Diciamolo in chiaro: le mie non sono manie da adolescente ribelle che vuole fare il dark a tutti i costi. Non lo dico per posa, per qualificarmi in una sottocultura, per fare figo. Lo dico perché davvero lo penso.
Quando. Caspita. Arriva. L’Autunno?
Sul serio, non ne posso più della primavera. Fa già caldo afoso; la gente è riversata in tutte le strettoie possibili e immaginabili (leggi: percorso CdS-mensa) a prendere il sole, rendendole impraticabili; l’aria è carica di tanti di quegli odori floreali da diventare nauseante, in cima a tutti l’odiosissimo frassino (ma la finestra deve stare spalancata per il suddetto caldo); ogni cosa è coperta da un verde talmente elettrico e brillante che sembra uscito da una foto di ContessaNera; perfino i miei tanto amati edifici diroccati sono soffocati dalla vegetazione rigogliosa; la luce è talmente forte che mi costringe alla penombra della tenda oscurante della mia stanza se voglio sperare di vedere il monitor.
Ora, non è questione che odiare (ContessaNera esclusa) quanto riportato sopra faccia gotico. Fa semplicemente parte del mio carattere, e mi rende insofferente in questo periodo dell’anno. Ben strano per uno nato a maggio, ma tant’è.
In più, l’esplosione di colori primaverili ha prosciugato fino all’ultima goccia tutta l’ispirazione fotografica che avevo, il che è estremamente frustrante dato che dai primi di settembre a metà aprile non ho fatto altro che scattare foto. Per cui, temo che a maggio mi ridurrò a campare di rendita delle cose che ancora non ho pubblicato e soprattutto di photomanipulation: la mancanza di sfondi appetibili dal vivo ha risvegliato la mia ispirazione per andarmeli a creare da me. Almeno una buona notizia.
In più, l’esplosione di colori primaverili ha prosciugato fino all’ultima goccia tutta l’ispirazione fotografica che avevo, il che è estremamente frustrante dato che dai primi di settembre a metà aprile non ho fatto altro che scattare foto. Per cui, temo che a maggio mi ridurrò a campare di rendita delle cose che ancora non ho pubblicato e soprattutto di photomanipulation: la mancanza di sfondi appetibili dal vivo ha risvegliato la mia ispirazione per andarmeli a creare da me. Almeno una buona notizia.
Intanto, beccati questo, primavera del cavolo: pratica dimostrazione che se voglio posso fare foto uggiose anche in mezzo ai tuoi stupidi colori. Per citare l’espressione che io e Veronica abbiamo imparato ieri sera, it serves you right!
ReplyDeleteSono in cucina con le tende tirate eppure il sole mi sta "baciando". Ti capisco, caro. Ti capisco.
ODIO ODIO IL SOLE E IL CALDO!
Ayl
E ce ne restano ancora almeno altri sette mesi... y__y
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