Monday 30 September 2019

Classifica musicale generale – 2019

Nelle puntate precedenti:
2016;
2017;
2018.

Classifiche dalla 51 alla 100:
2018;
2019.

Classifiche annuali:
2017;
2018.

1. Come ti sei appassionato alla posizione numero 30? (Gwen Stefani)
• Mi ha incuriosito molto in versione vedova nera nel video di It’s My Life dei No Doubt, quindi sono stato ben felice di vederla solista. Senza contare che i singoli di Love. Angel. Music. Baby. sono stati fra i migliori singoli pop degli Anni Duemila.
2. Prima canzone ascoltata della numero 22? (Emilie Autumn)
• Sono piuttosto sicuro che Veronica mi avesse fatto ascoltare I Know Where You Sleep e/o Marry Me; come al solito, ho snobbato il suo consiglio.
3. Testo preferito della numero 33? (Meg Myers)
• “Only the lonely could understand where I have been: I was on a journey inside myself”. Decisamente Take Me To The Disco.
4. Album preferito della numero 49? (Karen Elson)
• Mi rifiuto di scegliere: sia The Ghost Who Walks sia Double Roses sono dei capolavori.
5. Canzone preferita della numero 13? (Panic! At The Disco)
• Difficile sceglierne solo una, ma forse Casual Affair.
6. Album peggiore della numero 50? (Abney Park)
• Non ho più ascoltato altro dopo The End Of Days, ma fra quelli che conosco voto per l’album natalizio, Dark Christmas. Ne sentivamo davvero il bisogno?
7. C’è una canzone della posizione numero 39 che senti molto tua? (Leandra)
Wake Up Call.
8. Bei ricordi legati alla numero 15? (Stream Of Passion)
• Dieci anni fa, le mie quattro settimane a Dusseldorf.
9. Quanti album possiedi della numero 5? (Evanescence)
• Quattro (Origin, Fallen, The Open Door e Synthesis) più il live Anywhere But Home e tutti i singoli fisici fino a Sweet Sacrifice compreso. L’epoca del self-titled l’ho saltata a pie’ pari.
10. C’è una canzone della numero 45 che ti rende felice? (Amaranthe)
• Considerando che sono le Spice Girls del metal, praticamente tutto. Dovendone scegliere una, Supersonic, forse?
11. Canzone preferita della numero 40? (Brooke Fraser)
Je Suis Pret.
12. Canzone della numero 10 che ti piace di meno? (Marina & The Diamonds)
• Storicamente Bad Kidz, ma lì Marina era ancora giovane e una cappellata ci sta. La noiosissima Orange Trees è più offensiva nella sua esistenza, essendo stata scritta da una cantante con molta più esperienza.
13. Bei ricordi evocati dalla numero 6? (Emilie Simon)
• La volta che ho costretto Stefano a sedersi su una pila di assi bruciate per fare la foto di En Cendres e, soprattutto, la gita a Bordeaux per il concerto.
14. Canzone della numero 38 che associ a un momento o persona? (Les Discrets)
• Associo L’Echappée a uno shoot con Ayl Rose nell’estate del 2010.
15. Quale canzone della numero 19 ti emoziona di più? (Theodore Bastard)
Будем Жить, anche in versione Земная Доля, mi entra sempre sotto la pelle.
16. Quante volte hai visto la numero 35 live? (The 3rd And The Mortal)
• Purtroppo nessuna.
17. Quale canzone ti ha fatto innamorare della 23? (Lady Gaga)
Telephone, mannaggia a lei e al suo video.
18. Album preferito della numero 11? (Eivør)
• Perché mi date questo dolore con questa domanda? (Larva, credo.)
19. Prima canzone ascoltata della numero 14? (Susanne Sundfør)
• Come dimenticarla? The Silicone Veil.
20. Canzone preferita della numero 27? (Nemesea)
Release Me, specie in trittico con Rush e 2012.
21. Album preferito della numero 16? (Kari Rueslåtten)
• L’immortale Pilot.
22. Prima canzone ascoltata della numero 47? (Placebo)
The Bitter End, e l’avevo pure detestata!
23. C’è una canzone della 18 che trovi catartica? (Draconian)
• Nonostante tutto, sì: The Marriage Of Attaris, The Death Of Hours e, soprattutto, It Grieves My Heart.
24. Come hai scoperto la numero 21? (Alizée)
25. Canzone della numero 26 che ti rende felice? (Goldfrapp)
Tiptoe, Hairy Trees, Systemagic.
26. Canzone preferita della numero 3? (Hurts)
• È quasi una di quelle scelte difficilissime, ma Illuminated sta un gradino sopra la spietata concorrenza.
27. Album preferito della numero 2? (Within Temptation)
• Dico sempre The Unforgiving: è un grandissimo album con una struttura impeccabile, ottime melodie e arrangiamenti che hanno rinfrescato e revitalizzato i Within Temptation.
28. Prima canzone ascoltata della numero 32? (Dead Can Dance)
• Sicuramente avevo sentito qualcosa senza sapere chi fossero, ma con cognizione di causa direi Anywhere Out Of The World.
29. Testo preferito della numero 8? (Florence + The Machine)
Pure Feeling batte una concorrenza spietata.
30. Quante volte hai visto la numero 17 live? (Sia)
• Nessuna, e credo sarebbe un’esperienza molto interessante.
31. Come hai scoperto la numero 44? (Gåte)
• Un canale di divulgazione atea ha usato Bruremarsj Frå Jämtland come sottofondo a un video.
32. Album della 12 che ritieni sottovalutato? (Autumn)
TUTTI. Ma è proprio la band in sé a essere sottovalutata. Comunque Summer’s End è molto migliore di quel che si pensi.
33. Canzone peggiore della numero 29? (Clare Maguire)
• Qualcuno può spiegarmi gentilmente l’utilità di Are You Ready?
34. Prima canzone ascoltata della numero 34? (Delerium)
Silence, come ho già raccontato visto che, per qualche motivo, capita loro sempre ‘sta domanda.
35. Album preferito della numero 28? (Epica)
Design Your Universe, senza se e senza ma.
36. Quante volte hai visto la numero 42 live? (Lucia)
• Purtroppo nessuna.
37. C’è qualche canzone della 36 che consideri un guilty pleasure? (Amy Lee)
The Cartoon Network Song. È puro cheese, ma cheese della mia adolescenza, quando qualunque cosa con la voce di Pescy era oro colato.
38. Come hai scoperto la numero 48? (Woodkid)
• Luisa (chi altri, se no?) postò il video di I Love You su Facebook.
39. Album preferito della numero 7? (Delain)
Lucidity conserva il suo posto speciale nel mio quoreh.
40. C’è qualche canzone della numero 31 che ti mette nostalgia? (Röyksopp)
What Else Is There? è stata una parte integrale della mia adolescenza, ma ha un posto speciale fra le canzoni nostalgiche dei Röyksopp perché era stata usata in un teaser fanmade per l’ultima stagione di Streghe. Nostalgia su nostalgia, in pratica.
41. Canzone della 41 che non ti piaceva ma adesso ami? (Sirenia)
• Confesso che ormai li ascolto a malapena, è difficile che qualche loro canzone sia salita nella mia classifica di gradimento.
42. Testo preferito della posizione numero 24? (Anneke Van Giersbergen)
Sunny Side Up! No, ovviamente scherzo. Considerando solo i suoi testi solisti, Lost And Found.
43. Canzone più emozionante della numero 46? (Alcest)
• Sembrerò un vecchio metallaro brontolone, ma nulla ha più toccato le vette emotive di Souvenirs D’Un Autre Monde, album e canzone.
44. Canzone della numero 25 che ti rende felice? (Róisín Murphy)
Sunshine è sempre un bel sogno che faccio, nonostante i recenti sviluppi.
45. Canzone preferita della numero 9? (Anathema)
• Questa è facile: Untouchable, Part 1. Non per mancanza di concorrenza, ma perché quella canzone è semplicemente perfetta.
46. Primo album ascoltato della numero 37? (iamamiwhoami)
Kin: stranamente non sono partito dall’inizio.
47. Membro preferito della numero 4? (The Gathering)
• Scatenerò una guerra, ma Silje Wergeland.
48. Prima canzone ascoltata della posizione numero 43? (White Sea)
Mountaineer, mi pare.
49. Album che possiedi della numero 20? (Tristania)
• Tutti e cinque, più i singoli di Angina, Midwintertears e Sanguine Sky. Poi, tristemente, nel 2007 hanno smesso di pubblicarne…
50. Il miglior ricordo associato alla numero 1? (Theatre of Tragedy)
• Nulla può schiodarli dalla numero uno, quindi ho già risposto mille volte. Quest’anno però ci tengo a menzionare il periodo di trepidazione subito prima dell’uscita di Forever Is The World, lo shoot con Federica, in parte ispirato a quello, e la gioia quando ho comprato la copia fisica. Era dieci anni fa.

Wednesday 25 September 2019

Scontri generazionali

Non immaginavo che scendere a patti con l’età di un genitore fosse così difficile. Però è proprio vero: la Mater ha quasi settant’anni. Per quanto sia giovanile, attiva, tecnologica, open-minded e livello quaranta di Pokémon Go, ci passiamo pur sempre quasi quattro decenni. E questi quattro decenni pesano.
Pesano soprattutto a un’età in cui la visione del mondo continua a estremizzarsi e i filtri mentali ad assottigliarsi, lasciando emergere indisturbati certi pregiudizi. C’è poi anche la consapevolezza di non durare poi tanto a lungo, che fa sentire assolti dalle responsabilità sociali, e la rassegnazione per come il mondo sta andando senza avere più le forze di opporvisi, che rende ipersensibili anche verso problemi secondari o anche fasulli, specchietti per le allodole montati ad arte.

E comunque, come cerco di spiegare ai vecchi meno vecchi che non capiscono perché ho dei limiti di età così rigidi su Grindr, trascorrere gli anni formativi in un determinato contesto storico e sociale dà una visione della realtà drasticamente diversa che non trascorrendoli dieci anni dopo, e da lì non si esce: saremo sempre figli della storia e del clima socio-politico-economico in cui siamo cresciuti, le incompatibilità reciproche sono inevitabili.
Questioni che sono impellenti ora possono sembrare remote o triviali a chi è cresciuto in un’epoca in cui non esistevano o se ne parlava poco; costumi e usanze sociali che oggi sono la norma possono risultare assurdi e oltraggiosi; giudizi positivi o negativi su alcuni gruppi sociali che adesso non sono ben tollerati possono sembrare invece lampanti.

Tutto questo discorso non è per giustificare il fatto che la Mater, una donna colta e intelligente, abbia per esempio abboccato alla retorica su Greta Thunberg che dovrebbe andare a giocare con le amiche e studiare a scuola invece che essere arrabbiata al Palazzo di Vetro. È solo per ricordare a me stesso che è un’anziana con gli inevitabili limiti: è inutile che cerchi di spiegarle che, dietro Greta, c’è un problema reale, ineluttabile, che contribuisce al mio desiderio di addormentarmi una sera e non svegliarmi più, e che concentrarsi su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una sedicenne con l’Asperger è lo stesso atteggiamento con cui le generazioni fra la sua e la mia si sono concentrate su qualunque cazzata a disposizione pur di non occuparsi del problema finché si faceva in tempo.
È anziana, dicevo: non resta che prenderne atto e trattarla come tutti gli anziani: lasciarla sbraitare in sottofondo mentre la sua visione del mondo si spegne con la sua generazione e la mia lentamente subentra al comando e cerca di mettere una pezza al casino che si è trovata in eredità. Ammesso e non concesso che non si finisca per morire tutti assieme indipendentemente dalla generazione di appartenenza.

Tuesday 24 September 2019

Una certa foto

Non mi aspettavo che scattare e pubblicare una certa foto risolvesse magicamente certi problemi che si erano creati con una certa persona. La foto è stata un casus belli, è stata l’Arciduca Francesco Ferdinando, ha solo esacerbato una situazione di cui non mi ero nemmeno voluto rendere conto ma che mi è piombata addosso nel momento in cui è diventata troppo palese. Mi piace scherzarci sopra, chiamarla la foto “che infiniti addusse lutti” come se il problema fosse (solo) la mancata disponibilità di due pomeriggi, ma so che non è così.
Il problema reale è stato uno squilibrio nella disponibilità reciproca, nell’importanza che si dava alle rispettive passioni, non una volta, ma per anni e anni, occasione dopo occasione, rimando dopo rimando. Ed è stato la reazione che ho ricevuto quando ho provato ad affrontare apertamente il problema e intavolare un discorso costruttivo per risolverlo. E, mesi dopo, quando il logorio del rapporto è diventato palese, il tentativo di attribuire la colpa unilateralmente.

No, sapevo già che scattare e pubblicare una certa foto non mi avrebbe fatto tornare indietro. Mi ha sicuramente alleggerito di un rancore, ma non per provare a tornare indietro: semmai, per andare avanti. Mi ha permesso di chiudere definitivamente un capitolo della mia vita, una piccola parte del quale continuava a indugiare nella mia mente perché qualcosa era rimasto in sospeso.
Non sento la mancanza di qualcuno che ho scoperto di non conoscere più davvero. Però ora posso ripensare ai bei momenti trascorsi insieme senza chiedermi se, oltre al rapporto, si sia rotto anche qualcosa di irreparabile in me. Quei bei momenti non me li toglie nessuno, nemmeno la rabbia; per i progetti lasciati in sospeso ho scoperto esserci ancora tempo e speranza, basta che mi rimbocchi le maniche e coinvolga persone che credono in me non solo a parole.

Wednesday 18 September 2019

Summer’s going

Ho passato gli ultimi tre mesi a maledire l'estate. Ora sono inquieto, quasi triste perché sta finendo. Ultimamente, la sensazione di essere fuori posto – non a Trieste, non ad Alghero, non in mezzo alle persone, ma proprio nel mondo – è più forte che mai, e questo mio non tollerare l'estate, ma nemmeno l'arrivo dell'autunno, ma nemmeno l'inverno finché c'era, ma nemmeno la primavera, non fa che accentuare la cosa. Mi guardo dentro, mi interrogo, e non riesco a trovare un solo momento dell'anno in cui mi sento a mio agio.
Ma, realisticamente parlando, non può essere il mondo costantemente sbagliato: dopo un po' devo pur affrontare la realtà di essere io, il problema. Un problema una cui risoluzione non riesco proprio a vedere.

Wednesday 11 September 2019

Aqva di Bvlgari

Avete presente quando si fa qualcosa giusto perché non si ha nulla di meglio da fare? Sai in partenza che è una perdita di tempo, che non porterà a nulla, ma tanto il tempo lo stai comunque perdendo, tanto vale cavalcare un po' l'onda dell'entusiasmo finché dura.

D'altro canto, è una scusa come un'altra per sentire qualcosa. E anche per prendermi un po' cura di me. Tenere la barba a posto, i capelli in ordine, magari usare anche un po' Aqva di Bvlgari, che non ho mai occasione di usare perché tengo la vita sociale ridotta al minimo.
Alla fin fine, sono consapevole che è qualcosa che faccio solo per me, ma è bello immaginarsi un brivido in più in un periodo di monotonia: dà più colore a gesti quotidiani che faresti comunque, non impegna, snellisce e sta bene con tutto.

Poi vabbè, è una cosa che consumerò probabilmente nel giro di quattro-cinque giorni, ma chi sono per negarmi queste poche ore di assaggio di vita vera?

Sunday 1 September 2019

Una bella giornata

E poi, semplicemente, un giorno ti svegli felice.
O, se non proprio felice, per lo meno di bunumore. Ti senti riposato nonostante sia andato a dormire tardi e in preda all’ansia, ti gusti davvero il pranzo, non ti senti in colpa per il pisolino pomeridiano ed esci di casa senza nervosismo nonostante la gente intorno a te.

In questi ultimi mesi ero talmente abituato a sentirmi costantemente infelice che mi è sembrato addirittura strano non esserlo. Il buonumore dovrebbe essere il mood standard degli esseri umani, ma era talmente da tanto che non mi ci sentivo genuinamente, senza una causa immediata d’ilarità, che mi è sembrato una specie di novità.
E se a questo giro mi arrovello per capire cosa l’ha provocato non è perché, se non trovo un motivo valido, mi sento in colpa per come sto, ma perché mi piacerebbe replicare questo stato d’animo.

In ogni caso, oggi mi sono proprio goduto la giornata, senza preoccuparmi nemmeno del retrogusto amaro delle conclusioni che ritenere straordinaria una semplice bella giornata senza avvenimenti particolari dovrebbe farmi trarre su quanto si sia deteriorata la mia salute mentale.