Tuesday 14 July 2015

New Horizons

Ho aspettato questo momento letteralmente da tutta la vita. Da quando Plutone era ancora un pianeta e mi seccava che fosse l’unico a non avere le sue belle foto dettagliate sui libri di astronomia. Le nuovissime foto ad alta risoluzione di Urano e Nettuno erano, negli Anni Novanta, il vanto di tutti i libri di astronomia. Il massimo che si aveva di Plutone, invece, era questo:

Meh.

E sì, capivo benissimo che era troppo piccolo e lontano per i nostri telescopi – perfino per lo Hubble! Capivo che, viste le dinamiche orbitali, era in una brutta posizione affinché le sonde Voyager lo visitassero dopo Nettuno. Ma era un’ingiustizia! Che aspettavano a lanciare una sonda che svelasse il mistero e ci mostrasse com’era fatto l’unico pianeta che ancora mancava?
Ricordo quando la NASA annunciò trionfante di aver risolto per la prima volta la superficie di Plutone sempre grazie allo Hubble. Il risultato?

Meh.

Insomma, urgeva qualcosa di serio. Ai tempi de l’Universo: Grande Enciclopedia dell’Astronomia di Piero Angela si parlava di una possibile Pluto Express per il 2001 ma. per un motivo o per l’altro, non se ne fece nulla. Che delusione.
E poi, nel 2006, l’annuncio del lancio della New Horizons. All’epoca mi ero allontanato dall’astronomia dopo la cantonata che fu studiare algebra e fisica alle superiori, ma la notizia la sentii e mi riempì di entusiasmo: ora c’era solo da aspettare nove anni e mezzo e finalmente avrei avuto la mia foto di Plutone da coccolare.
Oggi siamo a luglio 2015 e finalmente è accaduto: abbiamo Plutone grande, nitido, a colori e con tutti i dettagli. Compreso il cuore!

FINALMENTE! Ecco Plutone in tutta la sua bellezza!

Ma il lancio della New Horizons non è stato l’unico avvenimento degno di nota del 2006: è stato anche l’anno in cui Plutone è stato riclassificato come pianeta nano facendo partire quella lunga e penosa diatriba. Una che ha anche rischiato di oscurare l’importanza della missione New Horizons.
Nonostante io per primo sia d’accordo con la riclassificazione, né la New Horizons, né Plutone stesso hanno perso alcuna importanza. Quella che vediamo sopra non è che la punta dell’iceberg delle scoperte che la sonda porterà a casa. Non solo farà luce su Plutone, Caronte e il loro sistema (ci sono altri quattro satelliti), ma aprirà uno spiraglio sull’intera fascia di Kuiper, una regione di mondi tanto diversi da ciò che abbiamo conosciuto finora quanto, probabilmente, lo sono i giganti gassosi dai pianeti terrestri.
Cosa c’è su Plutone, oltre a ghiaccio d’acqua e azoto? Come funziona la sua atmosfera, così distante dal Sole che ogni cosa diventa solida? Perché Caronte è così grande rispetto al suo pianeta-genitore? Plutone è un piccolo mondo ricco di misteri e scoperte che ci attendono, e quello che la New Horizons troverà andando oltre è altrettanto interessante: come si sono formati questi astri? Possono essere migrati verso l’interno del Sistema Solare portando con sé l’acqua che è arrivata sulla Terra?

Insomma, oggi si apre un intero nuovo capitolo dell’astronomia che ha aspettato anni prima di iniziare. L’esplorazione del Sistema Solare esterno è sempre un grande evento perché arrivare lì è lungo e difficile e, stavolta, io sono qui a osservare tutto in diretta. Nettuno era stato esplorato e aveva ricevuto il suo iconico ritratto proprio l’anno in cui ero nato io: con gli altri pianeti ho trovato la pappa pronta, le foto erano già lì quando sono arrivato (anche se tanti misteri attendevano ancora). Questa, invece, è una pietra miliare della scienza a cui sono felice di poter assistere. Quando racconteremo di quando Plutone è stato visitato da una sonda per la prima volta, io potrò dire che c’ero e ho seguito tutto. E che il mio sogno di bambino, di vedere com’è fatto questo piccolo mondo, si è finalmente avverato.