Friday 18 January 2019

Forget

Yeah, I’ve been dancing with the devil:
I love that he pretends to care
If I’ll ever get to heaven
When a million dollars gets you there.
Oh, all the time that I have wasted
Chasing rabbits down a hole
When I was born to be the tortoise,
I was born to walk alone.
Forget about it.
Forget about it.
Forget about it.

Mi sto rendendo conto che crescere, maturare, significa anche accettare con più serenità la fine di un’amicizia. Senza drama, con giusto la quantità necessaria di shade per esorcizzare la delusione, ma senza necessariamente perdere nulla di ciò che è stato.
Provare attivamente a sistemare le cose ma sapere quando fermarsi aiuta a non avere rimpianti: non è più un gioco di potere, una questione di fingersi intoccabili, di orgoglio da proteggere anche a costo degli affetti – è solo salvaguardare il rispetto di se stessi quando, durante un confronto, tentano di manipolarci. Non è più volersi salvare la faccia, ma proteggersi dal comportamento tossico di una persona evidentemente priva di empatia.

E poi si impara anche ad accettare che i tempi in cui un rapporto è tutto o niente sono passati. Quando un’amicizia finisce, a seconda delle circostanze, non per forza ci si smette di sentire: si può rimanere buoni conoscenti, scambiarsi qualche convenevole di tanto in tanto e mantenere intatta la cortesia.
Per come sono fatto, per il peso che do all’amicizia, quando una persona mi spinge al punto di volerla interrompere è perché ha fatto qualcosa che ritengo davvero, davvero imperdonabile: tutto il bene che voglio si trasforma istantaneamente in acredine. E dato che sono capace di volere molto, molto bene, sono anche capace di portare molto, molto rancore, anche per tutta la vita. È stato proprio notare come, a questo giro, non sia successo, che mi senta solo deluso, non arrabbiato, ad avermi fatto riflettere.

Ma soprattutto, ti accorgi di essere un po’ più maturo quando riesci a guardare indietro e non cambiare prospettiva su ciò che è successo prima della rottura. Mi è capitato più volte di litigare con qualcuno, smettere di parlarci e non riuscire più a ripensare ai momenti condivisi perché la fine dell’amicizia li aveva in qualche modo intorpiditi. Non stavolta: nulla degli ultimi anni è diventato opaco, amaro, è semplicemente passato. E ritengo che riuscire a conservare ciò che un’amicizia ti ha dato dopo che è finita sia un bel modo di diventare più maturi.
Quanto all’acredine,
sometimes you have to learn to forget about it.

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