Saturday, 9 May 2015

Come manda in confusione Gaston

Sto attraversando un momento di profondo drama e confusione interiore. Già da qualche settimana, in realtà, da quando i dettagli sul cast del live action de La Bella e la Bestia sono stati resi pubblici. In realtà, non appena Emma Watson è stata annunciata nel ruolo di Belle ho sparato i fuochi d’artificio: abbiamo già visto tutti che nel ruolo della bibliofila socialmente non accettata ma a cui non potrebbe fregare di meno se la cava perfettamente. Inoltre, il messaggio inviato da Belle, come personaggio, è perfettamente in linea con l’impegno femminista-ma-non-nazi di Emma. Infine, Emma è bella ma non scialba, proprio come Belle dovrebbe essere. Insomma, a meno che gli sceneggiatori non tirino fuori una boiata ai livelli di Maleficent, Emma dovrebbe essere memorabile in quel ruolo.

E poi hanno castato Gaston. E hanno scelto LUI.


No, davvero: LUI.


Luke Evans. Seriamente, Luke Evans. A fare Gaston.

Che sì, insomma: da una parte sono anche contento che finalmente vedrò qualcosa in cui recita perché mi interessa il film in sé, e non solo perché la sua nioccaggine mi distrae dalla assoluta mancanza di trama e significato di ciò che sta succedendo (ripeto, se non tirano fuori un altro Maleficent). Ma Gaston?!
Cioè, se mi chiedete di nominare una cosa in tutto l’universo che detesto, sceglierei Gaston! NESSUNO È ODIOSO COME GASTON! Cristo, se c’è qualcosa in un uomo che mi fa evaporare le mutande all’istante, è la fossetta sul mento; eppure, odio Gaston e pure la sua fossetta!
Il che è semplicemente naturale, considerando dove sono cresciuto: avete presente il paesino di Belle? Ecco, sostituite “Bonjour!” con “Ajò!”, eliminate del tutto la libreria e raddoppiate le pecore. E cavolo, se io ero Belle: trapiantato lì, leggevo tanto, avevo una mente creativa, la mamma additata come “la stran(ier)a”, avevo modi più raffinati, una mentalità più aperta, vestiti più stilosi e interessi più ampi del 95% della gente che mi circondava (il restante 5% erano la mia maestra Elena e l’altra famiglia “strana” del paese, quella della mia fidanzatina Vanessa).
Io per strada da piccolo.
Ero l’esatto opposto di ciò che ci si aspettava da un bambino di paese. Non ero forte, non ero bravo ad arrampicarmi, non mi piaceva correre, preferivo giocare in casa con i Lego, non sputavo, non ruttavo, non avevo un senso dell’umorismo grossolano, non gridavo a squarciagola, non mi azzuffavo, non mordevo. Cavolo, davo già un grosso dito medio agli stereotipi di genere perché mi piaceva Sailor Moon (e fidatevi, all’epoca era socialmente del tutto inaccettabile che a un maschietto piacesse Sailor Moon). E a scuola? La maestra ha voluto parlare con la Mater perché, in prima elementare, fra le frasi da scrivere come compiti per imparare la differenza fra “ha” e “a” ho tirato fuori “Saturno ha gli anelli” e “L’Atomium è a Buxelles”. “Ma non può scrivere cose semplici come ‘Il fiore ha cinque petali’, come fanno gli altri bambini?”, diceva lei. “Ma maestra, l’abbiamo già scritto in classe”, le rispondevo io, inutilmente.
Insomma, sono cresciuto in un mondo provinciale nel quale ci si aspettava che tutti, specie i maschietti, sguazzassero nella mediocrità e l’unico modo che avessero per distinguersi fosse fare a chi ce l’avesse più grosso. Un mondo in cui avrei dovuto farmi i muscoli perché sarei finito a lavorare in caseificio: del resto, a cosa sarebbe servito, lì, un cervello? Avere altri interessi non era la norma, quella rappresentata da Gaston. Per farla breve, lui è l’epitome di ciò che odio di più nell’immagine che la società occidentale, specie in provincia, ha del maschio, e che ho vissuto sulla mia pelle. Per questo sono spaventato alla prospettiva di ritrovarmi al cinema così:
Io in ogni scena in cui ci sarà Luke Evans.
Il fatto che probabilmente fangirlerò il simbolo di ciò contro cui ho combattuto tutta la vita perché adoro l’attore che lo interpreta mi fa sentire in colpa: gli ormoni sono ormoni, ma Gaston non solo è odioso, non solo è il villain nella mia storia preferita, ma la sua stessa esistenza è sbagliata. Anche se diciamocelo: la Bestia sarebbe lui, e la cosa non aiuta molto la causa.
Meh. Volete mettere?
L’unica speranza è che Emma Watson catalizzi l’attenzione con il messaggio de La Bella e la Bestia e rimetta tutto nella giusta prospettiva.

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