Thursday 20 December 2018

Never live it down

Tolto l’uomo impossibile per cui ho reimparato a disegnare e un’altra situazione che non è chiara nemmeno a me, avrò avuto quell’unica cotta semi-seria negli ultimi quattro o cinque anni. E tutt’ora non riesco a perdonarmela.
Ma non per i soliti motivi – niente pipponi sulle persone forti che non hanno emozioni, l’ammoreh che è debolezza, il non voler mostrare troppo di me – no, niente cazzate da villain tragici di Once Upon A Time.
Anzi, ho seguito il mantra del non apparire deboli alla lettera, ho mostrato pochissimo di me e non ho affatto parlato dei miei sentimenti. È il motivo per cui le cose non sono andate in porto: se gli avessi dato un appiglio un pochino più solido, l’uomo in questione avrebbe abbandonato la barca mezza affondata su cui stava e sarebbe saltato fra le mie braccia senza battere ciglio.

Ma non è nemmeno questo, il non avergli dato abbastanza corda da conquistarlo, la parte che non mi perdono. Anzi, più ripenso a come le cose sono andate, più mi sento Keanu Fucking Reeves quando schiva i proiettili in Matrix.
È proprio essermi preso la cotta in sé che non riesco a tollerare.

Ho il vizio orribile, ogni tanto, di farmi un giro sui suoi social media, con un misto di orrore, fastidio per l’esistenza di una persona del genere e sollievo ad averla scansata. Ad esempio, ho appena passato gli ultimi venti minuti della mia vita a guardare su YouTube, con un misto di orrore e morbosa curiosità, un video talmente idiota che ho la sensazione di essere diventato più stupido per osmosi, come se la sola visione si succhiasse via il mio cervello. Un video che la persona in questione ha condiviso così, senza mezzo commento, senza apparente ironia o altri elementi che facciano presupporre che non ne condivida il messaggio.
Ed eccomi subito a chiedermi: perché? Come ha fatto a piacermi una persona del genere?

È che sono sempre stato orgoglioso di avere gusti difficili, di essere selettivo, di pretendere solo il meglio dai miei potenziali partner, come lo pretendo da me stesso. Per questo non riesco a perdonami di essermi preso una cotta per una persona così vuota. La sua timeline è una zuppa di cliché, di attivismo ostentato (condivide link, di solito quelli più “emotivi” e meno pensati, senza elaborare minimamente un commento a riguardo) in mezzo a una marea di frivolezze disarmanti. È un ragazzo che non ha davvero nulla di intellettualmente stimolante da offrire. E io sono stato lì a dargli corda, a consolarlo nei momenti brutti, a prenderne le parti, convinto che ne valesse la pena.
Certo, riguardando indietro posso dire di aver schivato la pallottola e far finta di nulla, ma nel profondo mi chiedo: perché? Come ho fatto a prendermi una simile cantonata? È lui che è peggiorato negli ultimi anni ma prima era una persona degna del mio interesse? Era bravo a nascondere il vuoto che ha dentro e, semplicemente, ora che è accasato non se ne preoccupa più? Stavo solo pensando con il cazzo?
In ogni caso, che imbarazzo. Per lui che esiste e per me che gli ho dato corda. Brr.

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