Saturday 26 May 2018

Leak in the pipe

A volte ho l’impressione di essere migliorato, di riuscire a gestire le cose da adulto… e poi mi accorgo che, per ogni cosa che riesco a tenere in mano, altre cinque mi scivolano tra le dita, cadono e si rompono.
Case in point, mercoledì: entro in cucina per vedere cosa aggiungere alla lista della spesa e trovo una pozzanghera sotto il lavello. Bestemmiando internamente i coinquilini, la asciugo, vado comunque a fare la spesa (yay!) ma, tornando, ritrovo la stessa pozzanghera che sta di nuovo strisciando sulle fughe delle piastrelle. Invece che avere un attacco di panico, chiamo la proprietaria, le faccio presente la situazione e riesco anche a individuare la perdita: dentro lo sportello del contatore, subito dopo. Sono andato a logica: né lo scarico né i tubi in entrata del lavello erano bagnati, ma il muro era umido; nel bagnetto attiguo non c’era nulla, quindi doveva essere in cucina; colava giù per le piastrelle, quindi – oh, ecco, con la luce accesa il bordo inferiore dello sportellino luccica, è lì che è bagnato.
Ho chiuso l’acqua, mostrato la perdita al figlio della padrona, prontamente arrivato a controllare, ci siamo messi d’accordo con l’idraulico per il giorno dopo e, la sera, visto che la ciotola più grande che stava sotto il tubo si riempiva in nemmeno mezz’ora e c’era il lavello lì vicino, ho creato una specie di grondaia di bottigliette di plastica da riciclare per scolare la perdita senza far danni e senza doversi svegliare ogni mezz’ora. Giovedì sono stato d’aiuto all’idraulico e ho dovuto rimandare la seduta dal terapista: sono perfino riuscito a chiamarlo il giorno prima per dirgli che c’era la possibilità che dovessimo rimandare, e poi per confermare che era così. Bravissimo.

Eppure, si è fatto sabato e non sono ancora riuscito a cucinare il sugo. Ho lasciato la macinata in frigo invece che congelarla, ma ho continuato a rimandare. Mercoledì perché era meglio tenere l’acqua chiusa (anche se avrei potuto aprirla quei cinque minuti), giovedì perché dovevo badare all’idraulico e la cucina ne è emersa lurida, venerdì per qualche altra scusa. Ho campato d’asporto e junk food, e anche oggi non riesco proprio a convincermi a ricomprare la macinata e mettermi ai fornelli. L’intoppo nel momento in cui avevo programmato di farlo continua a starmi fra i piedi e non riesco a liberarmene.
Idem con patate per il mio turno di pulizia: sarà che fa caldo e la cosa mi debilita, ma non riesco proprio a ritagliarmi quei tre quarti d’ora per pulire i bagni e il corridoio. La cosa mi paralizza. L’unica cosa che riesco a fare con l’acqua è lavare me stesso, per il resto il pensiero che l’idraulico abbia messo una pezza temporanea (c’è ancora la scodella sotto il tubo) in attesa di comprare il pezzo e sostituirlo mi blocca completamente.

Ed eccomi qui, capace di affrontare una crisi imprevista al prezzo di sacrificare le responsabilità quotidiane. Come fa la gente normale a occuparsi di tutto assieme?

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