Monday 7 January 2019

Facciamo un respiro profondo

Sto iniziando ad accusare il colpo a distanza di qualche ora dall’avvenimento: il mio Macbook è temporaneamente fuori uso per quello che, probabilmente, è un problema di alimentazione. La batteria dava segni di sofferenza già da qualche tempo e, finalmente, ha ceduto al punto che nemmeno la corrente riesce a bypassarla (o qualcosa del genere).
Ecco, adesso sì, mi sento triste. Sto lentamente realizzando che nei prossimi giorni la mia quotidianità sarà messa a soqquadro finché il Mac non resusciterà secondo le Scritture.
Saprò qualcosa di preciso solo mercoledì, perché il tecnico del centro Mac di Sassari è fuori fino ad allora. Potrebbe volerci solo un giorno, se si tratta della batteria e ne hanno una in magazzino, così come il tempo di ordinarla dalla Apple, o fino a dieci giorni lavorativi se il problema è un altro.

So già tutto questo perché la seconda cosa che ho fatto (dopo chiamare la Mater in cerca di sostegno) è stato gogglare il negozio e telefonare. Lucidamente, senza iperventilare, senza cedere al panico. Di sicuro ha aiutato il fatto che il computer non si sia freezato, non abbia dato messaggi di errore o altro, ma si sia semplicemente spento come quando chiudo lo schermo o finisce la carica della batteria: sono abbastanza sicuro che i dati siano a posto.
Però ecco, ho affrontato la situazione con nervi saldi e calma, senza lasciarmene travolgere. E anche adesso mi sto dando il tempo di elaborare il lutto e sentirmi triste, ho preso con lucida rassegnazione l’attesa forzata fino a mercoledì e non sto a colpevolizzarmi su “Se avessi sostituito la batteria prima”. Tanto il risultato sarebbe stato lo stesso – tempo X senza computer – ma magari non sarei stato psicologicamente in grado di reggerlo.

Per inciso, “già da qualche tempo” era più di un anno e mezzo, eppure la batteria ha continuato a sopravvivere per tutto questo tempo. E ha più di sei anni di vita senza sostituzione. Il Macbook stesso è la terza volta che ha bisogno di attenzione da quando l’ho comprato nel 2012 – e la prima è stata una mia svista, non un problema suo. Per quanto mi riguarda, la gente può riempirsi quanto vuole la bocca del fatto che si paga il brand e posso trovare un equivalente a un terzo del prezzo e senza assistenza super costosa, ma la verità è che in quasi sette per il Macbook anni ho speso in totale forse anche meno di quanto avessi speso per i due PC portatili fra il 2008 e il 2012. Haters gonna hate, I guess.

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