Friday 14 June 2019

Dovrei stare bene

Mi sto godendo un meritato successo su DeviantArt.
Ho partecipato a un evento fondamentale per la mia identità LGBT.
Ho trovato una nuova musa per la mia arte.
Dovrei stare bene.

Invece penso di non aver raschiato così il fondo della mia sanità mentale dal 2015, l’anno che mai avrebbe dovuto essere (ad eccezione per le quattro settimane a Calenzano).

È da poco prima del mio compleanno che mi sento così e la cosa non accenna ad andare via. Sarà che avere trent’anni e nessuna direzione certa nella mia vita mi pesa davvero.
Sarà che con la rassegnazione si può convivere finché non succede qualcosa che fa sperare: quando poi la speranza si sfalda, è difficile tornare a prima. E io ho iniziato quest’anno con tante belle aspettative, da bravo deficiente che dovrebbe aver imparato. “Suddenly it’s six months later, I’ve lost all there was to me, nowhere close to where I thought I’d be”, come canta Lauren Edman, in maniera forse meno letterale riguardo al blog stesso, ma ancora più azzeccara che nel 2013.

Il lato positivo è che almeno, scrivendo questo post, mi sto arrabbiando. Con me stesso, con la situazione in cui mi trovo, con le promesse non mantenute, con un sacco di cose. Meglio sentire rabbia che non sentire nulla. Non sarà la rabbia a farmi reagire, ma almeno mi rassicura di avere ancora un po’ di umanità dentro.

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