Saturday 21 April 2018

ɐızıʇsnıƃ ɐ˥ - IIIΛ

L’altro ieri sera ho fatto un paio spread coi tarocchi per chiedermi se fosse il caso di intraprendere un viaggio lungo, costosetto e logisticamente complicato per scattare la penultima foto degli Infernal Lords. Il primo di questi spread è stato un disastro: già mentre mischiavo, parte del mazzo mi è scivolata via ed è caduta, un pessimo segno.
Non ero nello stato mentale e di concentrazione per una lettura e, a una semplice domanda su “Come affrontare la situazione?”,  le carte che sono uscite non erano affatto risposte, hanno solo riflesso il mio stato mentale e i miei timori: 6 di spade dritto (decisioni da prendere a breve, possibili viaggi, grazie al cazzo), 7 e 9 di denari capovolti (rispettivamente paura di perdere il benessere / intuizioni sbagliate e sperpero / avarizia / inganno / promesse non mantenute), e la Giustizia capovolta.
La Giustizia capovolta è interessante:
[…] Frequenti i ritardi, i contrattempi, la lentezza e l’incertezza con cui le situazioni evolvono, spesso a causa dell’irresponsabilità e della disorganizzazione del consultante. Può rimandare a scarsa capacità di giudizio su se stessi, mancanza di autostima, eccessiva pignoleria, errato giudizio su una situazione o verso gli altri. […] Può rappresentare anche una persona incapace di prendere iniziative, con difficoltà a prendere decisioni.
È chiaro che, dopo nove anni di rimandi, bidoni all’ultimo, ripensamenti, scarsa convinzione e “no” mascherati da “le faremo sapere”, la mia fiducia nell’umanità è praticamente morta, soprattutto per quanto riguarda questo progetto. Se da una parte non ne posso davvero più, dall’altra è perché ci tengo. Ci tengo talmente tanto che subire l’ennesimo bidone sarebbe più doloroso di quanto possa sopportare.
Con questi presupposti, organizzare un viaggio di questa portata appositamente per scattare, dovendo prenotare i treni con ragionevole anticipo per non spendere questo mondo e quell’altro, dovendo farmi ospitare da un’amica che verrebbe lì apposta, mi fa procedere con tanta cautela da paralizzarmi. Ho paura non solo di investirci tempo e denaro ma, soprattutto, la speranza di fare finalmente questa foto. Lo spread, invece che darmi una risposta, è stato il riflesso di tutto ciò.

Dopo essermi calmato dedicandomi ad altro, però, ho fatto un più semplice spread a risposta secca, sì o no, con solo gli Arcani Maggiori, per i quali uso un altro mazzo invece che stare a ripescarli uno ad uno. Nuovo giro, nuovo mazzo, mente sgombra, e il risultato è stato questo:
 

Nella riga superiore, la risposta vera e propria: l’Imperatore capovolto e l’Eremita dritto.
Nella riga inferiore, consigli, avvertimenti, circostanze di cui tener conto: il Carro dritto e di nuovo lei, la Giustizia capovolta.

Ora, l’Imperatore è la carta dei risultati. Capovolto, cito, “rimanda all’abuso di potere o, al contrario, al timore dell’autorità. Le realizzazioni incontrano ostacoli, determinati soprattutto da una scarsa motivazione ad agire e da una mancanza di determinazione”. Per contro, l’Eremita dritto è una carta positiva: rappresenta una situazione attuale non facile, nello specifico una demotivazione dovuta agli ostacoli (risulta familiare?), ma che darà i suoi frutti perché la strada intrapresa è quella giusta e la pazienza sarà premiata.
La risposta è già piuttosto esplicita, ma le cose di cui tener conto rincarano la dose: il Carro rappresenta, in primo luogo, banalmente, i viaggi e le persone lontane; è la carta del trionfo, del successo, ma non dettato non dal fato, bensì dalle azioni intraprese dal consultante. E poi c’è la Giustizia capovolta che continua a guardarmi male. Il fatto che sia uscita due volte di fila, con mazzi diversi e su spread diversi, significa che è lì per un motivo.

E in effetti, queste carte hanno tutte un tema comune: la forza interiore contro il dubbio, e la responsabilità personale nel raggiungere un risultato.
Il problema non è che se qualcosa potrà andar male lo farà: è che ho paura a organizzare questo viaggio. Sono demotivato dagli ostacoli che ho incontrato finora, sfiduciato da come certe persone abbiano perso alla leggera un lavoro a cui tengo, e ho smesso di credere abbastanza in me stesso da dire: “Ok, ragazzi, queste sono le date, troviamoci tutti in posizione e facciamolo”.
Sono tutte carte che mi invitano a prendere in mano la situazione, credere in me e non lasciarmi demoralizzare dalle circostanze passate: non sono quelle che detteranno il successo o il fallimento del viaggio e della foto, ma la mia perseveranza.

In effetti, non appena ho fatto un bel respiro, messo all’angolo le persone giuste, organizzato la parte logistica e affrontato un paio di paure e dubbi lungo la strada, sembra che, per ora, le cose stiano marciando. Sono dispostissimo ad andare incontro alle esigenze di tutti, accollarmi ancora un po’ di spese e fatica, ma sono intransigente sul farlo quel week end, niente scuse, niente tentennamenti, niente scemenze.
Poi è ovvio, sono ancora gravemente ustionato e non ci crederò finché la foto non sarà stata scaricata sul mio computer e sarà in fase di post-produzione, ma forse un po’ di speranza e fiducia posso permettermele. Così poi non avrò più scuse per trovare il modello per Lucifero e finire la serie.

No comments:

Post a Comment