Sunday 17 July 2011

Braccialetto Giallo

17.07.2011: Yellow Bracelet by GothicNarcissus

A partire da quest’anno, il 17 luglio sarà un giorno da ricordare. In fondo, non capita mica tutti i giorni di incontrare la Bloempje per la prima volta di persona. E non mi riferisco solo al fatto generale di incontrare finalmente la propria migliore amica (nonché persona a cui si vuole più bene in assoluto al mondo), ma proprio al fatto di incontrare lei. Cioè, mica pizza e fichi! Vorrei averla avuta prima, un’occasione del genere, che ne so, quasi tre anni fa, ma allora è capitata a gente che non ha saputo apprezzare. Così va il mondo, che vogliamo farci?
Ma oggi non è il momento di rivangare vecchie storie e vecchi cretini, dato che è stata una giornata di completa, totale, perfetta felicità. A Trieste piuttosto che a Torino, mangiando dal cinese invece che il kebab, assieme a Chetie e non ad Eleuti, con Sara e non con Matteo. Ma si tratta di dettagli secondari, nulla è riuscito a guastare la magia dell’incontro, fra pranzo pantagruelico, piccoli regali nei negozi in centro, il gelato (o frappé) da Grom, e quel “Sono felice di averti incontrato” sussurrato alle spalle dalla voce di Matteo che, per quanto aspettata (e richiesta, anzi), dal vivo mi ha mandato un piccolo brivido.

Devo dire che, però, quella è stata l’unico momento di nostalgia che mi sono concesso perché, per il resto, il folletto biondo e riccio che avevo di fronte ha riempito completamente il cuore con ciò che è, in generale e per me, non per ciò che non avrebbe potuto essere. Perché rimpiangere il passato quando ho di fronte una persona così speciale? E fra l’altro, mi ha colpito tantissimo il senso di quotidianità che ho percepito da subito, come se questa fosse stata non la prima volta che ci vedevamo dal vivo, ma una delle tante uscite assieme di ogni giorno. Non smetterò mai di sorprendermi della quotidianità che io e la Bloempje riusciamo ad avere, anche a distanza.

In tutto ciò, ora posseggo un braccialetto giallo.

Friday 15 July 2011

Che te ne fai di un amante quando hai Morgan Kibby?



The kisses of peace
Started off the evening,
Reasonless fairs so well.
A girded pair we are;
We watch our words
And pretend not to care.

Oh, and the last time we touched
Was on the left side of the porch.
Desire for days, but buttons never left their ports.

‘Cause the kiss is in the chemicals.
Who needs a lover when you’ve got a new best friend?
What could be better than this alibi,
This feeling that I wouldn’t care if I was dead?
If you pinch me now I wouldn’t flinch.


The beauty’s in the chemicals
That qualify the kiss.
Ahoy, ahoy, ahoy, ahoy...
A whore, ahoy, ahoy... a whore.

You take my hand,
You want to lead me to the porch again.
I’m sorry, dear, but this time I must insist
That we set sail from here.

Ah, if we could just fuck,
Ah, and never have to touch
Life would be so perfect.

‘Cause the kiss is in the chemicals.
Who needs a lover when you’ve got a new best friend?
What could be better than this alibi,
This feeling that I wouldn’t care if I was dead?
If you pinch me now I wouldn’t flinch.


The beauty’s in the chemicals
That qualify the kiss.
Ahoy, ahoy, ahoy, ahoy,
Ahoy, ahoy, ahoy, ahoy.

[ Kiss - The Romanovs ]

Prevedo che io e questa canzone andremo molto d’accordo e, dato l’andazzo, diventerà il mio inno ufficiale in molteplici occasioni. Ma d’altro canto, si fa di necessità virtù e buona pace a tutti, negli ultimi tre anni ho campato benissimo (a parte qualche intoppo), per cui accodiamoci a Morgan Kibby e cantiamo anche noi: chi ha bisogno di un amante quando hai un nuovo migliore amico?
E fra l’altro, chi ha bisogno di un amante quando ci sono i The Romanovs da ascoltare? Sono fra le più entusiasmanti ultime scoperte e ne sono diventato dipendente in tempo record. Consiglio vivamente di ascoltarli, magari leggendo anche i testi, li garantisco per un colpo di fulmine immediato. Tranne se siete darkettini tredicenni con la fissa del vittoriano: in quel caso, vi prego, risparmiateceli, salvate almeno loro dal diventare l’ennesima band di talento inflazionata e su tutte le bocche.

Sunday 10 July 2011

Despair

Despair by *Innadril

Sing to me one more time,
Turn loose the waking light,
Unleash the sounds that define me
And keep me alive.
And if I fall into despair,
Tear down the walls and call my name
To remind me who I am.

[ Our Cause Stream of Passion ]

e scoprirsi a pensare che, sotto sotto, non sarebbe brutto trovare qualcuno a cui chiedere una cosa del genere.
Ma, nel frattempo, ci si può benissimo consolare con la bellezza in sé e per sé di questa canzone.

Saturday 2 July 2011

Post assolutamente random ed estemporaneo

C’è una cosa che non capisco: perché ogni tanto Firefox (e solo Firefox, nb) mi incasina il blog? Ad aprirlo adesso, apparentemente manca il codice che definisce il carattere nelle colonne di destra, con la conseguenza che le scritte risultano troppo grandi e sporgono da tutte le parti. Ma solo la pagina principale: se apro una qualsiasi sottosezione (tag, singolo post, post più vecchi), voilà che torna tutto a posto. Idem se provo ad aprirlo con Chrome o Explorer, nulla di anomalo. Ora, magari la cosa si risolverà da sola, visto che prima mi capitava quando aprivo i singoli post, però è comunque fastidioso. Sto trovando Blogspot molto più comodo e funzionale, come piattaforma, sia per la gestione del blog che per la scrittura e lediting dei post, Splinder un po mi dà ai nervi in confronto. Ma niente paura, non ci penso nemmeno a trasferire il Teatro così, dal nulla. Mah, vedrò di paccioccare con gli html del template, magari le mie conoscenze ground-level saranno sufficienti a risolvere il problema.

Parlando daltro, ho deciso che voglio diventare ricco e famoso per potermi comprare capi dabbigliamento dalta moda. A vedere Vogue, pare che gli stilisti non conoscano altro che lo stile Gotico, rivisto, corretto e portato a livelli che i negozietti da quattro soldi per darkettini nemmeno si sognano. Il prêt-à-porter, invece, ha preso una deriva indie che è a tratti quasi scoraggiante. Ci sono indubbiamente alcuni capi che, pur nel loro essere indie, sono davvero molto carini (di solito, prendo Briar Rose come metro di giudizio: se immaginandolo addosso a lei sta bene, allora è ancora al di qua della linea che separa il portabile dallindie senza speranze), ma certi sono proprio indecenti. Idem dicasi del web: a quanto pare, dopo il decennio delle sottoculture oscure, siamo entrati in quelle indie pseudo-intellettualoidi. Che poi, in realtà la pretesa di intellettualità allinizio ce lhanno un po tutte le sottoculture, e poi finiscono per massificarsi dopo metà decennio, però gli atteggiamenti radical-chic che hanno aperto gli Anni 10 sono davvero irritanti.

In tutto ciò, sto realizzando uno dei miei grandi sogni: leggere Angel Sanctuary tutto dun fiato. In effetti, riflettevo sul fatto che non ne ho ancora scritto una recensione perché era semplicemente impossibile: è unopera talmente vasta ed articolata che così, a pezzi e bocconi, se ne perde una vastissima parte, e non si riesce comunque a farsene unidea unitaria. Fra laltro, con la rilettura mi sto accorgendo di tanti particolari che lì per lì erano passati del tutto inosservati, ma che in prospettiva preparano il terreno a ciò che accadrà in seguito: very clever, Yuki-Sensei!


Edit: risolto il problema del template in meno di un minuto e mezzo, fine dello stato di allarme. E già che ci sono ho anche sistemato il profilo e la roba che mi piace e non mi piace con cose più attuali e meno da teenager.