine “feste comandate” è piuttosto interessante perché sembra un ossimoro. Una festa è qualcosa di piacevole, una pausa dalla routine per dedicarsi al riposo: logica vorrebbe che ci si fiondasse col doppio carpiato senza bisogno che qualcuno ce lo comandi.
Etimologicamente, la locuzione è di origine cattolica: indica quelle giornate in cui la Chiesa prescrive l’astinenza dal lavoro per partecipare a funzioni fondamentali nel calendario liturgico. “Comandata” sarebbe la partecipazione alla messa, col giorno di vacanza come conseguenza incidentale. In questo contesto, parlare di “feste comandate” ha una sua logica. Con la laicizzazione della società, l’espressione è passata a indicare più generalmente le giornate di riposo riconosciute dallo Stato, ma persiste ancora.

E poi c’è la mia, di accezione di “feste comandate”, di cui mi sono reso pienamente conto quest’anno. In realtà è almeno dall’anno scorso che ci rimugino sopra, da quando Katia mi ha chiesto cosa di preciso mi infastidisca tanto del Natale.
La verità è: nulla, in teoria. Il Natale mi sta semplicemente indifferente. Sono troppo stanco per accanirmi contro il delirio socio-economico delle feste come facevo da ragazzino, e anche per il lato religioso ho assunto un atteggiamento da vivi e lascia vivere. Sono cose che mi irritano (ne ho parlato l’anno scorso) ma né più né meno di tanti altri aspetti della nostra società; francamente, preferisco dedicare le mie energie ad altre battaglie.
Gli altri vogliono godersi il Natale? Buon per loro: a me dà fastidio quando la gente viene a rovinarmi la festa, cerco di non farlo a loro. (Tranne per La Bella e la Bestia: un Magico Natale, lì non cederò mai; e comunque, non è per la festa quanto per il fatto che è un film pessimo).

Il problema è che nessuno sembra concepire l’idea di indifferenza al Natale. Sembra che per chiunque sia una cosa assurda, 404 not found. Me ne sono reso conto quest’anno, dicevo, perché ho deciso di non tornare in Merilend per le vacanze: un viaggio estenuante per cosa? Per stressarmi ad Alghero? Sono ancora esausto dalle “vacanze” estive, grazie mille. Senza contare che in primavera si andrà a elezioni e preferisco spendere quei soldi ed energie per andare a votare.
Beh, ho perso il conto delle persone che hanno reagito sgranando gli occhi e chiedendo una o più fra le seguenti:
• “Ma come, passi il Natale da solo? Che triste!”
• “Ma come, non stai con la tua famiglia?”
• “Ma come? E non festeggi?”
Sono più che sicuro che il 25 dicembre, quando mi presenterò a cena alla Grande Shangai, perfino Fiorellino, la proprietaria cinese del ristorante, mi chiederà qualcosa su questa falsariga.
MAREMMA. MAIALA.
Posto che a me del Natale fottesega, se me ne sto da solo e lontano dal parentame il 17 dicembre, perché è più triste se lo faccio il 25? Se voglio svegliarmi, farmi una pasta al sugo veloce, uscire a fare un giro di Pokémon Go con la musica nelle orecchie, cenare dal cinese e passare la serata su Skype a guardare serie tv con Katia come faccio il resto dell’anno, saranno un po’ cazzacci miei?

Ed è questo, in sostanza, il problema che ho col Natale: è invasivo al massimo. È davvero una “festa comandata” perché partecipare in qualche forma sembra un obblgo imprescindibile. È un costrutto sociale talmente tentacolare che chiunque, per quanto lo reputi una persona intelligente, empatica ed emancipata, sembra trovarlo speciale e considerare assurdo che non me ne freghi nulla e voglia trascorrere il 25 dicembre come qualsiasi altra giornata dell’anno. Senza festeggiamenti per qualcosa che non sento, senza sorrisi tirati in mezzo a parenti che non voglio vedere, senza dover far finta che non sia solo un altro stupido lunedì invernale. Sembra l’unico momento all’anno in cui è obbligatorio anche solo fingere di partecipare perché nessuno riesce a concepire che, semplicemente, non lo sento e non ci vedo nulla di speciale.
Ragazzi, seriamente: non sono strano io. Partecipare al Natale non è “comandato”, e non è “triste” che non voglia farlo. Finché, invece che limitarvi a festeggiare come cavolo vi piace, continuerete a sbattermi in faccia che c’è qualcosa che non va nel fatto che me ne voglia tenere fuori, le lucine, gli alberelli, le canzoncine e La Bella e la Bestia: un Magico Natale continueranno a darmi ai nervi. Quando finalmente smetterete di sgranare gli occhi e dare per scontato che tutti, perfino io, dovrebbero passare il Natale secondo tradizione, allora terrò per me il mio spirito festivo paragonabile a quello delle decorazioni natalizie di Melania Trump alla Casa Bianca e smetterò di rovinarvi la festa con i miei commenti caustici.

Rappresentazione fedele del mio spirito natalizio.
Ma dato che quel momento non è quest’anno e il Natale è ancora una festa comandata, fuck Christmas. ♥
Ps: a volte vorrei vivere in Australia solo per potermi togliere le due cose più antipatiche dell’anno – il Natale e il caldo – nella stessa stagione invece che rovinarmene due.