Sunday 24 June 2018

Come andò a finire

Nel tentativo di fare qualcosa con la mia epifania di due post fa e approcciare meglio i miei sentimenti, mi sono confidato con Giulia circa la morte del mio iPod, in modo da ammettere ciò che sentivo ad alta voce ed essere costretto a processarlo.
A parte trovare una comprensione un po’ inaspettata – ennesima riprova del fatto che non riesco a considerare validi i miei sentimenti – Giulia mi ha ricordato che suo padre ripara dispositivi elettronici, in particolare Apple.
Beh, in realtà prima mi ha cazziato dicendomi che quando un dispositivo prende acqua, prima lo si asciuga (nel riso, smontato se si può), poi si tenta di rimetterlo in carica. Infatti, quando suo padre l’ha aperto ci ha trovato dentro la fuliggine.

Non sapendo quando o se sarebbe stato possibile ripararlo, mi aveva promesso di cercare un suo vecchio iPod semi-funzionante e me l’avrebbe prestato in attesa di un responso. iPod che non riusciva più a trovare, per cui i giorni sono passati.
Ieri pomeriggio ci siamo visti, ha aperto la borsa e l’ha tirato fuori. Un po’ ammaccato e con qualche segno dell’usura, ma funzion… un momento. Ammaccato in maniera familiare. Tipo negli stessi esatti punti del mio.
A sorpresa, il mio iPod è risorto e tornato da me; l’ho subito portato a casa, risincronizzato e finalmente sono pronto a uscire e farmi un giro in città senza temere un attacco d’ansia.

Ammetto che la parte più difficile è stata aspettare di sapere se fosse recuperabile. Se non lo fosse stato, avrei fatto un respiro profondo e mi sarei attivato per comprarne uno usato su eBay: sarebbe stato brutto e costoso, ma almeno avrei oltrepassato il ciglio del burrone, la parte che mi angoscia di più in ogni cosa, e mi sarei tuffato.
Aver speso comparativamente poco per riparare un oggetto che a) non ha impiegato settimane ad arrivare, e b) è il mio, il compagno di nove anni, che mi ha seguito per mezzo mondo, è stato un enorme sollievo. Non solo, ma tante piccole cose a cui mi ero rassegnato, tipo il pulsante di blocco e la ghera che ogni tanto si impallavano, o le vitine sciolte che sbatacchiavano dentro.

Sono estremamente grato a Giulia e suo padre. Mi hanno letteralmente ridato una parte di vita.
Insomma: Lucifer è stato rinnovato, il mio iPod è tornato in vita, il mondo è tornato ad essere un luogo vivibile.

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