Wednesday 9 January 2019

Lasciamo andare l’aria

Giusto per sapere come è andata a finire.
Alla fine il mercoledì è arrivato e, semplicemente, il Mac si era auto-ibernato perché, per la prima volta, l’avevo davvero sovraccaricato con troppi processi da elaborare allo stesso tempo, ed era da tanto che non facevo una deframmentazione. Bastava solo forzare il riavvio, chiudere un po’ di applicazioni, deframmentare e ha ripreso a girare come una trottola. Di nuovo, la macchina in sé non aveva alcun problema, tant’è che non ho nemmeno pagato l’intervento.
La batteria è sì da sostituire, ma non era la causa del malfunzionamento e potrò quindi farlo con calma quando avrò finito di lavorare e mi sarò preparato psicologicamente alla cosa. The end.

Di nuovo, sono molto, molto soddisfatto di me stesso per i nervi saldi con cui ho affrontato l’intera faccenda. Credo che già solo un anno fa avrei avuto un meltdown totale e sarei morto divorato dal panico, mentre oggi ero solo un pochino ansioso di sapere date e costi specifici, ma me la sono cavata al meglio.
A questo punto, non mi resta che aspettare di tornare a Trieste, dove ho l’hard disk esterno, rifare per sicurezza il back up di tutti i file importanti (che non faccio da troppo tempo), spostare del tutto file che non mi serve tenere sul disco interno e sarò pronto a fare una nuova deframmentazione a Macbook più leggero. Poi deciderò quando occuparmi della batteria – e magari dimostrerò a me stesso di essere davvero cresciuto un po’ evitando di procrastinare per un altro anno e mezzo.
In ogni caso, è bello essere in grado di gestire la propria vita. Yay.

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