Friday, 9 November 2007

Twenty Years to Go

Lo giuro, non scriverò più che le cose vanno bene e che sono felice, perché subito dopo inizio a morire lentamente. Poi mi riprendo, sì, torno in vita, ma non è comunque piacevole.
Oggi dovrebbe essere una splendida giornata. È iniziata superbamente, nella prima ora, subito dopo la mezzanotte, e subito dopo aver riattaccato ho pensato: secondo il romanzo, oggi è il compleanno di Dorian Gray, dai, posso anche permettermi di essere di buon umore.

Niente di più sbagliato.

A parte che non incontro eccessive difficoltà nello svolgere gli esercizi di matematica, a parte che anche se c’era ginnastica non ho comunque fatto una cippa, è poi arrivata la mazzata di filosofia, con un voto inferiore alle aspettative (positivo, nemmeno male, ma non per me). I messaggi scambiati con la Perversione, la telefonata, e poi una melodia che mi entra in testa, nulla che io ricordi di conoscere, nuova! Sono ispirato, sto componendo! La registro sul cellulare, il tempo di arrivare a casa che l’ho già dimenticata e non la riconosco più. E dire che ci stavo pure scrivendo sopra un testo. Parole buttate su una base effimere, precipitate nel vuoto più assoluto.

E dire che dovrei essere felice, diamine. Ieri ho ritrovato l’anello a forma di pipistrello che avevo comprato a Milano, da Sin Factory, quel celeberrimo 15 novembre dell’anno scorso, e che avevo perso il giorno dopo, nel momento stesso in cui sono arrivato ad Alghero. Ero così felice, eppure ho dovuto avvelenarmi il pomeriggio a fare una cosa antipatica. Ma questo è l’ordine naturale delle cose, ormai ci sono abituato.

Quello a cui non mi abituo è l’estrema irritazione che la giornata odierna mi porta. Non c’è UNA cosa che funzioni, una, dio cerbero, una! Dal computer allo svago. Ho solo voglia di piagnucolare un po’, spaccare qualcosa, sentire il rilassante e catartico rumore dei vetri che si rompono, vedere schegge e brandelli dappertutto.


A proposito: oggi è il 9 novembre, ed io ho 18 anni. Ciò significa che, se i miei piani non cambiano, mi restano esattamente vent’anni di vita.

1 comment:

  1. Vedevo tutto ciò che lo riguardava da vicino, come avrebbe voluto crearlo per sé. Quando mi sembrava che avesse lo spirito inerte, lo seguivo, io, in azioni strane e complicate, lontano, buone o cattive

    Accanto a quel caro corpo addormentato




    [-La Vergine Folle- P. Verlaine]



    Perchè ci sono io a bere la tua ira...shh...



    M.

    ReplyDelete