Monday, 15 January 2018

Close your eyes, close your eyes


Non ricordo se fosse proprio la mia prima volta su internet a casa, dal mio computer con la mia linea, ma è molto probabile. Vinta la strenua lotta contro la linea Tiscali, per prima cosa la Mater e io digitammo l’URL del sito di MTV e ci mettemmo a ficcanasare un po’. C’erano due canzoni consigliate per il free download: la prima non la ricordo proprio, la seconda era l’Oceanic Mix di Analyze dei The Cranberries. Mai sentiti nominare prima, il mio inglese ancora talmente rudimentale che pensavo significasse “Annalisa”, una lunghissima attesa perché i file si scaricassero con la 56K… quando poi le ascoltai, indovinate quale delle due canzoni mi rimase impressa.

I The Cranberries li vidi poi una sera a un live trasmesso da MTV e mi piacquero, anche se la cantante faceva quella strana camminata che la Mater commentò dicendo: “Ragazza mia, sembra che tu abbia la poliomelite!”. Fra “Annalisa” e le canzoni del live della polio, mi convinsi a farmi prestare da una compagna di scuola il CD di Stars (il best of), rigorosamente masterizzato dai marocchini, e scoprii che ‘sti Cranberries erano la band che aveva suonato quella canzone famosissima che avevo sentito da qualche parte e che aveva suonato perfino il gruppo musicale del liceo (ovviamente Zombie).

Streghe avevo iniziato a guardarlo dalla quarta stagione, ma presto arrivarono le repliche e – sorpresa! – avevano usato Animal Instinct (ormai ricordavo i titoli dal best of) all’inizio della puntata in cui moriva Andy!
E non solo: nella puntata in cui Phoebe ha un link telepatico con una Succuba e Prue diventa un uomo per sconfiggerla, all’inizio c’è Promises mentre alla fine ci sono proprio loro, i The Cranberries, a suonare Just My Immagination al P3! Siccome quella puntata l’ho amata e la scena finale è una delle mie preferite in tutta la serie, da lì questi Cranberries hanno iniziato a piacermi davvero.


Scoprii poi che il nome della band era quello di un tipo di mirtillo rosso (cercando “Cranberries” su Google Image uscivano foto delle bacche) e mi venne il capriccio di assaggiarli, un giorno o l’altro – cosa fatta poi in vacanza-studio in Inghilterra.
E a proposito di vacanze-studio, il terzo anno andai in Irlanda e, per coincidenza, il college si trovava vicino a Limerick. Ovviamente comprai Stars alla prima gita in centro: non potevo non comprare qualcosa dei The Cranberries nella loro città d’origine. Anche se, di quel viaggio, come colonna sonora ricordo più Chimera dei Delerium, ho ascoltato volentieri anche le canzoni di questi Shannonsider illustri.

Da lì in poi, lo ammetto, li ho un po’ persi di vista. Ho però sentito qualcosa di Dolores solista e sono stato contento di vederli fare un comeback nel 2012: ricordo di aver visto Roses esposto mentre compravo un libro della Christie nella Feltrinelli di Milano Centrale. Un altro piccolo momento che ho finito per associare a loro.

E no, non sono mai stato un grande fan dei The Cranberries come lo sono di altre band; non ho raccolto meticolosamente tutta la loro discografia, b-side e versioni alternative comprese, non ho passato lunghi periodi ad ascoltare solo loro e non posso dire di essere cresciuto con la loro musica nello stesso modo in cui, ad esempio, sono cresciuto con gli Evanescence. Però ho sempre ascoltato volentieri le loro canzoni quando mi è capitato, ho apprezzato la voce e lo stile di Dolores, ammirato l’impatto che lei, con i suoi compagni, ha avuto sulla musica internazionale.
E, soprattutto, ho tanti ricordi della mia adolescenza, piccoli e meno piccoli (il primo di internet, nientemeno!) che sono in qualche modo legati a loro. Che siano specificamente il soggetto di quei ricordi o ne facciano parte marginalmente, sono stati lì con me. Dolores O’Riordan è stata lì con me. Ed è per questo che, oggi, sono dispiaciuto per la notizia della sua scomparsa e voglio dedicare un pensiero, un po’ di nostalgia e un abbraccio virtuale ai suoi cari, la sua famiglia, i suoi amici, i compagni di band e i fan – quelli con la F maiuscola che l’hanno seguita più assiduamente di me. Tramite la sua musica, ha significato qualcosa ed è diventata parte della vita di tante persone, anche nelle piccole cose.

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