Wednesday 30 March 2011

And there is trouble taking place…

Touch by ~savorygreatness
Sono davvero curioso di sapere cos’è che andrà male, stavolta.

Ma per ora preferisco rimandare il problema, almeno fino a che il business più importante non sarà fatto e finito.

Wednesday 23 March 2011

The Garden

And he was walking in the garden,
And he was walking in the night,
And he was singing a sad love song,
And he was praying for his life.

And the stars came out around him,
He was thinking of his sins,
And he’s looking at his song-bird,
And he’s looking at his wings.

There, inside the garden,
Came another, with his lips
Said: “Won’t you come and be my lover?
Let me give you a little kiss.”

And he came knelt down before him
And fell upon his knees:
“I will give you gold and mountains,
If you stay a while with me.”

And there was trouble taking place,
Trouble taking place.

There, inside the garden,
They kissed and the sun rose.
And he walked a little further,
And he found he was alone.

And the wind, it gathered 'round him,
He was thinking of his sins,
And he’s looking for his song-bird,
He was looking for his wings.

And there was trouble taking place,
Trouble taking place.
There was trouble taking place
Trouble taking place.

[ PJ Harvey ]

Polly Jean, tu che sei il mio nuovo amore musicale, dopo questa sposami!

Saturday 19 March 2011

Like Tom and Nicole

Di solito odio quelli che non prendono parte a festeggiamenti di qualche genere e li criticano per guastare la festa altrui (se non sei interessato, che commenti a fare?), però... che palle, fra un po’ sostituiranno gli omini arancioni con altri bianchi per fare il tricolore anche nei semafori! Poi tanto si sa che quest’improvvisa ondata di patriottismo finirà con l’inizio della nuova settimana, quindi il tutto mi risulta ancora più indigesto (e per fortuna non ho la tv). Una cosa che non mi risulta indigesta è invece il gusto del mese di Grom, che commemora l’evento con un gelato con granella di pistacchi di Bronte, fior di latte alla ricotta di Sardegna e ciliegie candite; quindi possiamo dire almeno qualcosa di buono in centocinquant’anni l’ha portato, questa fantomatica Unità d’Italia.

Parlando di cose più importanti, oggi io e Linda ci siamo improvvisati una coppia nella quale, ovviamente, visti l’atteggiamento e l’abbigliamento, lei era l’uomo e io la donna. Nella fattispecie, date le rispettive altezze, eravamo Tom Cruise e Nicole Kidman.
E fra l’altro, dopo aver finito la cena al Paulaner abbiamo deciso che come al solito avrebbe pagato lei con la carta e io le avrei dato la mia parte in contanti, salvo che questa volta gliel’ho infilata fra i seni, visto che erano in bella mostra. E quando lei ha tirato fuori la carta, c’è stato il momento topico.
Io: “Ma... fammi capire. Se uno la prostituta la deve pagare con la carta, che fa? Gliela striscia fra le tette?”
Lei: “Sì! Tipo: negato, negato. Accettato!”
Io: “Mh... Aspetta, e se invece deve inserire la carta chip?”

Non vogliamo sapere!

Monday 14 March 2011

Braccia rubate all'agricoltura e tette alla prostituzione

La cosa che mi urta maggiormente di ModelShoot è l’assenza del sesso fra le opzioni di ricerca dei modelli. Detto molto francamente, io di modelle femmine ne ho a disposizione talmente tante che le potrei anche gettare via dalla finestra (ma non lo faccio perché si tratta principalmente di mie amiche carissime), quindi non ho bisogno di guardarmi intorno. Ciò che cerco sono principalmente maschietti, e dato che il rapporto donne a uomini in fotografia è di cinque a uno, tutto ciò rende le mie ricerche su quel sito assolutamente difficoltose e frustranti (oltre che infruttuose: sembrerà paradossale, ma ho trovato più modelli sul Male!). Mi chiedo come i gestori del sito non abbiano preso in considerazione un dettaglio che io invece considero immediato e fondamentale. Ma non è questo il punto.

Il punto è che, essendo costretto a sorbirmi tutti i profili femminili del sito pur non essendo minimamente interessato, sono giunto a una conclusione: compatisco, davvero e dal profondo, tutte quelle ragazze là dentro che, anche a fronte di gallerie che sono fornite, tengono in avatar foto assolutamente prive di significato ma con intimo, tette o culi in bella mostra, e in pose assolutamente da zoccole, nel tentativo di attirare maggiormente l’attenzione.
Ora. Tu, ragazza random con intimo, tette o culo in bella mostra in posa assolutamente da zoccola, dimmi un po’: perché mai dovrei scegliere te come modella? Che cos’hai tu di così particolare e meritevole di essere fotografato rispetto alla tua collega con intimo, tette o culo in bella mostra in posa assolutamente da zoccola due profili più avanti? Se il ragionamento che si fa è che i fotografi sono in cerca di intimo, tette o culi e pose da zoccole senza guardare altro in una modella, tipo che so, il viso, lo stile, la personalità che traspare e renderebbe unica questa foto che ho in mente, allora tanto varrebbe andare sulla tangenziale e pescare una battona a casaccio senza scomodare ModelShoot. Tanto alla fine l’intimo, le tette e il culo li hanno tutte le donne, e in questo sostanzialmente una vale l’altra.
O forse sperano di essere notate e prese in qualche casting che si vince previo favore sessuale agli organizzatori? Beh, anche qui, ragaza random con l’intimo, le tette e il culo in bella mostra in posa assolutamente da zoccola, epic fail: una scopata random con una sconosciuta vale l’altra, perché dovrebbero scegliere proprio te?

Tuesday 8 March 2011

Angel Sanctuary – The End

La cosa più bella di questa lettura è che ho finito e chiuso l’ultimo volume di Angel Sanctuary proprio mentre l’ultima nota di Summoning Of The Muse dei Dead Can Dance si spegneva. Una conclusione degna di un bellissimo manga.
 

Piccola postilla: ho tenuto su quella canzone a ripetizione continua per tutta la lettura. Pensavo di concludere con Forever Is The World, ma ha già marcato la fine dei Theatre of Tragedy e preferivo non mischiare le due cose. E comunque, Kaori mi ha reso felice inserendo in mezzo al casino generale Astaroth per ben due volte: Sensei, ti adoro! Evitando gli spoiler troppo specifici, però, sono davvero felice di aver visto che alla fine sia lui che Belial sono sopravvissuti, mi sarei depresso se me li avesse ammazzati così, random (anche se lei poteva farla comparire un tantinello di più, già che c’era, ma non voglio andare a cercare il pelo nell’uovo).

Bel finale, non forzato, non deprimente, adatto al manga. Mi dispiace davvero tanto per alcuni morti che ci sono stati lungo la strada, ma a me piace immaginare che prima o poi rinascano, anche perché è un tema che Kaori ha inserito in maniera molto, molto sottile proprio sul finire del manga. Poi insomma, ha risolto praticamente tutte le vicende che abbiamo incontrato lungo la strada, non c’è proprio nulla da recriminarle. Oh, e complimenti anche per aver dato un’utilità concreta al personaggio di Kurai, e intendo proprio un ruolo chiave nella risoluzione della vicenda, cosa che invece Sara ha continuato imperterrita a non avere (pericolo spoiler, se non avete letto saltate la parentesi: quando ho pensato che Setsuna l’avesse davvero ammazzata ero contento, il fatto che fosse un bluff mi ha irritato non poco, accidenti!).

E insomma, eccomi qui. Non ho molta voglia di scrivere qualcosa di più concreto, ma sono soddisfatto per il finale. Un po’ arrabattato in alcuni punti, ma è per il solito problema delle troppe poche pagine che danno a ‘sta povera donna. Il senso di vuoto c’è tutto, e ho anche pianto a intermittenza mentre leggevo, ma la nota dolce con cui la storia si è finita mi ha trattenuto dal deprimermi tout court. Adesso mi riprendo un attimo, dopo di che mi darò alla rilettura integrale dall’inizio alla fine.
Ah, dato che sono una fangirl, termino i post con i disegni di Astaroth. Eccolo, il mio tesoro!



Pointlessly random stuff

Ribadisco la mia frustrazione per il fatto che tutti i miei uomini ideali o sono bambole, o disegni.

If I was your Vampire by =AudreyDutroux

E sotto sotto è vero, mi piacerebbe trovare un ragazzo. Un po’ perché mi sono stufato di scoppiare a piangere come una fontana ogni volta che ascolto Forever Is The World dei Theatre of Tragedy (tipo adesso) e spero che un nuovo ammoreh possa guarire il mio cuore spezzato e porre fine al mio periodo di vedovanza, un po’ perché avrei tante di quelle foto da fare con un fidanzato che credo che finirei per non farci nemmeno sesso per mancanza di tempo.
(Oppure c’è la variante suggerita da Linda: dare la priorità alla panna montata di Grom e lasciar aspettare il fidanzato fino a quando non la si è finita, cosa con la quale mi trovo totalmente d’accordo).

Oddio, ho appena ammesso di avere il cuore spezzato, anche se per via dello scioglimento di una band e non a causa di qualcuno. Però sul serio, ci sono momenti in cui sto ancora male per il loro split (e quando ho sentito che anche a Nell succede mi è venuto da piangere). Per dire, al loro ultimo concerto ad una certa (e non so nemmeno quando) ero così:

La Madonna dei Sette Dolori

Credo che questa immagine da dramma napoletano sia abbastanza eloquente, ho preso la faccenda dello split terribilmente sul personale. Forse è proprio perché amo tanto l’arte che poi non mi restano più sentimenti per le persone. Sto studiando questo fenomeno, per il quale finisco anche a disinteressarmi subito delle persone che non mi forniscono sufficienti stimoli, per tirarne fuori il testo di una canzone, con un buon ritmo potrebbe funzionare.
Oh sì. Sto scrivendo canzoni (testi, per lo più). Ora come ora preferisco non dire altro, ma ho della roba in ballo, speriamo bene.

Cambiando discorso, oggi dovrebbe uscire l’ultimo Angel Sanctuary. Ho il terrore di andare in fumetteria. Ho il terrore di quando mi ritroverò solo a casa a leggere. Ho il terrore di tutto. E sto diventando definitivamente un fan di Lady Gaga.

(Quante scemenze totalmente scollegate fra di loro sono riuscito ad allineare nel giro di un unico post?)

Friday 4 March 2011

Keskifo/Somebigfail

Credo che al prossimo testo di Kiske/Somerville che leggerò inizierò a vomitare glucosio. Io lo capisco che non tutti sono cattivi e cinici come me, ma cristo, se proprio vuoi scrivere canzoni da post-sfidanzamento, ci sono mille modi per non suonare disperatamente patetico o pateticamente disperato!


Detto in chiaro, l’unico pregio del debutto eponimo del progetto a due voci fra Michael Kiske e Amanda Somerville è la voce di lei. Peccato che, per qualche motivo, sia stato deciso che debba restare costantemente in secondo piano rispetto a quella di lui, che canta con l’enfasi di Tamarrja sotto xanax. Ma anche a prescindere dal fatto che il rapporto del cantato di maschile/femminile è di 7 a 3, se devo ascoltare qualcosa solo per Amanda, allora a preferenza ascolto il suo album solista Windows, che è davvero ben fatto. Perché questo Kiske/Somerville è composto, nella sua edizione speciale, da dodici canzoni di cui nove perfettamente identiche, e solo tre che, più o meno, si fanno riconoscere. Sul serio, se non mi applico ad ascoltarlo con estrema cura, come ora mentre aggiungo i testi ai file, inizio con l’opener rocknrollmapop, annuisco, spazio su internet in attesa che l’album entri nel vivo, e poi mi sveglio di colpo quando inizia la numero nove, che è la prima canzone riconoscibile. L’idea che solitamente mi viene a quel punto è di provare a riascoltare ciò che mi sono perso, ma poi mi dico che se per 35 minuti e 45 secondi ho pensato ad altro, probabilmente non ne vale la pena.
E in effetti è così, perché all’assoluta desolazione del comparto testuale, l’album affianca un’altrettanto totale uniformità a livello musicale. L’intero lotto può essere smistato in due categorie e riassunto in One Night Burning e Devil In Her Heart, le uniche due canzoni che davvero dicono qualcosa, rispettivamente la traccia sentimentale mid-tempo e la canzone metalleggiante. Considerando che le canzoni migliori sembrano possibili singoli acchiappa-radio, lascio immaginare quale sia il livello delle altre: non si può scrivere un intero album di canzonette rigorosamente strutturate col classico schema strofa-ritornello-strofa-ritornello-bridge/assolone di chitarra (che fa sempre figo e tVue)-doppio ritornello! O meglio, volendo anche si può, ma almeno bisogna variare la strumentazione, gli arrangiamenti, le percentuali di cantato maschile e femminile, mentre qui si mantiene tutto talmente uniforme che viene da chiedersi perché prendersi il disturbo di scrivere ben dodici canzoni.
Menzione a parte va fatta per la traccia conclusiva (se si esclude l’inutile bonus), Second Chance: parte avantaggiata rispetto al piattume medio perché è una ballad, e quelle si fanno notare per forza di cose, ma è talmente stereotipata, canonica, prevedibile e mielosa che alla fine si fa voler bene per ammoreh del kitsch.

A questo punto si potrebbe obiettare che basta prendere questo lavoro per il classico album di poche pretese che è, e apprezzarlo contestualmente a ciò; ma allora mi chiedo perché assemblare ex novo un supergruppo con gente del calibro del sempreverde Sander Gommans, se non si vuole andare oltre la grigia mediocrità. E detto in chiaro: se l’ho stroncato solo ora, è unicamente perché prima quest’album non mi era nemmeno rimasto abbastanza impresso da parlarne male. Mi viene quasi da rivalutare il già pessimo ReVamp, che a confronto è quasi interessante. E sì, sono stato abbastanza velenoso, ma da estimatore di Amanda quale sono, sentirla sprecata in un contesto del genere mi avvilisce.