Thursday 1 December 2016

Referendum mon amour ma haine

In un momento di infantile meschinità, potrei mettere a tacere la mia coscienza di cittadino dicendo che, visto che il governo ha messo in moto, per motivi che non condivido, una catena di eventi che ha portato al ritiro di RyanAir dalle rotte da e per la Sardegna, non può aspettarsi che mi freghi qualcosa del prezioso referendum attorno al quale sta cercando di basare la sua credibilità. Avete alzato le tasse aeroportuali oltre il livello di convenienza di RyanAir per trovare i fondi con cui salvare Alitalia, la quale manda i suoi piloti a mangiare nell’albergo più costoso di Alghero, che è dalla parte opposta rispetto all’aeroporto con annessi costi di trasporto del personale? Vi “punisco” boicottando il vostro referendum.
In realtà, poi, mi rendo perfettamente conto che la mia “punizione” del governo ricadrà, alla fine, solo su me stesso, perché ho la materia grigia necessaria a capire che lo Stato sono anch’io e, se lo danneggio, danneggio anche me stesso. E non essermi informato a dovere sul referendum, non aver tentato di colmare le lacune che non mi consentono di avere le idee chiare, è un torto che ho fatto a me stesso, più che un dito medio alla campagna referendaria “ché tanto, sia quelli del Sì sia quelli del No sparano solo stronzate”.
La realtà, comunque, è che semplicemente non ho soldi per scendere in Sardegna apposta per votare a ‘sto dannato referendum, non ho la stabilità mentale ed emotiva per affrontare la trafila che mi permetterebbe di votare qui a Trieste, per cui tanti saluti, mi sono risparmiato il disagio, la fatica e le sicure incazzature che tentare di navigare attraverso il pantano che è questa campagna elettorale mi avrebbe causato.
Detto questo, mi sono accorto con spavento di una cosa: da ignorante in materia, ho solo le nozioni base di cosa il Sì e il No comportino, senza una chiara comprensione delle ramificazioni pratiche di ciascuna opzione; di base, mi ritrovo a flirtare col Sì, sia perché trovo che gli aspetti negativi siano stati ingigantiti… sia perché, semplificato al massimo, il MoVimento 5 Stelle fa campagna per il No. Ecco, la cosa che mi spaventa è che potrei ritrovarmi a votare “di pancia” per far torto a qualcuno, invece che con chiarezza per migliorare le cose.

Ora, piano. Scendete dai cavalli, amici grillini, e mettete via i cappelli di carta d’alluminio e gli striscioni del gombloddo: ci sono un paio di cose da chiarire. Prima di tutto no, non sono pagato dalla Ka$ta per scrivere quello che sto scrivendo (magari!), non ho il microchip sottocutaneo e, soprattutto, non mi viene da votare l’opposto di quello che suggerisce il M5S perché simpatizzo per Renzi o il PD. Al punto attuale, non simpatizzo per nessuno, se si andasse alle elezioni dopodomani sbatterei la testa al muro.
No, il motivo per cui se il M5S dice dritto per me è inversione a U non ha nulla a che fare con la fedeltà ad altri, né tanto meno con ciò che gli altri dicono del MoVimento: mettetevi il cuore in pace, cari Grillini, e risparmiatemi il vittimismo da “i giornali ce l’hanno sempre con noi”. Il motivo della mia sfiducia è intrinseco alla natura stessa del MoVimento, ha a che fare con il modo malato in cui è nato e opera, con i metodi che invita i suoi accoliti a usare per (dis)informarsi e (s)ragionare. In breve, considerando le fonti, i toni, l’inaccuratezza, l’irrazionalità e la totale disconnessione dalla realtà che il MoVimento dimostra su otto temi su dieci, scusate, ma non rischio di fidarmi di loro nemmeno su quegli altri due temi, per quanto l’altra campana sia ugualmente sospetta.

La politica ritocca i fatti per attirare acqua al suo mulino, non è una novità. Il MoVimento 5 Stelle si proclamava diverso (ho già detto la mia in merito) e, forse, su questo ha ragione, perché mente direttamente. Niente manipolazione delle notizie, no, le loro sono vere, dirette, onestissime bugie. Ma proprio a livello capillare: non solo sui grandi temi, anche sulle stronzate più spicciole, vedasi l’ultima perla partorita dai media grillini in queste ore.

Ciao, Torino, quanto sei cambiata!
Francamente, come faccio a fidarmi di un partito che mente anche sulle cretinate come quanta gente c’era in piazza? Voterei Adinolfi, se così fosse. E non so cosa sia peggio, se pensare che sia stato fatto in malafede per cercare di dimostrare di avere massa critica, o in buona fede perché chi ha postato non sa distinguere Firenze da Torino (nemmeno fosse stata Piazza della Repubblica, che quel gusto sabaudo ce l’ha).
Ed è quello l’altro grande problema che ho col MoVimento 5 Stelle: giustifica e nobilita l’ignoranza. La promuove a condizione esistenziale privilegiata. “Votate con la pancia e non con la testa”, che sì, è sempre meglio che votare col culo come hanno fatto Oltremanica e Oltreoceano, ma col suo continuo uso di fonti inaffidabili, teorie scientificamente improbabili (le Sirene, porca miseria!), retorica del “noi contro loro” che implica che qualsiasi cosa non sia Grillo-approved sia automaticamente falsa, cercano sistematicamente di formare un elettorato incapace di pensare con la sua testa. E sì, il fatto che il sistema scolastico italiano non sia ancora stato riformato dai tempi di Gentiloni la dice lunga su quanto i nostri politici non vogliano dei cittadini particolarmente svegli, ma anche lì, un conto è l’omissione via programmi scolastici (specie di storia) mal strutturati, un conto è diffondere fatti oggettivamente non veri e condirli dicendo senza sottigliezze e mezzi termini “spegnete il cervello e credete a noi”. Davvero, davvero qualcuno può fidarsi delle direzioni che questa gente dà al voto?
E poi c’è quella ciò che recrimino loro e non ho ancora perdonato dal dibattito sulla legge Cirinnà: la loro argomentazione di punta è sempre e comunque “mandiamo a casa Renzi!!!!”. Punto primo, è interessante vedere come sparlino quasi solo del PD e poco o niente della Lega o del Centrodestra in generale. Punto secondo, che abbiano più a cuore far fuori certi avversari politici che governare il paese era evidente già da quando si è formato il Governo: quel poco di critica alla destra che sento venire da loro è nelle corde di “Eh, ma al governo c’è anche Alfano”. Davvero? E dov’eravate voi quando c’era da fare la coalizione di governo? Niente alleanze al grido di “O governiamo soli o niente”, e avete preparato il terreno per il governo di larghe intese (questa è una cosa che recrimino anche ai partiti di Rivoluzione Civile, per par condicio). È da allora che danno contro al Governo per partito preso, qualsiasi sia l’argomento in discussione, senza curarsi del fatto che il Paese ha bisogno di fatti, non di vuota ideologia. Nessuna delle leggi o riforme osteggiate è mai stata perfetta, ma fare politica significa anche scendere a compromessi: un piccolo passo avanti è pur sempre meglio che stare fermi come i muli. Finché il MoVimento 5 Stelle non capirà questo, magari potrà cavarsela localmente, ma non sarà in grado di governare un intero Paese.

Ricapitolando, quindi, il MoVimento 5 Stelle:
  • Mente. Non è ipocrisia politica, non attira l’acqua al suo mulino ritoccando le notizie, mente direttamente.
  • È disinformato, promuove la sospensione del pensiero critico e si erge a unico detentore della Verità.
  • Non ha chiaramente idea delle priorità di governo, si aggrappa alle logiche di partito e alle questioni ideologiche a discapito del pragmatismo e della praticità.
Quindi, il vero motivo per cui mi viene da fare l’esatto opposto di ciò che raccomanda il MoVimento è che i suoi valori, metodi e azioni non è che non si allineano con i miei, sono diametralmente opposti.
Ora, al di là di quelli che sono i pensieri su questo referendum nello specifico, pensateci bene: davvero vorreste lasciare le redini del Paese in mano a questa gente? No, perché dopo il Brexit e la vittoria di Trump, ormai mi aspetto il peggio da LAGGENTE.

No comments:

Post a Comment