La sensazione di deja-vù è forte anche stasera. Mi sento come un anno fa, come quando avevo da sostenere l’esame del First. Solo che domani, invece che il First, ho l’Advanced… che è un altro bel paio di maniche.
Ok, un respiro profondo, un pensiero agli esercizi fatti, e speriamo bene. Male che vada non si muore, male che vada lo si ritenta. Fine. Però mi viene ugualmente da piangere. E il deja-vù sta nel fatto che anche stavolta sono alla disperata ricerca di una parola di conforto da parte del mio amore.
Il brutto di avere una sensazione di deja-vù così forte è che non ti rendi conto dei passi fatti in tutto il tempo intercorso. Ti senti al punto di partenza, ti senti come se non fosse accaduto nulla. O meglio, come se non fossi maturato, come se tutte le cose brutte attraverso cui sei andato siano state vane, inutili. Consciamente mi rendo conto che non è così, che la storia di un anno fa era qualcosa di bello, ma totalmente diverso da quanto ho ora e che le sofferenze per la sua fine sono servite a portarmi a questa; che la mia preparazione in Inglese è molto maggiore di un anno fa e il semi-pendolarismo a cui mi sono sottoposto darà i suoi frutti; che sono una persona diversa, più forte, più combattiva, più attaccata a ciò che amo e meno propensa a farmelo portare via.
A proposito: parto per Roma, quest’inverno. C’è il raduno dei Du Miroir e non intendo mancare. Discutere dei piani di viaggio con Jack e Bina è distensivo e divertente: spero che mi aiuti a distrarmi.
Eppure voglio piangere.
Ok, un respiro profondo, un pensiero agli esercizi fatti, e speriamo bene. Male che vada non si muore, male che vada lo si ritenta. Fine. Però mi viene ugualmente da piangere. E il deja-vù sta nel fatto che anche stavolta sono alla disperata ricerca di una parola di conforto da parte del mio amore.
Il brutto di avere una sensazione di deja-vù così forte è che non ti rendi conto dei passi fatti in tutto il tempo intercorso. Ti senti al punto di partenza, ti senti come se non fosse accaduto nulla. O meglio, come se non fossi maturato, come se tutte le cose brutte attraverso cui sei andato siano state vane, inutili. Consciamente mi rendo conto che non è così, che la storia di un anno fa era qualcosa di bello, ma totalmente diverso da quanto ho ora e che le sofferenze per la sua fine sono servite a portarmi a questa; che la mia preparazione in Inglese è molto maggiore di un anno fa e il semi-pendolarismo a cui mi sono sottoposto darà i suoi frutti; che sono una persona diversa, più forte, più combattiva, più attaccata a ciò che amo e meno propensa a farmelo portare via.
A proposito: parto per Roma, quest’inverno. C’è il raduno dei Du Miroir e non intendo mancare. Discutere dei piani di viaggio con Jack e Bina è distensivo e divertente: spero che mi aiuti a distrarmi.
Eppure voglio piangere.
Chi ha detto che è solo negativo rivedere - o rivivere - il passato? C'è un motivo per tutto, se provi questa sensazione è forse perchè, anche se ti sembra una cosa brutta, in realtà è qualcosa che ti serve per darti forza.
ReplyDeleteFammi sapere
.S.
Quante volte.
ReplyDeleteMagari hai proprio la stessa musica nelle orecchie. Magari cammini proprio nella stessa strada, passi davanti a quel posto. Magari ti rirovi addosso la stessa maglietta.
E perdi la percezione del tempo, ti ritrovi nel limbo, ancora una volta, dove non hai età. Dove i pensieri si mescolano, i volti ritornano in tutta la loro chiarezza.
Conceditelo.
Prenditi il tempo che vuoi, per stare dentro te stesso, e guardare il tuo cielo viola volarti sopra. ^_^
E' l'unico modo per accettare il presente.
(L)