Sunday 21 July 2019

I feel numb most of the time

A volte non riesco a capire se sto andando avanti o del tutto fuori strada.
Ultimamente, l’ansia si è attenuata. Riesco a far fronte a molte più cose senza implodere, e perfino ad aggiustare il tiro già in corsa senza entrare nel panico. Il problema è che non solo non sento il panico: non sento proprio niente. Un filo di irritazione ogni tanto, ma nemmeno tanta. Niente.

Ad esempio, in tempi passati l’imminente partenza per la Sardegna mi avrebbe gettato nell’agitazione. Quest’anno, invece, mi sono occupato dei biglietti, delle coincidenze dei treni, delle bollette da pagare prima di partire con indiffernte efficienza e senza scompormi. Nemmeno i mille contrattempi e imprevisti, o il fatto di trovarmi un po’ indietro sulla scaletta che mi ero imposto sono riusciti ad agitarmi. Ho procrastinato un po’, ma alla fine mercoledì sono andato alle poste a ritirare il pacco misterioso – per inciso, era il nuovo CD dei Theatre of Tragedy che, invece che ad Alghero come avevo richiesto, è stato spedito qui a Trieste. Quando giovedì pomeriggio sono andato in banca a ritirare la nuova carta bancomat che è finalmente arrivata, ho scoperto che, senza comunicarlo sul sito, seguono un orario estivo fino alle cinque – e io sono arrivato lì mezz’ora troppo tardi; sono tornato indietro, avrei tentato il giorno dopo. Quando venerdì, dopo la banca e dopo essermi lavato i capelli e fatto la barba prima di impacchettare tutto, sono andato a portare a spedire il pacco, ho scoperto che per tutto luglio e agosto MBE chiude il venerdì (ovviamente nemmeno questo comunicato sul sito che veramente, ragazzi, cosa lo tenete a fare?); sono tornato indietro e lo spedirò domattina presto. Naturalmente, se non sborso altri soldi, RyanAir mi lascia fare il check-in online solo quarantott’ore prima della partenza, quindi dovrò necessariamente stampare il biglietto domani, prima di partire, perché da sabato pomeriggio in poi le copisterie sono chiuse; pazienza, lo farò da MBE.
Anche il fatto di aver ritardato shampoo e barba fino a subito prima di (provare a) spedire il pacco non mi ha fatto entrare nel panico. O il fatto che dovrò aspettare domani per mettere le ultimissime cose in valigia, cosa che normalmente mi agita sempre un po’.

Sembrerebbe tutto positivo, se non fosse che, affrontando con calma tutte queste cose, non mi sento orgoglioso o forte: mi sento rassegnato, soprattutto di fronte agli imprevisti. Non capisco, quindi, se ho fatto dei progressi tali da riuscire a gestire lo stress senza trasformarlo in ansia, o se semplicemente mi sono rassegnato al fatto che la vita continua a tirarmi limoni e non mi frega nemmeno più di farci una limonata, mi basta riuscire ad acchiapparli prima che mi lascino un livido in faccia.
L’unica cosa di cui sono sicuro è che sono molto, molto stanco. Ma stanco in quel modo tutt’altro che salutare. Se qualcuno ha fatto caso al modo blasé in cui ho buttato lì che è uscito un nuovo CD dei Thratre of Tragedy (una raccolta di remix per lo più già editi altrove, ma pur sempre la prima nuova pubblicazione in nove anni da che la mia band preferita si è sciolta), può farsi un’idea di quanto poco io riesca a sentire oltre alla stanchezza.

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