L’altro ieri il terapista mi ha detto che rimugino davvero troppo. Ci sono momenti in cui dovrei smettere di pensare e buttarmi, perché tentare di prevedere ogni singolo esito e pianificare sempre con quelli peggiori in mente è ciò che mi paralizza e mi impedisce di fare.
Nemmeno due minuti dopo la fine della seduta, mi sono trovato un messaggio da parte di un conoscente con cui si parlava di una sua ipotetica gita a Trieste con me che fornivo appoggio logistico e guida della città, e mi chiedeva se già questo sabato andasse bene.
Beh, ho smesso di pensare e mi sono buttato. Cioè, quasi: due calcoli me li sono fatti, ma senza soffermarmici troppo. Il mio primo istinto era di dire “No, senti, facciamo il prossimo” perché ho bisogno di tempo per abituarmi all’idea che la mia routine sarà alterata per due giorni e, soprattutto, per far rientrare camera mia nella grazia di dio. Poi mi sono detto che, tanto, se avessi fissato per il prossimo week end mi sarei comunque ridotto a fare il tour de force negli ultimi due giorni, quindi tanto valeva accettare subito, arrivare a casa e mettermi al lavoro.
Mercoledì sera sono riuscito a riordinare due terzi dell’armadio estivo e un terzo di quello invernale; poi ho spolverato i mobili nella parte sinistra della camera. Ieri ho terminato con gli armadi e ho spolverato tutti i mobili. Oggi ho raccolto il casino che c’era per terra, ho spazzato, ho lavato a fondo spostando i mobili e voilà, camera mia è magicamente in ordine. Manca solo da fare il bucato, ché non mi sembrava bello accogliere un ospite con lo stendino in mezzo alla stanza, ma vedrò di farlo al più presto. Ora mi sento esausto ma estremamente soddisfatto.
Fra l’altro, forse perché sono troppo stanco per pensarci, ma non mi preoccupo nemmeno di non essere l’ospite più impeccabile di questo mondo. Non ho avuto tempo di fare la spesa e pace, si mangerà fuori o d’asporto, o al massimo si andrà a comprare qualcosa assieme. Fatto sta che, senza rimuginarci troppo e senza grosse paranoie, mi sono preparato a ospitare qualcuno in casa e non mi sto nemmeno a preoccupare per la routine interrotta.
Bravo, Alessandro: a ‘sto giro stai facendo un ottimo lavoro.
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