Wednesday 31 March 2021

Classifica musicale generale, 51-100 – 2021

Nelle puntate precedenti:
2018;
2019;
2020.

Classifiche generali (1-50):
2016;
2017;
2018;
2019;
2020.

Classifiche annuali:
2017;
2018;
2019;
2020.

1. Come ti sei appassionato alla posizione numero 80? (Fever Rey)
• Galeotto fu Dark e chi ne scelse la colonna sonora.
2. Prima canzone ascoltata della numero 72? (Anette Olzon)
• Come solista Lies.
3. Testo preferito della numero 83? (Pure Reason Revolution)
Fight Fire.
4. Album preferito della numero 99? (Atrox)
Contentum.
5. Canzone preferita della numero 63? (Elusive)
• Beh, sono di parte: Gemini.
6. Album peggiore della numero 100? (Hearts Of Black Science)
The Ghost You Left Behind è ancora un filo acerbo rispetto a ciò che è arrivato dopo.
7. C’è una canzone della posizione numero 89 che senti molto tua? (The xx)
• Non riesco più ad ascoltare Together senza ripensare alla morte di Murka.
8. Bei ricordi legati alla numero 65? (Rag’n’Bone Man)
• Tutte le volte che ho fangirlato il voice-over di Natalie Dormer sul trailer di Mass Effect: Andromeda, in cui è stato usato un bellissimo mix di Human (purtroppo mai pubblicato per intero).
9. Quanti album possiedi della numero 55? (Alcest)
• Ho i primi tre più lo split EP con i Les Discrets.
10. C’è una canzone della numero 95 che ti rende felice? (Sugababes)
• Mi rende felice che finalmente Flatline sia ufficialmente una canzone delle Sugababes!
11. Canzone preferita della numero 90? (Nero)
Into The Past, per riallacciarmi al tema The Great Gatsby dei The xx.
12. Canzone della numero 60 che ti piace di meno? (Sharon Den Adel)
• Non m’interessa se è un singolo di beneficenza o cosa, ma Het Meneer Konijn Lied è parecchio cringe.
13. Bei ricordi evocati dalla numero 56? (Gåte)
• Una volta la Bloempje mi ha regalato un loro singolo introvabile per Natale!
14. Canzone della numero 88 che associ a un momento o persona? (The Bryan Ferry Orchestra)
• Per una serie di associazioni mentali piuttosto contorte, la loro musica mi fa pensare a Francisco.
15. Quale canzone della numero 69 ti emoziona di più? (Ala.ni)
Darkness At Noon che, diciamocelo, è stata scritta precisamente per emozionare e fa centro ogni volta.
16. Quante volte hai visto la numero 85 live? (Carice Van Houten)
• Nessuna, ma magari! Chi devo sacrificare al Dio della Luce perché ciò accada?
17. Quale canzone ti ha fatto innamorare della 73? (A Perfect Circle)
Orestes, duh. Sono pur sempre una fangirl degli Evanescence.
18. Album preferito della numero 61? (M.I.A.)
• Sono molto indeciso tra Matangi e AIM.
19. Prima canzone ascoltata della numero 64? (Loreen)
• Credo fosse In My Head: con grande vergogna, ancora non seguivo l’Eurovision ai suoi tempi, quindi niente Euphoria.
20. Canzone preferita della numero 77? (Morning Parade)
• Questa è facile: Under The Stars. Ma un po’ tutti i singoli del primo periodo contano.
21. Album preferito della numero 66? (Loïc Nottet)
Sefocracy è nettamente superiore a Sillygomania.
22. Prima canzone ascoltata della numero 97? (Todesbonden)
Ghost Of The Crescent Moon, ai tempi quando ancora si parlava con certa gentaglia e certa gentaglia ancora ascoltava buona musica.
23. C’è una canzone della 68 che trovi catartica? (We Are The Fallen)
St. John: ci ho anche scattato una foto per esorcizzare il lockdown dell’anno scorso.
24. Come hai scoperto la numero 71? (Portishead)
• A parte le canzoni come Glory Box, Roads e Sour Times che un po’ tutti abbiamo sentito da qualche parte senza saperne titolo o autore, Pescy li spammava in giro nel suo periodo indie, poi Claudio mi ha detto che valeva la pena approfondirli.
25. Canzone della numero 76 che ti rende felice? (The Birthday Massacre)
• No, ma mi renderebbe felice se si rendessero conto che fare ancora gli adolescenti a quarant’anni suonati è un filino ridicolo.
26. Canzone preferita della numero 53? (Brooke Fraser)
Je Suis Pret! Ma un po’ tutto Brutal Romantic.
27. Album preferito della numero 52? (Woodkid)
• Sono ancora troppo affezionato a The Golden Age, sebbene S16 sia altrettanto valido.
28. Prima canzone ascoltata della numero 82? (After Forever)
• Non ricordo, ma quasi sicuramente qualcosa dal self-titled. Probabilmente Cry With A Smile.
29. Testo preferito della numero 58? (Beyoncé)
• La fantastica introspezione empowering dei testi da strong independent woman di Lemonade. Naturalmente sono sarcastico: è Save The Hero.
30. Quante volte hai visto la numero 67 live? (Rose Chronicles)
• Nessuna, e ormai quella nave è salpata e bella che affondata.
31. Prima canzone ascoltata della numero 94? (Swallow The Sun)
• Sono piuttosto sicuro che sia stata Cathedral Walls: ricordo ancora la gioia viscerale di sentire finalmente Anette non sprecata in qualche porcata dei Naituiss (interessante che sia gli After Forever sia loro siano slittati in posizioni con la stessa domanda dell’anno scorso.
32. Album della 62 che ritieni sottovalutato? (Octavia Sperati)
• L’esistenza di questa band è sottovalutata!
33. Canzone peggiore della numero 79? (Versailles)
• Tutto ciò che hanno fato dopo tipo il 2010 nella mia memoria si mescola in un rumore indistinto di autoplagio.
34. Prima canzone ascoltata della numero 84? (Tactile Gemma)
Blackberry Jam; come dimenticarla?
35. Album preferito della numero 78? (Trillium)
Tectonic mi è piaciuto più del debutto.
36. Quante volte hai visto la numero 92 live? (Freddie Dickson)
• Per ora nessuna.
37. C’è qualche canzone della 86 che consideri un guilty pleasure? (Rose McGowan)
• Considerando il personaggio, il fatto stesso di ascoltare Rose McGowan è borderline un guilty pleasure di questi tempi.
38. Come hai scoperto la numero 98? (Dama)
• Grazie alla gentaglia che non verrà nominata. Ha fatto anche cose buone.
39. Album preferito della numero 57? (Abney Park)
• In parte è affetto perché è quello con cui li ho scoperti, ma Lost Horizons.
40. C’è qualche canzone della numero 81 che ti mette nostalgia? (Tori Amos)
Reindeer King mi fa ripensare allo shoot con Lyrio.
41. Canzone della 91 che non ti piaceva ma adesso ami? (Björk)
• Non credo: ho una curva di gradimento costante con lei.
42. Testo preferito della posizione numero 74? (Amanda Somerville)
Blue Nothing.
43. Canzone più emozionante della numero 96? (Sigur Rós)
• Continuo a fare spudoratamente l’adolescente gay degli Anni Duemila e nominare Hoppípolla.
44. Canzone della numero 75 che ti rende felice? (The Romanovs)
Nice Day.
45. Canzone preferita della numero 59? (The Crest)
My War/Broken Glass.
46. Primo album ascoltato della numero 87? (:LOR3L3I:)
Hold On To Silence, oggi rinato dalle ceneri sotto forma di The Demo Collection, per ora l’unico, ma pare che finalmente Heike abbia messo da parte le teorie del complotto per dedicarsi seriamente alla musica.
47. Membro preferito della numero 54? (White Sea)
• Morgan, duh.
48. Prima canzone ascoltata della posizione numero 93? (Blanche)
• Ovviamente City Lights all’Eurovision.
49. Album che possiedi della numero 70? (Roniit)
• Ho sia Roniit sia In The Shadows. Suppongo di avere anche XIXI… da qualche parte. A Trieste. Che aspetta dall’anno scorso che ritorni e lo spacchetti. Se i coinquilini non me l’hanno perso.
50. Il miglior ricordo associato alla numero 51? (Leandra)
• Quando ho iniziato il progetto Morphine.

Sunday 21 March 2021

Genitore uno e gen– I can’t even

Io… io non ce la faccio. I can’t. Davvero. I can’t even.

La filippica antivaccinista c’è stata, a colpi di “Adesso sperimenteranno sui bambini – capisci?! Vogliono usare i bambini come cavie!”, ma non è stata il piatto forte della telefonata. Il vero motivo per cui il Guasto voleva parlare con me più a lungo, con più calma e con una linea più stabile dell’internet mobile turco a bordo di un pullman era per chiedermi di raggiungerlo lì in Turchia perché vuole presentarmi un paio di ragazze.
Che di nuovo, pover’uomo, non è colpa sua, sono io che non ho le forze di affrontare la battaglia che sarebbe un coming out con lui e il resto della sua famigliola bacata (ho un cugino che è finito sui giornali per le sue esternazioni omotransfobiche, btw). E capisco che magari spera semplicemente di infilarmi a lavorare lì e sistemarmi così, ché l’età avanza e avrà paura di lasciarsi dietro un figlio che è un casino. Ma che visione distorta di me e/o del mondo deve avere se pensa che la Turchia possa offrirmi un futuro e una qualità della vita soddisfacenti?
Fra l’altro, anche tralasciando le differenze culturali che renderebbero il mio benessere psicologico in Turchia alquanto improbabile, mi urta che non mostri il minimo riguardo nemmeno per la mia salute fisica nel breve termine. Cioè, per andare lì dovrei fare almeno due scali, più tutti i trasporti pubblici di terra, con possibilità di contagio che, tampone o non tampone, si moltiplicano. E una volta lì, “Al massimo te ne stai in casa”, grazie tante, con lui che a quanto pare fa il pendolare in pullman e rischia di portarmi il virus.
Ma è scemo? È demenza senile? Semplicemente non si rende più conto di come si faccia a stare al mondo?

Alla fine, ho deragliato il discorso e chiuso la chiamata chiedendogli di mandarmi le foto di queste fantomatiche ragazze e di farmi un video in cui mi mostra il suo appartamento. Questo l’ha messo di buonumore perché ho finto di interessarmi alla sua vita lì e anche per quest’anno ce la siamo scansata.
Se non altro la costernazione comune mi ha fatto passare l’arrabbiatura con la Mater: perfino lei ha ammesso che, dei due, quello più sfortunato sono io, perché da un marito si può sempre divorziare, da un padre no.

Genitore uno e genitore due

Sorpresa sorpresa: la chiamata col Guasto, che ho fatto come seconda cosa appena sveglio (dopo aver pranzato) e ho tentato di buttare su un blando: “Auguri! Qui fa un freddo bestia, lì?”, si è conclusa con: “Adesso sono sul pullman, sto tornando a casa. Ci sentiamo fra un paio d'ore e parliamo”.
Così a naso, ha sentito la Ziaccia, quella gli ha detto che sono preoccupato, e adesso mi toccherà sorbirmi un'altra tirata no-vax alla quale dovrò annuire e sorridere come un ebete nel tentativo di evitare un'escalation.
Ribadisco: certo che la Mater poteva anche farseli, gli affari suoi.

Oh, e a proposito: lei adesso mi sta girando intorno stile squalo alla disperata ricerca di un “Ma no, dai, non è colpa tua”, un “Non sono arrabbiato”, o un “Come potevi sapere che sarebbe finita così?” che francamente mi rifiuto di darle. Gliel'ho detto in faccia: sa benissimo com'è fatto il suo signor ex, che anche se parti con le migliori intenzioni lui riesce comunque a mandare tutto in vacca, quindi poteva benissimo evitare di esasperarmi dicendomi di avvisarlo fino a farmi cedere pur di farla stare zitta. Perché tanto mica è lei, che deve averci a che fare, no! Sono sempre io! Allora, o smette di lanciarmi addosso al suo ex quando non ha assoluta necessità di comunicargli qualcosa, o si assume le sue responsabilità e sbroglia lei i casini che crea. Se ha tanto a cuore che quello lì non crepi di covid, che gli telefoni e ci parli.
 
Personalmente, sono stufo di trovarmi sempre in mezzo a due persone che non dovrebbero avere più nulla a che fare l'uno con l'altra. L'unica decisione sensata che abbiano mai preso è stata quella di divorziare, perché averci a che fare in combo sarebbe decisamente al di sopra delle mie capacità.

Friday 19 March 2021

Il Guasto

Secondo un detto russo dell’epoca pre-cellulari, “Gli uomini sono come i telefoni pubblici: o occupati, o guasti”. Quando un’amica della Mater litigava con suo marito, prendeva ispirazione da questo detto ed esordiva le chiamate strillando: “Tutti guasti!”. Da lì, il passo successivo è che il soprannome coniato per il Procreatore dalla Mater e la sua amica è “Il Guasto”. Proprio per antonomasia. E considerando i numeri che ha tirato per tutti gli anni della separazione e del divorzio, era pienamente meritato.
D’altro canto, se non fosse stato guasto, la Mater non avrebbe divorziato da lui, giusto?
 
Ed è proprio la Mater, che i cavoli suoi non se li sa fare, ad avermi infilato nell’ennesima brutta situazione. Stavolta non perché ho dovuto fare da cuscinettro tra loro, ma perché ha letto la notizia che il paese del Guasto aveva pubblicato il calendario per le vaccinazioni degli anziani e mi ha suggerito di approfittare della telefonata d’obbligo per la festa del papà e avvisarlo, così da permettergli di tornare in tempo per fare tutto.
“Grande errore. Grande. Enorme.”

Gif obbligatoria perché l’amore per Giulia Roberts è l’unica cosa che io e il Guasto abbiano in comune.

Se la sua partenza per l’estero coi tempi che corrono me ne aveva dato il sospetto, la lunga filippica antivaccinista che ha attaccato me l’ha confermato: è del tutto partito di capoccia sulla faccenda del covid. E lo è, fra l’altro, a correnti alternate: il momento prima il virus è tutta una montatura e nei vaccini c’è soluzione fisiologica, quello dopo i vaccini sono pieni di veleno che non funziona contro la malattia ma causa la morte nel sessanta percento dei casi.
Ora, avendo due genitori anziani ho imparato da tempo che non vale la pena di sprecare energie nel far cambiar loro idea, specie lui, che è molto ignorante. Ma alcune delle sparate che ha fatto erano talmente oltraggiose che non ce l’ho fatta, a trattenermi, e ho tentato discretamente di controbattere, solo per sentirmi rimandare a video pubblicati su “Faccebùc” da luminari di cui “i giornali non parlano”. Cioè, davvero, uno ad uno tutti gli argomenti del complottista medio, sono sconvolto.
Così, quella che doveva essere una rapida telefonata di finti auguri è diventata un’incubo che non finiva mai e che ha confermato che non importa quanto basse siano le mie aspettative, lui riuscirà sempre a deludermi.

Riattaccato il telefono, il male di vivere e lo spirito autolesionista erano tali che ho di nuovo dato ascolto alla Mater e ho chiamato la Ziaccia per avvisare lei sulle date. Trovandola inaspettatamente cooperativa, ho dato sfogo alla mia frustrazione circa il suo signor fratello (mascherandola da preoccupazione) e ho scoperto di sfondare una porta aperta, con lei esasperata da mesi per le sue sparate antiscientifiche, assolutamente contraria al viaggio in Turchia, rassegnata perché, giustamente, “Ma cosa potevo fare, legarlo al letto?”, e alquanto seccata dalle serate brave di lui a bere vino fatto in casa in cantina con gli amici e rigorosamente senza mascherina. Se non altro, comunque, non sapeva che fossero uscite le date e mi ha ringraziato tanto per averla avvisata perché non vede l’ora di vaccinarsi: magari con questo stunt mi sono guadagnato un po’ di punti testamento.

E niente, al momento sono ancora frastornato. Dalla stupidità del Guasto, dal fatto che perfino la Ziaccia, campionessa di scemenze catto-integraliste, stia dimostrando più buonsenso di lui, dall’aver trovato comprensione in un membro di quella famiglia. Per quanto sia contorto, sentirmi dire dalla Ziaccia che capisce la mia preoccupazione e frustrazione mi è stato in qualche modo di conforto: se persino lei è d’accordo, quello sbagliato è davvero lui. Non che cercassi più alcuna validazione in quella famiglia, dopo che non ricordo chi di loro aveva detto (con ironia involontaria, vista la valenza che la parola ha assunto per me): “Ormai è guasto anche lui, che se lo tenga” di me e della Mater dopo che tutte le battaglie legali erano fallite. Ma perché non godersi quel breve momento in cui non sono io quello sbagliato? Tanto durerà poco, perché so già cosa succederà.
Eh già, perché quel che è peggio è che non posso nemmeno dirmi: “Vabbè, tanto la festa del papà capita una sola volta l’anno, sono a posto per altri trecentosessantacinque giorni”. No, perché il compleanno del Guasto cade fra due giorni, quindi dovrò sentirlo di nuovo a breve. E sicuramente per allora avrà sentito la Ziaccia, che gli avrà riferito delle mie preoccupazioni, caricandolo a molla per una filippica antivaccinista.
Potevo farmeli, gli affari miei, no?

Thursday 4 March 2021

Un demone alla volta

Come andò a finire con la batteria del Mac: è probabile che, dopo nove anni, il chip che regola il rapporto tra il computer e la batteria si sia logorato e sia ora la causa dei continui black out. Ovviamente non si può cambiare senza cambiare l’intera scheda madre: oltre a essere improbabile trovarne una così vecchia ora, costerebbe troppo rispetto ai pochi benefici che porterebbe a una macchina ancora altrimenti perfettamente funzionante ma ormai oggettivamente datata.
La buona notizia è che la batteria precedente era davvero difettosa, perché con la nuova il problema si presenta molto più raramente. Anzi, è abbastanza infrequente da non essere più chissà che disagio. O forse, conoscendo la causa precisa e sapendo che ormai è congenita, è subentrata la rassegnazione che ha scacciato il disagio. Insomma, per il prossimo futuro posso andare avanti così senza più lo stress dei mesi scorsi.
Ancora non ho provato a vedere come performa con The Sims 4, ma sento che presto la voglia di giocarci supererà l’ansia e sfonderò quest’ultima porta, nel bene o nel male.
 
“Risolta” la faccenda computer, sto entrando nell’ordine di idee di occuparmi di un altro problema: a novembre 2019, appena tornato da Lucca, ero andato alla mia filiale della banca per richiedere il rinnovo della prepagata appena scaduta, senza la quale non potevo nemmeno pagarmi Netflix (per il quale avevo risolto facendomi pagare gli ultimi shoot lucchesi su PayPal in modo da avere liquidità lì).
Oggi siamo a marzo 2021 e ancora questa famigerata prepagata non è arrivata. Nel senso, è vero che di lì a sei settimane sono tornato ad Alghero mentre la filiale è a Trieste, ma non mi hanno nemmeno telefonato per dirmi che era arrivata e chiedermi che fine avevo fatto (nel qual caso avrei chiesto di spedirmela a casa). Nel frattempo sono riuscito a sistemarmi diversamente con PayPal quindi Netflix e parte dello shopping online li ho sistemati, ma non tutti i siti accettano PayPal (ad esempio, ho dovuto ordinare gli auricolari nuovi tramite Katia), per cui ‘sta benedetta prepagata mi serve. E mi secca tantissimo che un servizio che ho richiesto non sia ancora arrivato dopo oltre un anno.

In realtà avrei potuto occuparmene prima. Solo che l’anno scorso è andato come è andato e anche questo sta andando così. Giusto in questi giorni, la Mater si è ritrovata con svariate faccende da gestire tutte assieme, tra ticket sanitari di sette anni fa riesumati da quella pezzente dell’ASL per far fronte all’emergenza attuale, alcune scadenze relative alla denuncia dei rediti, e l’attivazione dello SPID che ha richiesto per poter sistemare tutto da casa così da non gravare sugli uffici pubblici e non rischiare al contempo il contagio.
Quindi sì, è vero che io non sono nemmeno lontanamente un adulto funzionale, ma se perfino lei si è sentita soverchiata, non è sorprendente che io abbia bisogno di concludere una faccenda prima di occuparmi della successiva, soprattutto quando sono tutti ambiti – il funzionamento del computer, il ramo finanziario – che mi provocano ansia già di per sé.

Ad ogni modo, non prometto di occuparmene subito (magari mi godo per qualche giorno la calma di non dover combattere contro nessun demone), ma anche questa faccenda della prepagata va affrontata, a partire da perché la richiesta precedente non sia stata esaudita e rettificando subito questa faccenda. Fra l’altro, quella volta in banca ho visto che è possibile scegliere l’immagine da stampare sulla carta: magari me ne faccio una personalizzata con l’araldica dei Tyrell sopra.

Monday 1 March 2021

More Macbook Blues

Se tutto va bene, domani (tecnicamente oggi) dovrebbe concludersi l’epopea del Macbook: mercoledì scorso ho chiamato il laboratorio tecnico (sempre perché tenermi informato è il loro forte) e mi è stato detto che la batteria sarebbe arrivata con la consegna del 1 marzo.
A differenza delle altre volte, non sono ans non sono così ansioso. Montare la batteria dovrebbe richiedere mezz’ora al massimo quindi non mi priverò del computer chissà quanto a lungo. Probabilmente ho solo raggiunto il punto di saturazione e ormai sono rassegnato a qualunque imprevisto.
Il primo è che ‘sta benedetta batteria tardi (l’alimentatore lo aspettiamo da novembre) e l’intervento sia rimandato; a parte la voglia di giocare a The Sims che sta per trasformarsi in smania perché, naturalmente, se non puoi fare qualcosa te ne viene tutta la voglia di questo mondo, onestamente la situazione attuale non mi pesa troppo. Certo, il fatto che un po’ tutto vada a rilento è seccante, ma da quando il Mac ha smesso di andare in standby ogni tre per due i miei livelli di stress sono diminuiti sensibilmente.
Il secondo possibile imprevisto è che mi arrivi un’altra batteria difettosa. Quali sono le probabilità che ricapiti? Beh, a gennaio dell’anno scorso mi hanno sostituito lo schermo del telefono con uno difettoso che non reagiva al tocco: ho poi riportato il telefono e ne hanno messo uno funzionante, ma la percentuale di ricambi difettosi che mi sono capitati nel giro di pochi mesi è del 66% e non è incoraggiante. Beh, tecnicamente del 75%, se contiamo il primo alimentatore che non ha funzionato: a quanto pare, dopo che l’ho restituito l’hanno rivenduto e non dà problemi, ma sul mio Macbook, per motivi non meglio spiegabili, faceva andare il puntatore del mouse estremamente a rilento. Come le due cose fossero collegate non mi è chiaro, ma il problema non si presentava né col vecchio alimentatore (originale Apple) né a batteria, quindi era per forza l’alimentatore farlocco.
Il terzo imprevisto è che il problema sia proprio la marca di batteria che hanno scelto, che non sia un malfunzionamento ma un’incompatibilità. In quel caso, non me ne frega se mi dicono che è assurdo come per l’alimentatore, mi dovranno risolvere il problema sostituendo del tutto il pezzo. In realtà, la mia paura è proprio che ci sia qualcosa che non va in me nel mio Macbook, qualche anomalia di fondo che fa sì che solo con lui questi pezzi si comportino così e non ci sia rimedio. A questo punto non mi sorprenderebbe nemmeno questo.

In tutto ciò, un po’ mi mangio le mani per non aver sostituito la batteria quando erano spuntati i primi problemi nel 2019. Avrei potuto far tutto dal centro Apple con i pezzi originali e in mani fidate, e nulla di tutto ciò sarebbe successo (beh, magari avrei comunque sostituito il disco con uno più veloce, quello ha aiutato molto). Ma no, finché non c’è un’emergenza io non mi decido ad agire. Potrei essere un perfetto politico italiano.