Per vostra (s)fortuna (dipende da chi legge), sono ancora vivo.
Riassumo in breve, dato che la scheda-internet della zia è a tempo, quel che è successo in questi ultimi giorni durante i quali sono sparito.
Fino a ieri ha fatto un tempo orrendo. Pioveva a dirotto, poi smetteva e tirava il vento, poi diluviava. La temperatura era paragonabile a un nostro febbraio, pensate un po’. Dopo diversi giorni di tempo del genere che ci costringeva a casa della nonna, la Mater ed io ce ne siamo fregati e, armati di ombrelli e impermeabili, siamo andati in centro qui a Minsk a fare i turisti. Abbiamo camminato per svariati chilometri da un monumento all’altro, facendo foto ogni volta che il vento lo permetteva e condendo il tutto dagli abbondanti commenti della Mater che ricordava qualche episodio di venti o trent’anni fa. Abbiamo fatto anche una bella visita alla linea blu della metropolitana scattando numerose foto delle stazioni, le quali sono dei veri capolavori (non come quelle oscene di Roma). Da notare che alla prima stazione ci ha fermati la vigilanza perché era vietato fare foto in metro (probabilmente il tipo era in cerca di una mazzetta per lasciarci fare). Noi ci siamo scusati, abbiamo rimesso a posto l’attrezzatura e siamo saliti sul treno… Alla fermata successiva, ovviamente, non ne sapevamo già più nulla… (anche se facevamo attenzione a scattare le foto quando non c’erano i vigilanti).
Ho notato che in Bielorussia c’è un sano senso di patriottismo, che però, a differenza di Ucraina, Repubbliche Baltiche et similia, non sfocia in un cieco ed ottuso nazionalismo. Ovvero: i Bielorussi hanno una forte identità storica e ricordano con monumenti, targhe e quant’altro gli eventi del passato, la resistenza ai nazisti durante la guerra, non rinnegano il passato sovietico ma si rendono conto che in esso poggiano le fondamenta del loro presente. A differenza dei vicini che hanno buttato via le tombe dei soldati sovietici che sono morti liberando le loro città dai nazisti…
Ieri è finalmente arrivato il caldo e ha smesso di piovere. La Mater ed io abbiamo di nuovo girato per il centro (lei aveva delle commissioni da sbrigare), poi abbiamo fatto una visita al cimitero di Minsk, dove io ho fatto un servizio fotografico, poi alla Piazza della Liberazione ove arde il fuoco eterno della memoria. Altra prova del patriottismo di Minsk, Città Eroe (così recitano i cartelli che troneggiano all’entrata della città). Oggi invece, ci siamo dedicati, più o meno, al relax. E per ora non c’è altro da aggiungere.
Al prossimo aggiornamento!
Riassumo in breve, dato che la scheda-internet della zia è a tempo, quel che è successo in questi ultimi giorni durante i quali sono sparito.
Fino a ieri ha fatto un tempo orrendo. Pioveva a dirotto, poi smetteva e tirava il vento, poi diluviava. La temperatura era paragonabile a un nostro febbraio, pensate un po’. Dopo diversi giorni di tempo del genere che ci costringeva a casa della nonna, la Mater ed io ce ne siamo fregati e, armati di ombrelli e impermeabili, siamo andati in centro qui a Minsk a fare i turisti. Abbiamo camminato per svariati chilometri da un monumento all’altro, facendo foto ogni volta che il vento lo permetteva e condendo il tutto dagli abbondanti commenti della Mater che ricordava qualche episodio di venti o trent’anni fa. Abbiamo fatto anche una bella visita alla linea blu della metropolitana scattando numerose foto delle stazioni, le quali sono dei veri capolavori (non come quelle oscene di Roma). Da notare che alla prima stazione ci ha fermati la vigilanza perché era vietato fare foto in metro (probabilmente il tipo era in cerca di una mazzetta per lasciarci fare). Noi ci siamo scusati, abbiamo rimesso a posto l’attrezzatura e siamo saliti sul treno… Alla fermata successiva, ovviamente, non ne sapevamo già più nulla… (anche se facevamo attenzione a scattare le foto quando non c’erano i vigilanti).
Ho notato che in Bielorussia c’è un sano senso di patriottismo, che però, a differenza di Ucraina, Repubbliche Baltiche et similia, non sfocia in un cieco ed ottuso nazionalismo. Ovvero: i Bielorussi hanno una forte identità storica e ricordano con monumenti, targhe e quant’altro gli eventi del passato, la resistenza ai nazisti durante la guerra, non rinnegano il passato sovietico ma si rendono conto che in esso poggiano le fondamenta del loro presente. A differenza dei vicini che hanno buttato via le tombe dei soldati sovietici che sono morti liberando le loro città dai nazisti…
Ieri è finalmente arrivato il caldo e ha smesso di piovere. La Mater ed io abbiamo di nuovo girato per il centro (lei aveva delle commissioni da sbrigare), poi abbiamo fatto una visita al cimitero di Minsk, dove io ho fatto un servizio fotografico, poi alla Piazza della Liberazione ove arde il fuoco eterno della memoria. Altra prova del patriottismo di Minsk, Città Eroe (così recitano i cartelli che troneggiano all’entrata della città). Oggi invece, ci siamo dedicati, più o meno, al relax. E per ora non c’è altro da aggiungere.
Al prossimo aggiornamento!
Sono contenta che stai bene e che il viaggio presegue bene!
ReplyDeletePassa da me qualche volta! :*
.S.
Goditi la pioggia e le varie escursioni!
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ReplyDeletenemmeno riesco a leggere.
baci, dal pre-partenza :* ( L )