Sunday, 20 November 2016

Momenti

Giusto a titolo informativo: c.v.d., a Roma è andato tutto bene.
La mia organizzazione è stata impeccabile (anche se il B&B mi ha lasciato senza wi-fi), ho catturato un fottìo di Pokémon fra cui anche l’Exeggcute meraviglia assoluta che mi serviva per far evolvere Exeggutor, ho trovato uno Psyduck che nuotava nella Fontana di Trevi e, soprattutto, ho catturato il mio primo Jynx. Per la serie, “Dovevo veni’ a Roma pe’ cattura’ er mignottone”.
 
The Only One by GothicNarcissus The Only One 2016 by GothicNarcissus

Anche passare per Bologna non mi ha dato alcuna difficoltà, stanchezza a parte (treno alle 6:45 del mattino), e ho anche trovato un passaggio un po’ più presto del previsto che mi ha permesso di prendere un Intercity senza cambio e arrivare a Trieste in tempi umani e con poca fatica.
A parte questo, Claudio mi ha regalato il libro del primo anno del suo corso di norvegese e, finalmente, le mie mire autodidattiche iniziano ad avere una direzione precisa. E con Katia non solo siamo andati dal giapponese più buono in cui abbia mai mangiato, ma siamo anche andati a vedere Animali Fantastici e Dove Trovarli come ci eravamo ripromessi. Ovviamente, poi, non esiste che io vada a Roma e non passi al Cimitero Acattolico per una visitina all’Angel of Grief, ormai è una tradizione.

Una foto pubblicata da Alessandro Narciso (@gothicnarcissus) in data:

La cosa che mi ha sorpreso di più, comunque, è essermi più o meno goduto la giornata col Procreatore. A parte le solite, inevitabili fonti di frustrazione, tipo il campo magnetico che sembra avvolgerlo e che gli rende repellente qualsiasi superficie pedonabile a favore della carreggiata più vicina (giuro che l’ha fatto anche a Times Square, in mezzo al traffico di NYC).
È che penso che tutti ci rendiamo conto che nessuno può scegliersi i genitori e non incolpiamo gli altri di ciò che fanno in pubblico, ma ho perennemente il terrore che faccia qualche faux pas sociale mentre è con me; fortunatamente, il suo grande momento è andato liscio e nessuna delle mie previsioni più nefaste si è avverata. Una piccola parte di me si è perfino sentita orgogliosa di lui ed è stata quasi sincera nell’incoraggiarlo; un’altra è stata genuinamente felice che ci abbia tenuto tanto alla mia presenza lì. Come uomo è emotivamente stitico e non mostra grande affetto; siamo costituzionalmente agli antipodi, con lui che è un uomo manuale e io che sono cerebrale. Non abbiamo mai avuto molto terreno comune su cui costruire un vero rapporto, per questo per me è stata una novità frastornante. In realtà è da qualche mese che mi sembra che non recitiamo più il ruolo di padre e figlio ma condividiamo davvero dei momenti. Non so se genuinamente fosse contento che io fossi lì con lui, ma l’idea che lo sembrasse ha colpito una qualche parte atrofizzata del mio quorycino. Mi fa strano accorgermi che, dopo tutti questi anni, mi importa, ma ne sono davvero felice.
E fra l’altro, girare Roma con lui non è stato nemmeno particolarmente noioso: posto che ho tenuto il naso sepolto in Pokémon Go per buona parte del tempo e gli occhi incollati ai monumenti per il resto, e che lui non è decisamente un buon compagno di gite artistiche come lo è la Mater, a cui queste cose interessano davvero e con cui posso condividere il mio entusiasmo, almeno ha saputo dove portarmi e ho apprezzato gli aneddoti che mi ha raccontato; mi sono perfino trovato a raccontargliene qualcuno io, dalle volte in cui sono stato a Roma in precedenza.
È proprio questo che è cambiato: le ultime volte che ci siamo visti abbiamo parlato un po’ di noi, non solo di politica estera e interna, del tempo che fa e delle ultime notizie al TG. Mi ha raccontato qualche episodio di quando era giovane, e l’ho ascoltato volentieri. Non so perché mi senta nella posizione di tentare questo approccio, di provare a conoscerlo seriamente: forse davvero non mi frega più niente del momento in cui se ne inventerà un’altra, mi volterà le spalle e mi farà del male per l’ennesima volta, come nove anni fa. Almeno quei piccoli momenti me li posso (e voglio) godere. Al diavolo se mi rendo vulnerabile per la prossima piazzata.

O mio dio, ho mica appena centrato il nocciolo della mia nevrosi nei confronti delle relazioni umane partendo dalla vera e propria radice del problema? Che sia la volta buona che riesca a far partire il defrost?
Urge che chiami lo psicanalista e prenoti una seduta per capirci qualcosa.

1 comment:

  1. Riguardo la foto, ti sei dimenticato di citare #Vans :P

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