Avere il Grom a brevissima distanza da a) il capolinea dell’autobus, b) la filiale dove ho il conto in banca, c) la fumetteria di fiducia e d) il punto vendita Coop più comodo implica che ultimamente sto mangiando gelato, frappé o simili praticamente ogni pomeriggio.
E per restare in tema cibo, ultimamente per andare a mensa mi metto tutto in ghingheri, con correttore sulle occhiaie, capelli diligentemente pettinati, camicia e maglioncino e quant’altro. Indovinate perché. Forse dovrei semplicemente scrivere un racconto breve nel quale i due protagonisti dall’autobus finiscono a letto e chiudere qui la questione come per Thomas l’Austriaco (e nel frattempo continuo a seminare Mary Sue nell’hard disk).
E per restare in tema cibo, ultimamente per andare a mensa mi metto tutto in ghingheri, con correttore sulle occhiaie, capelli diligentemente pettinati, camicia e maglioncino e quant’altro. Indovinate perché. Forse dovrei semplicemente scrivere un racconto breve nel quale i due protagonisti dall’autobus finiscono a letto e chiudere qui la questione come per Thomas l’Austriaco (e nel frattempo continuo a seminare Mary Sue nell’hard disk).
Chiusa questa parentesi, oggi a Trieste fa un bellissimo, piacevolissimo fresco. Sono uscito a metà pomeriggio e contro ogni aspettativa mi sono trovato a non morire di caldo nonostante il sole. In più, dalla mia finestra vedo Trieste avvolta in quella cappa evanescente che solitamente mi fa contorcere lo stomaco perché significa che finirò per respirare acqua, eppure per la mia gioia non c’è affatto umidità. In aggiunta al fatto che l’aeroporto di Ronchi dei Legionari è chiuso, posso dedurne che siamo nel bel mezzo di un piccolo inverno vulcanico causato dalla nube islandese che è finalmente arrivata a carezzare la Venezia Giulia. Ebbene, questo vulcano è ufficialmente diventato la cosa islandese che amo di più subito dopo i Sigur Rós e i múm. Davvero, questo è il mio clima ideale – fresco, secco e poco soleggiato – e sinceramente inizio davvero a sperare in un altro Anno Senza Estate (e al diavolo le coltivazioni).
Peraltro, ora che il sole sta tramontando tutta Trieste è avvolta in una nebbiolina color azzurro pallido che stempra in un bianco argento: che meraviglia!
no, che crudeltà un anno senza estate, ti prego! Vabè, tolta l'umidità estiva soffocante che si respira nella bella stagione qui in Terronia, io senza il sole non so vivere. Altrimenti come potrei sguazzare nelle mie belle pozzanghere dell'Adriatico? ç____ç
ReplyDeleteE' più crudele farmi soffrire al caldo senz'aria condizionata, ecco! y__y
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