Chiedo per un amico: come si fa a imparare a fidarsi non dico dei propri istinti e intuizioni, ma, ahm… dei propri sensi? Della percezione fisica, concreta che gli organi sensoriali hanno del mondo?
No, perché erano già due-tre giorni che, mentre o io o la Mater eravamo ai fornelli, sentivo odore di gas. “Ma no”, mi sono detto, “ti starai sbagliando. Non è possibile. Perché dovrebbe?”
E invece – sorpresa! – oggi è finita la bombola e abbiamo pranzato d’asporto. L’odore di gas improvviso è uno dei segnali più tipici che indicano che la bombola sta per finire. Se mi fossi fidato di quello che il mio olfatto sentiva, magari sarei andato a controllare, ne avremmo ordinata una piena e non ci saremmo trovati a piedi di domenica. (Per inciso, la Mater soffre di reflusso gastro-esofageo che, col tempo, le ha fritto i recettori dell’olfatto, quindi sente pochissimo gli odori; non sarebbe quindi stata d’aiuto a capire se mi stessi immaginando o meno l’odore).
Ma no, ovvio che se io sento qualcosa, di sicuro mi sbaglio, o c’è una qualche spiegazione razionale per cui ho torto. L’ironia di essermi fatto gaslighting da solo proprio sull’odore del gas è notevole.
Ovviamente, questa costante sfiducia nelle mie percezioni rientra sempre nei miei pattern di delegittimazione delle mie emozioni e sensazioni. Se sono io a sentirlo sicuramente non è valido. Se provoca fastidio a me sicuramente non è nulla di che. E in ogni caso, se mi lamento io sicuramente do fastidio più del problema stesso. Se invece è qualcun altro ad accorgersene, allora c’è motivo di intervenire.
Per quanto da una parte sia frustrante accorgermi di ricadere periodicamente in questi circoli viziosi, dall’altra è un bene: già non esserne più ignaro ma, anzi, riconoscerli è un primo passo per provare a romperli. Questo stesso post lo sto scrivendo non tanto per celebrare l’ennesima futilità quotidiana, quanto per ricordarmi che, se sento puzza di gas, probabilmente la bombola sta davvero finendo. E se mi lamento a vuoto e salta fuori che ho torto, pace, alla peggio si è fatto un controllo in più.
Devo uscire dalla forma mentis che io debba sempre vivere in punta di piedi per non urtare gli altri anche quando un mio intervento più deciso sarebbe d’aiuto a tutti.
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