Prendendo in prestito l’espressione di Countess Giulia, questo è un periodo alquanto “boh”. C’è così tanta roba che mi passa per la testa che non posso che risultare di pessimo umore. In primo luogo, il fatto che le vacanze stiano per finire: oggi è l’ultimo giorno, e domani si torna al regolare casino, fra scuola, English Centre, computer (forse) interdetto e quant’altro. E dire che stavo così bene rinchiuso in casa…
In secondo luogo, ho sempre un bisogno più che disperato di affetto e/o sesso. Una brama che mi brucia dentro, mi dilania, e mi costringe a nutrirmi di storie d’amore e/o sesso scritte o illustrate. E così via libera a Lot, ai manga e quant’altro. A questo proposito, ringrazio Elly per avermi passato Harudaki, perché oltre ad essere perversamente sconcio, la storia d’amore dei protagonisti è incantevole. Spero che o le due anime pietose del sito terminino di tradurre almeno il secondo volume, o che lo facciano uscire cartaceo in Italia. Inoltre, spero vivamente che l’autrice di Crash and Burn (questo l’ho pescato su internet) disegni presto un sequel della sua opera, perché è davvero una bomba.
Sempre a proposito delle mie brame perennemente insoddisfatte, ho avviato, indovinate un po’, un’altro flirt. Anche qui la controparte vive dall’altra parte del mare, ma se la cosa va in porto si preannunciano fuochi d’artificio. Anche se forse dovrei saperne quantomeno il nome (sì, Lot fa di questi miracoli, flirti con gente di cui non sai nemmeno il nome!). Lo ammetto, ci sto andando giù alquanto pesantuccio, e in certi momenti sembro quasi il mio burattino, però ne dovrebbe valere la pena, decisamente.
E dato che siamo scivolati nell’argomento “Lot”, passiamo al problema principale. Immagino abbiate sentito di quella ragazza di Roma, di nome Vanessa, che è stata uccisa nella stazione della metropolitana con un ombrello da due puttane romene (“prostitute” mi sembra riduttivo) durante un tentativo di scippo. Aveva ventidue anni, frequentava l’università, lavorava, aveva tanti progetti… Insomma, una tragedia improvvisa ed insensata.
Ebbene: io a Lot ho conosciuto una ragazza di nome Vanessa che abita a Roma. Di lei non so nulla: non conosco il cognome, non so come sia la sua famiglia, non ho mai visto una foto, non ho il numero di cellulare, e lei non ha MSN. Siamo diventati amici, ci siamo affezionati... E adesso sono preoccupato che sia lei la ragazza della metro. Ed il peggio è che non so nulla della mia, di Vanessa. Poche cose. Sì, ad esempio, che le hanno detto che somiglia a Sharon Den Adel dei Within Temptation. E non so se sono io paranoico, o cieco, o qualcosa di simile, ma nella foto comparsa sul Corriere della Sera di sabato 28, la ragazza ha pari pari gli occhi e la bocca di Sharon, confrontata giornale-booklet sia da me che dalla Mater. La cosa non mi incoraggia affatto, e mi consola poco pensare a “quante Vanesse ci saranno a Roma che vanno all’università”. Se era destino che fosse lei, e prego Santo Dorian che così non fosse, potrebbe anche essere il nome più diffuso sul pianeta e non cambiare comunque la situazione: contro il destino, i numeri non possono nulla.
Ma alla fine, l’unica cosa che posso fare è aspettare: lei non è una che si connette a Lot ogni giorno, e dato che è l’unico modo che ho di contattarla, la cosa diventa snervante. Purtroppo, l’incertezza è peggio di tutto. Sapendo che non è lei potrei tirare un sospiro di sollievo. Sapendo che è lei, potrei farmene una ragione. Non sapendo nulla, non posso che rodermi.
A questo punto, meglio distrarmi con i manga.
In secondo luogo, ho sempre un bisogno più che disperato di affetto e/o sesso. Una brama che mi brucia dentro, mi dilania, e mi costringe a nutrirmi di storie d’amore e/o sesso scritte o illustrate. E così via libera a Lot, ai manga e quant’altro. A questo proposito, ringrazio Elly per avermi passato Harudaki, perché oltre ad essere perversamente sconcio, la storia d’amore dei protagonisti è incantevole. Spero che o le due anime pietose del sito terminino di tradurre almeno il secondo volume, o che lo facciano uscire cartaceo in Italia. Inoltre, spero vivamente che l’autrice di Crash and Burn (questo l’ho pescato su internet) disegni presto un sequel della sua opera, perché è davvero una bomba.
Sempre a proposito delle mie brame perennemente insoddisfatte, ho avviato, indovinate un po’, un’altro flirt. Anche qui la controparte vive dall’altra parte del mare, ma se la cosa va in porto si preannunciano fuochi d’artificio. Anche se forse dovrei saperne quantomeno il nome (sì, Lot fa di questi miracoli, flirti con gente di cui non sai nemmeno il nome!). Lo ammetto, ci sto andando giù alquanto pesantuccio, e in certi momenti sembro quasi il mio burattino, però ne dovrebbe valere la pena, decisamente.
E dato che siamo scivolati nell’argomento “Lot”, passiamo al problema principale. Immagino abbiate sentito di quella ragazza di Roma, di nome Vanessa, che è stata uccisa nella stazione della metropolitana con un ombrello da due puttane romene (“prostitute” mi sembra riduttivo) durante un tentativo di scippo. Aveva ventidue anni, frequentava l’università, lavorava, aveva tanti progetti… Insomma, una tragedia improvvisa ed insensata.
Ebbene: io a Lot ho conosciuto una ragazza di nome Vanessa che abita a Roma. Di lei non so nulla: non conosco il cognome, non so come sia la sua famiglia, non ho mai visto una foto, non ho il numero di cellulare, e lei non ha MSN. Siamo diventati amici, ci siamo affezionati... E adesso sono preoccupato che sia lei la ragazza della metro. Ed il peggio è che non so nulla della mia, di Vanessa. Poche cose. Sì, ad esempio, che le hanno detto che somiglia a Sharon Den Adel dei Within Temptation. E non so se sono io paranoico, o cieco, o qualcosa di simile, ma nella foto comparsa sul Corriere della Sera di sabato 28, la ragazza ha pari pari gli occhi e la bocca di Sharon, confrontata giornale-booklet sia da me che dalla Mater. La cosa non mi incoraggia affatto, e mi consola poco pensare a “quante Vanesse ci saranno a Roma che vanno all’università”. Se era destino che fosse lei, e prego Santo Dorian che così non fosse, potrebbe anche essere il nome più diffuso sul pianeta e non cambiare comunque la situazione: contro il destino, i numeri non possono nulla.
Ma alla fine, l’unica cosa che posso fare è aspettare: lei non è una che si connette a Lot ogni giorno, e dato che è l’unico modo che ho di contattarla, la cosa diventa snervante. Purtroppo, l’incertezza è peggio di tutto. Sapendo che non è lei potrei tirare un sospiro di sollievo. Sapendo che è lei, potrei farmene una ragione. Non sapendo nulla, non posso che rodermi.
A questo punto, meglio distrarmi con i manga.
Situazione da paranoia totale, eh..?
ReplyDeleteOddei... Spero siano due Vanessa diverse...
ReplyDelete.S.
awww...
ReplyDeletenonostante sia molto onorata per la citazione caVo, non posso fare a meno di dispiacermi per questa brutta situazione...
Speriamo solo che si risolva al più presto, ti voglio bene
by Countess Giuliè :*
Speriamo che la situazione si risolva davvero >_>
ReplyDeleteComunque.. XDDD Io la piastra l'ho usata una volta sola.. >_> Ma visto il numero di capelli che mi ha fatto cadere è stata la prima e unica volta.. .__. Per un istante ho creduto di essere diventata pelata! XDD
I capelli scuri, in effetti, sono più fiQui! XDD
te lo ero dicendo io eh ù_ù e ringrazia pure la sottoscritta che t'ha fatto leggere il mio sacro manga di Nana...ehhhh il Grande demone Celeste..XD
ReplyDeleteciao mi sono trovata per caso a passare dal tuo blog e devo dire ce è veramente mlt carino...Passa anche dal mio ciao ti apetto un bacio!!!
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