Thursday 21 March 2019

Thursday


There can be no maybe
For the strong nor for the weak.
Maybe, perhaps,
Has caused me to hesitate?

No Friday,
No tomorrow,
No time left to borrow.
No Friday,
No tomorrow.
Your silence, my sorrow.

A queen of worries,
My doubts and insecurities
Drawn like moths to flame, or so it seems.
They eat at my face as
I fear them, the traces.
Time for a decision – no!

No Friday,
No tomorrow,
No time left to borrow.
No Friday,
No tomorrow.
Your silence, my sorrow.
No Friday,
No tomorrow,
No time left to borrow.
No Friday,
No tomorrow.
Your silence, my sorrow.

I set an ultimatum:
Out with the doubts or in with the flames.
Today, no, tomorrow,
I guess we’ll just wait and see…
Maybe.

Time for a decision.
Time for a decision.
Time for a decision.
Time for a decision.

No Friday,
No tomorrow,
No time left to borrow.
No Friday,
No tomorrow.
Your silence, my sorrow.

[ Thursday – Autumn ]

Canzoni come queste capitano a fagiolo per un procrastinatore di professione come me. Gli Autumn li ho conosciuti personalmente (sono stati la prima band con cui ho avuto un “photoshoot”, per quanto disagiato e affrettato) e ho grande stima di loro: in un certo senso, ascoltare la loro musica è come chiedere consiglio a qualcuno la cui opinione conta per me.
Questo è diventato il mio nuovo inno anti-procrastinazione: oggi me la sono blastata a volume alto e ho fatto un po’ di cose che continuavo a rimandare da secoli. Perché mi conosco: il venerdì arriverà, ma troverò mille altre scuse per rimandare le cose che devo fare. Almeno di quelle che possono essere sbrigate facilmente e nell’immediato mi posso occupare ora senza esitazioni.
E ora che ho fatto almeno qualcosa, ho ritrovato quel po’ di autostima e forza per muovermi e combinare qualcosa anche domani, come se ci fosse “no Saturday, no tomorrow, no time left to borrow”.
Da oggi in poi il giovedì sarà la giornata in cui farò le cose. Senza “forse”, senza “può darsi”, senza “domani”.

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