Sunday 27 April 2008

Piccoli scrittori giuocano

Principiando: i miei migliori auguri a Liliana Sanches, un po’ la Amy Lee della photomanipulation, per farvi capire il grado di adorazione artistica che ho nei suoi confronti.
Happy birthday, Lily!

Detto ciò, ho finalmente terminato il capitolo 14 del mio racconto. Non so per quale motivo, ma dopo l’inizio che è venuto su di getto, è diventato prima una gravidanza, poi un vero e proprio parto. In parte ciò è dovuto al fatto che dovevo prepararmi per la simulazione della terza prova, in parte al fatto che la narrazione veniva fuori viscosa e frammentaria su carta (sebbene poi, quando ho iniziato a trascriverlo su word abbia rimesso tutto magicamente a posto), in parte per il fatto che gli eventi narrati non risultano proprio delle vere e proprie amenità. Ora posso dedicarmi al capitolo 15, che si preannuncia ben più facile da scrivere.
A pensarci bene, mi sono accorto che, differentemente da deviantART, qui sul blog non ho ancora postato la trama del racconto (quella tutta fumosa che di norma va sul retro, o all’interno della sovracopertina), per cui:

Bello e talentuoso, Dorian sembra vivere la normale vita di un brillante studente universitario. Eppure, è ben consapevole, per diretta esperienza, che il mondo è percorso da fili invisibili e da forze che ne indirizzano gli eventi. Pare proprio che una di queste linee abbia intersecato il suo cammino, regalandogli vari incontri, sempre casuali, con il giovane Frisson, un ragazzo altrettanto bello. Ma perché quella creatura lo affascina così tanto da portarlo ad innamorarsene a prima vista? Non potrebbe forse essere che una delle scie luminose del destino l’ha portato ad intraprendere una relazione marcata sin dal principio dal soprannaturale? E che segreto cela la sua numerosa e bizzarra famiglia? L’unica certezza è che quell’incontro sconvolgerà le vite di entrambi.

A questo punto, per i fan più accaniti (sì, ne ho già! ò_ò), posso anche postare la tracklist del romanzo fino al punto corrente:

01. In Motion #02 – The Gathering
02. Restless – Within Temptation
03. Give Unto Me (Sound Asleep version) – Evanescence
04. Leaves – The Gathering
05. Monsters – The Gathering
06. Whisper – Evanescence
07. Bleed (I Must Be Dreaming) – Evanescence
08. My Last Breath – Evanescence
09. Love – Delerium
10.
So Close – Evanescence
11. Debris – The Gathering
12. What Else Is There?
Röyksopp
13. Exodus – Evanescence
14. Memories – Within Temptation
15. Lose Control – Evanescence


Fra le altre cose, il mio racconto ha già anche una fanart su deviantART della fantastica *Robbuz (ok, è stata una commissione, ma vale ugualmente u__u):

Hold Me Close by *Robbuz

Thursday 24 April 2008

Angoisse

Mi raccomando, ragazzi, prendetelo molto con le pinze quello che dice Kierkegaard, altrimenti si rasenta la patologia.
La voce di Monica che lo ha ripetuto una, due, tre volte. Ed è insolito che una professoressa di Filosofia metta espressamente in guardia contro un pensiero filosofico, di solito si aspetta che gli alunni lo assimilino per poter prendere una posizione critica a riguardo.
Ma non stavolta.

E il problema è che mi sento parecchio kierkegaardiano, ultimamente. Scelte. Angoscia. Grado zero.
Sto diventando molto passivo, attendo che gli eventi decidano per me. È come trovarsi all’inizio di un lungo budello infernale. Fino ad ora ho avuto la forza di addentrarmi sin dove la luce illumina appena la fredda roccia. Ma ho paura ad inoltrarmi più in profondità. Fintanto che sono ancora in penombra, tutto bene, nessun problema, vado avanti e indietro, rido, scherzo. Ma ogni volta che vedo più da vicino qualche rifrazione di quel nero profondo, mi spavento e vorrei scappare. Qualche volta tento di illuminarlo: spesso volentieri, spesso controvoglia, sebbene finga che la cosa mi faccia piacere.
Aspetto forse che sia la caverna a muoversi sotto i miei piedi? Probabilmente. E nel frattempo io resto fermo, al grado zero, in equilibrio fra le varie possibilità – in verità è una sola, ma io spero sempre ci sia anche la seconda – pronto a far cessare i rumori che mi costringono a voltarmi verso l’interno oscuro per potermi rivolgere nuovamente verso la luce.

Monday 21 April 2008

Il bene in me

I’m dying to catch my breath.
Oh, why don’t I ever learn?
I’ve lost all my trust though I’ve surely tried
To turn it around.

Can you still see the heart of me?
All my agony fades away
When you hold me in your embrace.

Don’t tear me down for all I need.
Make my heart a better place,
Give me something I can believe.
Don’t tear me down,
You’ve opened the door now, don’t let it close.

I’m here on the edge again,
I wish I could let it go.
I know that I’m only one step away
From turning it around.

Can you still see the heart of me?
All my agony fades away
When you hold me in your embrace.

Don’t tear me down for all I need.
Make my heart a better place,
Give me something I can believe.
Don’t tear it down, what’s left of me,
Make my heart a better place.

I tried many times but nothing was real,
Make it fade away, don’t break me down.
I want to believe that this is for real,
Save me from my fear,
Don’t tear me down.

Don’t tear me down for all I need.
Make my heart a better place.

Don’t tear me down for all I need.
Make my heart a better place,
Give me something I can believe.
Don’t tear it down, what’s left of me,
Make my heart a better place,
Make my heart a better place.

[ All I Need – Within Temptation ]

Il mio cuore è di nuovo un posto migliore.

Sunday 13 April 2008

I piccoli esteti crescono (e votano)

Sono sceso dal letto, mi sono vestito, ho fatto colazione, sono uscito per andare a votare, poi a metà strada mi sono accorto che stavo facendo una cazzata, e così sono tornato indietro.

Sono arrivato a casa, ho levato la felpa ed il resto, ho indossato una maglietta
scarlatta con i manicotti a righe nere e rosse, e poi sono andato a votare.
Non potevo mica andare a votare vestito alla cazzo, insomma! <_<

Tuesday 1 April 2008

L’agave e l’onda

Una passeggiata sul lungomare può offrire molti spunti di riflessione. Il sole che sta per calare, una brezza leggera che però solleva onde alte, e la vegetazione tipica degli scogli. Tutto parte da un’osservazione sull’agave e una sul surf.

Il surf: il povero malcapitato fa una fatica immane per nuotare contro corrente, si fa sballottare dalle correnti, patisce il freddo, il vento, risale l’acqua, e per cosa? Solo per pochi secondi in piedi, in equilibrio precario sulla tavola, a cavalcare un onda che è subito esaurita. Il tempo di preparazione è decine di volte quello della performance stessa. Ne vale davvero la pena?

E l’agave. Passa anni e anni a crescere. Lo scopo di ogni forma di vita è mettere al mondo altra vita, e così l’agave infine fiorisce. La pianta raramente supera il metro e mezzo, con le sue grandi foglie appuntite, ma il fiore sembra un albero, alto cinque o sei metri, con le ramificazioni. Solo che, alla fine, la pianta si consuma nello sforzo della fioritura e poi muore. Anche qui, anni e anni per prepararsi a una fioritura di pochi giorni, morendo addirittura nello sforzo.

Più vado avanti e più sono convinto che non possa esistere un dio come lo intendono le religioni monoteistiche: la vita è un tale nonsenso che nessun essere intelligente avrebbe mai potuto crearla. È stata una tragica fatalità, un errore di una natura mossa da una meccanica totalmente automatica.