Tuesday, 13 March 2018

It’s a fight

Uscire da un’abitudine è una lotta continua. Anche dopo sette settimane.
Dato che lo scorso autunno ero stato così cretino da creare una quotidianità anche qui in Merilend, in queste due settimane mi sono trovato costretto a demolirla a poco a poco. E i primi giorni la tentazione di mandare tutto a monte è stata forte.
Perché non importa quanto tempo sia passato, c’è sempre qualcosa che manca. Ogni ombra ha qualcosa che manca. Ogni angolino riparato e poco in vista ha qualcosa che manca. Ogni momento in cui ho la scusa per uscire di casa ha qualcosa che manca. Ogni brandello di solitudine che riesco a ritagliarmi ha qualcosa che manca.

Ormai il vicolo pedonale buio l’ho inserito in una nuova quotidianità e non richiama più così immediatamente la vecchia; anche scendere verso gli scogli si sta slegando pian piano alle vecchie abitudini. Ma già passare davanti a quel certo cortile, o alla cabina elettrica, è stato difficile. E non sono ancora passato per le scalette seminascoste.

Fin qui, comunque, sono stato bravo. Ho solo un po’ paura di aver perso il polso con la quotidianità di Trieste, ma quello lo scoprirò tornando. Intanto, avrò da esorcizzare l’abitudine da Milano, adesso che ci vado. Chissà quanto sarà difficile lì.
Ma terrò duro. Non vale la pena buttare sette settimane di sacrifici per un momento di debolezza.

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