Piccolo sondaggio: secondo voi, alla fine, Angel Sanctuary 16 è uscito oggi come promesso, o sono andato in fumetteria solo per trovare lo scaffale vuoto?
Ovviamente, avete indovinato se avete risposto la seconda (d’altro canto, abbiamo a che fare con la Planet Manga), ed infatti eccomi qui frustrato marcio. Se non provassi una naturale avversione nei confronti delle teorie del complotto e non fossi una persona (entro certi limiti) razionale, sarebbe forte la tentazione di pensare che si tratti di un complotto della chiesa cattolica (volutamente con la minuscola) per boicottare l’uscita di un manga immorale, osceno, blasfemo e indubbiamente satanico (anche perché in questo volume dovrebbe comparire Lucifero).
Ovviamente, avete indovinato se avete risposto la seconda (d’altro canto, abbiamo a che fare con la Planet Manga), ed infatti eccomi qui frustrato marcio. Se non provassi una naturale avversione nei confronti delle teorie del complotto e non fossi una persona (entro certi limiti) razionale, sarebbe forte la tentazione di pensare che si tratti di un complotto della chiesa cattolica (volutamente con la minuscola) per boicottare l’uscita di un manga immorale, osceno, blasfemo e indubbiamente satanico (anche perché in questo volume dovrebbe comparire Lucifero).
Anche se, a dirla tutta, uno scenario del genere sarebbe perfettamente plausibile. Il mio fiotto di veleno sulla chiesa cattolica è infatti ispirato ad un avvenimento occorso in questi giorni, l’annullamento del Sikelian Hell, il primo festival metal mai organizzato in Sicilia con band di fama internazionale, a causa delle pressioni della parrocchia locale sull’amministrazione comunale, con tanto di minacce di veglie di preghiera davanti al luogo della manifestazione “satanica”. La notizia, che potete trovare nei dettagli qui, mi ha lasciato non poco perplesso, dato che pensavo che i preti avessero da fare cose più importanti, tipo violentare i bambini, per preoccuparsi di un piccolo festival metal, ma a quanto pare siamo in Italia, dove nel 2010 è ancora possibile che un vecchio ignorante e pieno di pregiudizi che indossa una sottana nera possa far revocare i permessi già regolarmente concessi ad una manifestazione solo perché ha la parola “hell” nel nome.
La mia acidità in merito deriva dal fatto che questa notizia va ad inserirsi in un contesto più ampio, derivante in buona parte dalle vicende personali di una delle mie più care amiche, che mi sta facendo mettere in discussione per l’ennesima volta il mio rapporto con chiesa e dintorni. Mi rendo conto che mi sto addentrando in un territorio molto viscoso che richiede determinati studi che io non ho fatto (per quanto, a mio parere, questi studi non servano ad un’emerita mazza, visto che l’intera teologia cristiana non è altro che un’apologia, ovvero una difesa della dottrina, e quindi la dimostrano anche a costo di contraddire la logica ed arrampicarsi sugli specchi). Tuttavia, sto macinando queste riflessioni da giorni, e vorrei tirarle fuori per non pensarci più.
Iniziamo dal Diavolo: non siamo un po’ troppo grandicelli (intendo proprio a livello di umanità in generale) per continuare a credere in Satana? Cioè, posso giustificare quelli che credono che esista, ma arrivati nel 2010 non dovremmo aver raggiunto un grado sufficiente di civiltà per capire che il male che l’uomo fa deriva unicamente dall’uomo stesso, che agisce di sua deliberata e spontanea volontà, senza che ci sia qualche essenza malefica che lo tenta, lo consiglia in maniera fraudolenta, lo possiede o simili? Davvero arrivati al 2010 c’è ancora una fetta di umanità che non è in grado di assumersi le proprie responsabilità (o vederle negli altri) e dà ancora la colpa delle caramelle rubate all’amichetto immaginario? Al di là di essere dei concetti puramente artificiali, opinabili e relativi, il male e il bene nel mondo vengono portati e compiuti unicamente dall’uomo, che è l’unico poi ad assumersene responsabilità. Che poi questo sia sobrio, sotto droghe o autosuggestionato al punto da credere davvero di agire nel nome di Satana è un altro paio di maniche, ma anche lo stato di “alterazione” è una faccenda completamente umana, che nell’umanità ha sia le radici che i frutti.
Di conseguenza, questo terrore anche solo nel sentire la parola “inferno”, “Lucifero”, “Satana”, “Astaroth”, giocare e scherzare su quella che alla fine non è altro che mitologia e vedere pentacoli o simili lo trovo completamente immotivato, se non addirittura irrazionale, dato che il male è il risultato di un’azione concreta e mondana, non di un nome o un disegno. Parole e simboli non sono nient’altro che parole e simboli, suoni e immagini, non hanno nessun potere sulla realtà. E Satana stesso non è altro che un’idea che ha potere soltanto su quelli che si autoconvincono della sua esistenza, ma anche questi il danno se lo fanno con le proprie mani senza l’intervento di agenti non umani. Per cui, trovo del tutto fuori luogo andare in giro a rovinare la quotidianità, propria e degli altri, in nome di una crociata contro i mulini a vento; è stupido sia rinunciare ai propri piaceri, sia privare gli altri dei loro, solo perché c’è un nome o un simbolo che sono considerati il punto di accesso del Diavolo nel mondo. Senza contare, poi, che considerare un simbolo, un nome o un’immagine vessilli di qualche tipo di potere rientra sotto la definizione di “idolatria”, che è peccato nella religione Cristiana (che poi si accendano candele a statue di legno è un altro paio di maniche, ma notoriamente il Cristianesimo è l’incoerenza fatta sistema).
Di conseguenza, questo terrore anche solo nel sentire la parola “inferno”, “Lucifero”, “Satana”, “Astaroth”, giocare e scherzare su quella che alla fine non è altro che mitologia e vedere pentacoli o simili lo trovo completamente immotivato, se non addirittura irrazionale, dato che il male è il risultato di un’azione concreta e mondana, non di un nome o un disegno. Parole e simboli non sono nient’altro che parole e simboli, suoni e immagini, non hanno nessun potere sulla realtà. E Satana stesso non è altro che un’idea che ha potere soltanto su quelli che si autoconvincono della sua esistenza, ma anche questi il danno se lo fanno con le proprie mani senza l’intervento di agenti non umani. Per cui, trovo del tutto fuori luogo andare in giro a rovinare la quotidianità, propria e degli altri, in nome di una crociata contro i mulini a vento; è stupido sia rinunciare ai propri piaceri, sia privare gli altri dei loro, solo perché c’è un nome o un simbolo che sono considerati il punto di accesso del Diavolo nel mondo. Senza contare, poi, che considerare un simbolo, un nome o un’immagine vessilli di qualche tipo di potere rientra sotto la definizione di “idolatria”, che è peccato nella religione Cristiana (che poi si accendano candele a statue di legno è un altro paio di maniche, ma notoriamente il Cristianesimo è l’incoerenza fatta sistema).
Da qui passiamo alla questione successiva, ovvero il rispetto reciproco. Se posso entro certi limiti accettare che uno voglia rovinarsi la vita e privarsi delle cose che ama anche a livello di svago e piccoli piaceri quotidiani per una cosa che considero assolutamente futile (e questi certi limiti sono il mio conoscere o meno la persona, perché nel secondo caso frega nulla, nel primo caso mi viene il magone) e rispettare la sua decisione, che queste persone vogliano estendere con la forza (letterale o figurata) il proprio stile di vita agli altri mi manda davvero in bestia. Ho tre considerazioni in merito:
1) Partiamo per un momento dal presupposto che il mondo sia stato davvero creato da Dio. Se Dio l’ha creato così, con ogni singola specie animale e vegetale che cerca costantemente il piacere, inteso in senso ampio di “condizione piacevole” (dalle piante che crescono verso la luce agli animali che scavano tane per sfuggire al freddo, per finire con l’uomo che, basandosi su questo principio universalmente diffuso in natura, si è sviluppato sino all’attuale livello tecnologico e culturale) non ci sarà un motivo? Se ha messo l’uomo sulla Terra, non sarà che magari vuole che l’uomo ci viva felice e si goda il mondo con i piaceri che gli offre, piuttosto che angosciarsi in attesa del dopo? Se così non fosse, non sarebbe stato meglio tenerselo direttamente in Paradiso piuttosto che metterlo, tanto per cominciare, nell’Eden? E allora perché questa continua ricerca della privazione, dell’automortificazione, della rinuncia? Non va contro il disegno secondo il quale Dio stesso ha programmato le sue creature? O cos’è, ha messo tutto lì col cartello “guardare ma non toccare”? (Ci sarebbe da fare una digressione anche sull’Albero della Conoscenza, ma non è questa la sede giusta).
2) Chiusa la parentesi in cui mi calo per un momento nella visione creazionistica, torniamo nel regno della razionalità. Cosa assicura ai Cristiani che il modello di vita che cercano esportare sia quello corretto? Che cosa, in concreto (e sottolineo in concreto) prova che loro hanno ragione e sono dunque legittimati nell’imporre agli altri il loro stile di vita?
Tralasciamo un secondo la fede. Io lo sforzo di calarmi in un punto di vista religioso (Dio che crea il mondo) l’ho fatto, ora se c’è un lettore credente vorrei che facesse altrettanto e si calasse in quello mio, agnostico: esiste forse qualche prova empirica ed inconfutabile della veridicità di quanto è stato scritto a più riprese nel corso di secoli in in quel patchwork letterario che è la Bibbia, successivamente rivisitato e corretto con l’aggiunta o eliminazione di parti durante i vari concili ecumenici, e successivamente interpretato da singoli esseri umani?
La risposta è: NO. E non solo perché ogni cosa è stata rivista e corretta a seconda della convenienza del momento (che Maria sia rimasta vergine tutta la vita è stato deciso cinque secoli dopo che era morta, e che fosse stata concepita senza peccato addirittura diciotto), ma anche per il fatto che, e qui mi si possono opporre tutti i casi di apparizioni che si vuole, ma di questo parlo in seguito, ogni singola cosa che di divino ci è arrivata è stata detta, scritta e tramandata da uomini. Uomini che, per stessa definizione religiosa, non sono infallibili.
Ricordiamoci che qui ci siamo calati nel mio punto di vista, quello agnostico, quindi “è scritto nella Bibbia”, “erano profeti” e “c’era l’ispirazione divina in mezzo” non sono argomentazioni fondate, perché di fatto non sono empiricamente dimostrabili. Tolta la fede che, per definizione, è cieca anche più dell’amore, non c’è nulla che dia alla Bibbia una veridicità maggiore di quella dell’Iliade di Omero, i Testi delle Piramidi di Plutarco o il Ciclo Arturiano, così come non c’è nulla che dimostri che i profetti fossero sotto l’azione dello Spirito Santo e non piuttosto dello Spirito Etilico. Tutti quelli che hanno scritto quelle che vengono considerate verità inattaccabili da accettare ad occhi chiusi erano semplici uomini, né più, né meno. Semplici uomini perfettamente uguali a voi che state leggendo questo post e me che lo sto scrivendo. Da dove viene la certezza che siano loro ad avere ragione? Perché loro e non, ad esempio io? Eventuali lettori credenti, vi sfido a produrre una prova concreta ed empirica del fatto che io, in questo momento, non stia scrivendo sotto l’azione dello Spirito Santo che procede dal Padre che vuole che io diffonda nel mondo questa “verità”. Riuscite a produrla? (Io invece posso produrne una che escluda l’azione dello spirito inteso come etilene: il succo di fruttoa Yoga AQ viola che sto bevendo non è alcolico).
Di certo, però, non vado a sostenere una cosa del genere: io sono un semplice essere umano che vive nel mondo fisico, e in quanto tale non avrei eventuale accesso al mondo del divino (al massimo ad un trip in acidi). Così come lo sono stati quelli che hanno scritto sulla Bibbia. Di conseguenza, lo stile di vita cristiano è in tutto e per tutto opinabile, è basato su fondamenta assolutamente inconsistenti e non può dunque essere imposto ad altri a discapito della loro vita, lavoro e svago, come nel caso del festival metal siciliano che è costato una pesante penale agli organizzatori e la perdita di tre giorni di svago per molti ragazzi.
3) Rimanendo in un punto intermedio fra il credere e il non credere (che è dove mi trovo io: per me qualcosa c’è, ma di certo non è il Dio cristiano), e dato per scontato che il punto di cui sopra sia stato recepito (sì, a volte sono ottimista anche io), ho dei grandissimi problemi con l’esclusività della salvezza che è il principio fondante del Cristianesimo (quando invece dovrebbero essere cose come l’accettazione del prossimo e altre cose simili che i Cristiani, specie i fondamentalisti, hanno dimenticato). A prescindere da tutto, se io nella mia vita faccio del bene, perché non dovrebbe spettarmi un premio? Se anche sono agnostico, non credo in Dio, nell’arco della giornata nomino Lucifero più spesso di mia madre, vorrei farmi Astaroth perché me lo immagino bellissimo, credo che dopo la morte ci sia un periodo di purificazione in un luogo che è stato creato dalla stessa energia mentale dell’umanità dopo il quale si può scegliere se tornare o meno sulla Terra, e inseguo anche i miei piaceri personali, se oltre a tutto ciò però faccio del bene con la mia permanenza sulla Terra, perché Dio, ammesso che esista ed io abbia torto, non dovrebbe premiarmi comunque? Posso anche credere in Mickey Mouse per quanto conta, ma ciò non toglie nulla a quello che faccio per me e per gli altri. E allora, perché mai il premio per le azioni terrene dovrebbe passare solo per le mani di una determinata dottrina? Solo perché altrimenti quelli che ci fanno fior di quattrini sopra (ovvero l’istituzione chiamata chiesa cattolica, volutamente con la minuscola) non avrebbe più nulla da amministrare? Il motivo per cui si cerca di spacciare la loro versione come unica veritiera, alla fine, è unicamente questo.
1) Partiamo per un momento dal presupposto che il mondo sia stato davvero creato da Dio. Se Dio l’ha creato così, con ogni singola specie animale e vegetale che cerca costantemente il piacere, inteso in senso ampio di “condizione piacevole” (dalle piante che crescono verso la luce agli animali che scavano tane per sfuggire al freddo, per finire con l’uomo che, basandosi su questo principio universalmente diffuso in natura, si è sviluppato sino all’attuale livello tecnologico e culturale) non ci sarà un motivo? Se ha messo l’uomo sulla Terra, non sarà che magari vuole che l’uomo ci viva felice e si goda il mondo con i piaceri che gli offre, piuttosto che angosciarsi in attesa del dopo? Se così non fosse, non sarebbe stato meglio tenerselo direttamente in Paradiso piuttosto che metterlo, tanto per cominciare, nell’Eden? E allora perché questa continua ricerca della privazione, dell’automortificazione, della rinuncia? Non va contro il disegno secondo il quale Dio stesso ha programmato le sue creature? O cos’è, ha messo tutto lì col cartello “guardare ma non toccare”? (Ci sarebbe da fare una digressione anche sull’Albero della Conoscenza, ma non è questa la sede giusta).
2) Chiusa la parentesi in cui mi calo per un momento nella visione creazionistica, torniamo nel regno della razionalità. Cosa assicura ai Cristiani che il modello di vita che cercano esportare sia quello corretto? Che cosa, in concreto (e sottolineo in concreto) prova che loro hanno ragione e sono dunque legittimati nell’imporre agli altri il loro stile di vita?
Tralasciamo un secondo la fede. Io lo sforzo di calarmi in un punto di vista religioso (Dio che crea il mondo) l’ho fatto, ora se c’è un lettore credente vorrei che facesse altrettanto e si calasse in quello mio, agnostico: esiste forse qualche prova empirica ed inconfutabile della veridicità di quanto è stato scritto a più riprese nel corso di secoli in in quel patchwork letterario che è la Bibbia, successivamente rivisitato e corretto con l’aggiunta o eliminazione di parti durante i vari concili ecumenici, e successivamente interpretato da singoli esseri umani?
La risposta è: NO. E non solo perché ogni cosa è stata rivista e corretta a seconda della convenienza del momento (che Maria sia rimasta vergine tutta la vita è stato deciso cinque secoli dopo che era morta, e che fosse stata concepita senza peccato addirittura diciotto), ma anche per il fatto che, e qui mi si possono opporre tutti i casi di apparizioni che si vuole, ma di questo parlo in seguito, ogni singola cosa che di divino ci è arrivata è stata detta, scritta e tramandata da uomini. Uomini che, per stessa definizione religiosa, non sono infallibili.
Ricordiamoci che qui ci siamo calati nel mio punto di vista, quello agnostico, quindi “è scritto nella Bibbia”, “erano profeti” e “c’era l’ispirazione divina in mezzo” non sono argomentazioni fondate, perché di fatto non sono empiricamente dimostrabili. Tolta la fede che, per definizione, è cieca anche più dell’amore, non c’è nulla che dia alla Bibbia una veridicità maggiore di quella dell’Iliade di Omero, i Testi delle Piramidi di Plutarco o il Ciclo Arturiano, così come non c’è nulla che dimostri che i profetti fossero sotto l’azione dello Spirito Santo e non piuttosto dello Spirito Etilico. Tutti quelli che hanno scritto quelle che vengono considerate verità inattaccabili da accettare ad occhi chiusi erano semplici uomini, né più, né meno. Semplici uomini perfettamente uguali a voi che state leggendo questo post e me che lo sto scrivendo. Da dove viene la certezza che siano loro ad avere ragione? Perché loro e non, ad esempio io? Eventuali lettori credenti, vi sfido a produrre una prova concreta ed empirica del fatto che io, in questo momento, non stia scrivendo sotto l’azione dello Spirito Santo che procede dal Padre che vuole che io diffonda nel mondo questa “verità”. Riuscite a produrla? (Io invece posso produrne una che escluda l’azione dello spirito inteso come etilene: il succo di fruttoa Yoga AQ viola che sto bevendo non è alcolico).
Di certo, però, non vado a sostenere una cosa del genere: io sono un semplice essere umano che vive nel mondo fisico, e in quanto tale non avrei eventuale accesso al mondo del divino (al massimo ad un trip in acidi). Così come lo sono stati quelli che hanno scritto sulla Bibbia. Di conseguenza, lo stile di vita cristiano è in tutto e per tutto opinabile, è basato su fondamenta assolutamente inconsistenti e non può dunque essere imposto ad altri a discapito della loro vita, lavoro e svago, come nel caso del festival metal siciliano che è costato una pesante penale agli organizzatori e la perdita di tre giorni di svago per molti ragazzi.
3) Rimanendo in un punto intermedio fra il credere e il non credere (che è dove mi trovo io: per me qualcosa c’è, ma di certo non è il Dio cristiano), e dato per scontato che il punto di cui sopra sia stato recepito (sì, a volte sono ottimista anche io), ho dei grandissimi problemi con l’esclusività della salvezza che è il principio fondante del Cristianesimo (quando invece dovrebbero essere cose come l’accettazione del prossimo e altre cose simili che i Cristiani, specie i fondamentalisti, hanno dimenticato). A prescindere da tutto, se io nella mia vita faccio del bene, perché non dovrebbe spettarmi un premio? Se anche sono agnostico, non credo in Dio, nell’arco della giornata nomino Lucifero più spesso di mia madre, vorrei farmi Astaroth perché me lo immagino bellissimo, credo che dopo la morte ci sia un periodo di purificazione in un luogo che è stato creato dalla stessa energia mentale dell’umanità dopo il quale si può scegliere se tornare o meno sulla Terra, e inseguo anche i miei piaceri personali, se oltre a tutto ciò però faccio del bene con la mia permanenza sulla Terra, perché Dio, ammesso che esista ed io abbia torto, non dovrebbe premiarmi comunque? Posso anche credere in Mickey Mouse per quanto conta, ma ciò non toglie nulla a quello che faccio per me e per gli altri. E allora, perché mai il premio per le azioni terrene dovrebbe passare solo per le mani di una determinata dottrina? Solo perché altrimenti quelli che ci fanno fior di quattrini sopra (ovvero l’istituzione chiamata chiesa cattolica, volutamente con la minuscola) non avrebbe più nulla da amministrare? Il motivo per cui si cerca di spacciare la loro versione come unica veritiera, alla fine, è unicamente questo.
Tre piccole postille prima di concludere:
• Non sto facendo di tutta l’erba un fascio. So che ci sono ecclesiastici che credono davvero in quello che fanno e cercano anche di fare del bene (per quanto a mio parere credano in cose assurde e prive di consistenza e in alcuni casi il loro concetto di “ciò che è bene” differisce enormemente da quello di “ciò che è bene in questo singolo caso”). Però mi si perdoni se li considero una fetta tutt’altro che consistente.• L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è uno dei motivi per cui Alessandro e Dio non vanno d’accordo. Prendendo per vera la storia, che cavolo me lo metti a fare, il melo, se mi vieti di avvicinarmici? Se davvero non volevi che lo toccassi bastava non metterlo, no? E no, non è questione di testare il libero arbitrio: se le condizioni sono “Non devi toccarlo, altrimenti prendi botte”, di libero, nella scelta, c’è ben poco.
• Sinceramente, ho dei grossi problemi a prendere sul serio le storie sulle apparizioni. Andiamo, vi sembra plausibile che la Madonna appaia puntuale alle 22:30 neanche fosse il palinsesto dei programmi RAI solo perché, toh-ma-guarda-che-coincidenza, un gruppo di pellegrini è andato nel dato santuario? Cosa fa, le apparizioni a comando? Fa il suo numero perché è arrivato il pubblico? E perché proprio in quel luogo e non in un altro? Oppure sono i pellegrini che hanno una botta di fortuna e per coincidenza la Madonna appare proprio a loro, proprio lì, proprio in quel momento? Senza offesa per i pellegrini, eh, ma per me è semplice (auto)suggestione.
• Non sto facendo di tutta l’erba un fascio. So che ci sono ecclesiastici che credono davvero in quello che fanno e cercano anche di fare del bene (per quanto a mio parere credano in cose assurde e prive di consistenza e in alcuni casi il loro concetto di “ciò che è bene” differisce enormemente da quello di “ciò che è bene in questo singolo caso”). Però mi si perdoni se li considero una fetta tutt’altro che consistente.• L’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è uno dei motivi per cui Alessandro e Dio non vanno d’accordo. Prendendo per vera la storia, che cavolo me lo metti a fare, il melo, se mi vieti di avvicinarmici? Se davvero non volevi che lo toccassi bastava non metterlo, no? E no, non è questione di testare il libero arbitrio: se le condizioni sono “Non devi toccarlo, altrimenti prendi botte”, di libero, nella scelta, c’è ben poco.
• Sinceramente, ho dei grossi problemi a prendere sul serio le storie sulle apparizioni. Andiamo, vi sembra plausibile che la Madonna appaia puntuale alle 22:30 neanche fosse il palinsesto dei programmi RAI solo perché, toh-ma-guarda-che-coincidenza, un gruppo di pellegrini è andato nel dato santuario? Cosa fa, le apparizioni a comando? Fa il suo numero perché è arrivato il pubblico? E perché proprio in quel luogo e non in un altro? Oppure sono i pellegrini che hanno una botta di fortuna e per coincidenza la Madonna appare proprio a loro, proprio lì, proprio in quel momento? Senza offesa per i pellegrini, eh, ma per me è semplice (auto)suggestione.
Il post lo lascio senza una vera fine. Sono delle semplici riflessioni che volevo buttare giù, e lascio a chi legge il compito di trarre delle conclusioni. Personalmente, il mio rimettere in discussione il rapporto che ho con chiesa e religione ha fatto sì che, da che ci ignoravamo reciprocamente, tornassi su posizioni radicali. Alla prossima manifestazione annullata causa clero che sento, non escludo di prendere il post, stamparlo e fare un bis di un celebre fatto strico del 1517 andando ad inchiodarlo sul portone della chiesa più vicina.
Roba da matti... solo in Italia... bah voglio andarmene all'estero al più presto...
ReplyDeleteIo l'ho detto: mettiamoci tutti d'accordo e invadiamo il Liechtenstein. Così saremo anche tutti vicini. XD
ReplyDeleteuahhaha xD questa potrebbe essere una buona idea u.u
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