In questo momento fuori ci sono 2°; anche in casa fa un freddo cane. E io sto qui, che vorrei approfittare delle temperature per congelare l’oggi (che per me è ancora ieri) perché tra qualche ora (che è ancora domani) dovrò affrontare una cosa spiacevole.
Piccola premessa: giovedì ero fuori dalla Grazia del Signore. Alla Mater è finito il toner della stampante, così ne ho approfittato per affrontare i miei first world problems, accompagnarla al famoso laboratorio informatico e chiedere notizie dal centro assistenza della batteria. Il tecnico ha almeno avuto il buonsenso di sprofondare dall’imbarazzo quando ha ammesso di essersi “dimenticato” di richiamarmi e informarmi che dal centro assistenza gli hanno detto che probabilmente è difettosa e va sostituita.
E niente, non l’ho sgozzato a mani nude solo perché non riuscivo a decidere per cosa fossi più arrabbiato: se perché si era dimenticato di chiamarmi o perché avevo ragione fin dall’inizio a dire che il problema era la batteria e, se mi avesse dato ascolto e avesse quantomeno provato a chiamare mentre aspettavamo il dannato alimentatore, l’avremmo potuta risolvere già allora e mi sarei risparmiato tre mesi e mezzo di stress costante e micro-attacchi d’ansia quotidiani. In ogni caso, professionalità alle stelle.
Ecco, la cosa spiacevole è che domattina dovranno testare se il mio Macbook può funzionare del tutto senza batteria. Il motivo? La batteria, che è in garanzia, me la sostituiscono senza costi aggiuntivi, ma per spedirla devono prima ricevere quella fallata.
No, sul serio: e io cosa dovrei fare nel mentre, se il Mac non funziona senza?
È questo il dubbio che dovrò affrontare domattina (in realtà manderò la Mater, così almeno dormirò mentre il computer non è qui con me). Quello di non decidermi ad andare a dormire quando ho incombenze spiacevoli il giorno dopo è un pattern che ho riconosciuto già da tempo. In realtà sono anche parecchio stanco, ma non riesco a staccarmi dalla parvenza di stabilità che l’oggi ancora è capace di darmi. E come nel 2016, scrivo proprio per svuotare la testa e lasciare che sia il sonno a costringermi ad affrontare il futuro con i miei problemi da Primo Mondo.
Per inciso, vorrei far finta di essere sorpreso per la batteria fallata ma l’anno scorso, quando ruppi lo
schermo del telefono, me lo sostituirono con uno originale ma con un
difetto di fabbrica, tanto che il telefono era quasi inutilizzabile e dovettero sostituire lo schermo di nuovo: conosco la mia fortuna, per cui santa pazienza e via, si affronta questo ennesimo contrattempo.
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