Friday 15 September 2017

Silence Glaive Surprise

Edit 21/11/2017: la foto di addio della Cassini a Saturno e le sue lune. FEELS.

Ho letto che, mentre precipitava nell’atmosfera di Saturno, la sonda Cassini ha trasmesso per trenta secondi in più di quanto gli scienziati si aspettassero. Non l’ho scritto pour parler, che sarebbe stata una sorpresa proprio fino all’ultimo (le stime dicono che si sia disintegrata quarantacinque secondi dopo).

Riflettendoci, la fine della missione Cassini mi rattrista proprio perché la sonda non esiste più. Esaurita la loro missione, le due Voyager e la New Horizons continueranno a viaggiare in linea retta nello spazio, probabilmente per sempre (le distanze interstellari sono talmente vaste che le probabilità di trovare qualcosa e andarcisi a schiantare sono risibili). Perse per l’umanità, che non le riacchiapperà mai, ma pur sempre da qualche parte là fuori.
La Cassini lascia un’eredità immensa sotto forma di fotografie, dati, risposte e nuovi interrogativi – contributi scientifici inimmaginabili fino a un decennio fa – ma sono tutte cose che moriranno con la civiltà umana. Per quanto sia bello immaginare che abbia avuto un “funerale vichingo”, bruciando nell’atmosfera di Saturno come una piccolissima meteora mentre ancora lavorava, raccoglieva dati, faceva analisi e svelava misteri, non sarà qualcosa che rimane là fuori a testimoniare che siamo esistiti, da qualche parte, in qualche tempo.

Beh, non è del tutto vero: il modulo Huygens è ancora su Titano e lì rimarrà. Forse sepolto sotto ghiacciai di azoto, visto che Titano ha un suo clima e variazioni metereologiche, ma da qualche parte un pochino della sonda Cassini continuerà ad esserci anche dopo di noi.

No comments:

Post a Comment