Saturday 8 May 2010

Gusto

Sono giunto alla decisione che sia trovando proseliti fra i miei amici che a costo di andarci da solo, domani sera cenerò al cinese o al bavarese. Basta con la pizza della mensa, ho una voglia indescrivibile di mangiare qualcosa di esotico, causa ritocco delle foto della Mater che lottava con le bacchette per mangiare il sushi (naturalmente va a fare una vacanza in Israele e mangia al giapponese) e video della Simone Simons che si strafoga cibo argentino in tour.
In realtà non è da molto che mi sono appassionato al cibo etnico, ma ultimamente sta diventando una vera fissa. Tolta la mia stramaledetta intolleranza al pesce (courtesy di una stupida bancarella di pesce arrosto ad una sagra di paese del 1988 che fece sentire male un’ignara Mater incinta di due giorni) che mi menoma della possibilità di mangiare il sushi, nuvole di drago e tante altre specialità a base di fauna ittica, ho già avuto modo di sperimentare con successo la cucina russa e bielorussa (beh, per me non è propriamente etnica visto che ogni tanto me la cucinava la Mater), polacca (che non è molto dissimile dalle precedenti ma offre diverse sfumature), tedesca (ich liebe bretzel), greca (in realtà di questa ho solo il ricordo dell’insalata che la Mater preparò dietro ricetta di Zio Christos e Zia Patrula, che a distanza di diciassette anni resta annoverata sulla lista delle prelibatezze, ma approfondirò presto), turca e araba (almeno qualcosa che non mi dia ai nervi c’è; e comunque, ancora non ho mai mangiato il kebab perché ho promesso che avrei perso la mia verginità da kebab con la Bloempje), cinese (jiazoi, funghi con bambù e pollo alle mandorle for the win), giapponese (alias ramen, yakitori, gyōza e zuppa di miso, visto che il resto è off limits... ma c’è speranza per le alghe) e messicana (ovvero l’unico modo in cui vado d’accordo coi peperoni). La cosa sta andando tanto avanti che ormai quando ho il pranzo libero, specie se mi trovo all’estero, mi fiondo, o tiro disperatamente se sono in gruppo, verso qualsiasi ristorante etnico, sia che sia tipico del posto come a Düsseldorf o di qualche altra etnia come a Londra.
Sinceramente, non sono sicuro di quando abbia iniziato ad abbandonare volentieri i territori noti di pasta al sugo, pizza, lasagne e fettina impanata (anche se rivisitati dalla Mater sono qualcosa di unico, provare per credere) per lidi lontani. Di certo so che, a parte cucina slava e greca che ricordo dall’infanzia, la prima volta all’arabo l’ho avuta direttamente in Siria durante le vacanze di Pasqua del 2006, quella dal cinese è stata a Cagliari ad agosto 2006 con Valentina e Alessandra, dal tedesco al Bire di Trieste, il giapponese da Uke a Milano con Ayl, il messicano ad una festa con Luisa e i suoi compagni di master preparata da veri messicani, il turco a Düsseldorf e il polacco alla bancarella di Camden Town. Ma quando di preciso abbia iniziato a collezionare i vari sapori e a godermeli come novità, piuttosto che come ripiego alla mancanza di cibo italiano o per non andare in qualche fastfood  (fosse per me la McDonald’s andrebbe in fallimento), non so dirlo di preciso. Sono certo però che ciò sia avvenuto sempre nella mia ottica estetica ed edonistica: visto che l’edonismo è una costante ricerca di appagamento dei sensi (e non solo copulare come conigli), semplicemente vizio il mio gusto ed il mio olfatto al pari dell’udito, la vista ed il tatto, proponendogli sempre delle sfide nuove, esotiche e particolari. Come Dorian Gray che colleziona stoffe, strumenti musicali e pietre preziose di tutto il mondo, io colleziono sapori e pietanze, unendo l’utile del nutrirsi al dilettevole del banchettare. Cosa c’è dietro a ciò che mangio non m’interessa: il piacere nasce sempre dalla fatica, e dato che io non mi limito a sopravvivere ma vivo, allo stesso modo non intendo limitarmi a nutrirmi ma mangiare.

2 comments:

  1. VioletRoseDying8 May 2010 at 06:31

    Puoi provare l'indiano, è molto buono e speziato, è quello che preferisco (e che tra l'altro mi da una decente scelta di piatti vegani xD ma cmq c'è anche carne) 

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  2. Ottimo, metto in lista. :)
    E tu non sai cosa ti perdi privandoti del piacere di accompagnare una bretzel con frankfurter intinto in senape e rafano. <3

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