L’attacco d’ansia odierno è presentato da: il compleanno di Nell.
È già pomeriggio e dovrei scriverle qualcosa per farle gli auguri: da dieci anni a questa parte l’ho sempre fatto e lei mi ha sempre risposto con gentilezza e allegria.
Ma dentro di me c’è sempre la paura che veda il mio DM e sospiri alzando gli occhi al cielo, pensando: “Oh no, di nuovo ‘sto stalker, che palle, non poteva mancare”. Nonostante tutte le rassicurazioni e i quory, e i “my dear friend”, e il week end che ho passato da lei e Kristian, continuo a pensare di essere un fan che non sa starsene al suo posto e abusa del fatto di avere una linea diretta con lei.
Poi la gente con cui mi sono confidato mi chiede quanto spesso io le scriva e, effettivamente, le scrivo molto poco: per le occasioni come questa, se succede qualcosa d’interessante, ogni tanto per sapere come sta. Oggettivamente no, non abuso del suo tempo né cerco di monopolizzarlo. Ma l’idea strisciante di essere fastidioso anche a piccole dosi è sempre lì, sullo sfondo di ogni interazione sociale, anche senza il rapporto cantante-fan che la esasperi come in questo caso.
Onestamente non so. È chiaro che la mia ansia sociale è peggiorata notevolmente, ma non so se dipenda dallo stress e dall’ansia generalizzata per il periodo che stiamo tutti attraversando, che hanno ovviamente deteriorato il mio stato mentale in generale, o se invece abbia ragione a puntare il dito contro la Ciospa e questo ulteriore peggioramento sia dovuto al fatto che ancora non mi sono del tutto ripreso dal colpo che mi ha dato.
Non che capirlo mi farebbe chissà che differenza: avere continue epifanie sul mio stato mentale ma non riuscire a usarle come punto di partenza per migliorarlo è il leitmotif di tutto il mio percorso di autoanalisi.
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