Wednesday 4 December 2019

Bottom line

Cleansing sweat,
We are just using each other,
Too depraved to stay alive
But too young to die.

Fa strano ascoltare una canzone da ragazzini pensando a quanto sia figo e edgy il testo, senza però interiorizzarlo davvero, e ritrovarsi poi anni e anni dopo a risentirla e pensare a quanto quella situazione sia familiare.

Nella mia vita ci sono svariati rapporti che considero genuini. Alcuni hanno una bottom line, vero, ma la ritengo secondaria, almeno da parte mia, all'affetto e al rispetto reciproci. Altri sono nati proprio da quella e hanno poi sviluppato tutta la parte umana. In altri, invece, si è sviluppata col tempo sulla base di interessi comuni che hanno portato all'affidarsi l'uno all'altro per seguire una bottom line condivisa. Che poi, la bottom line può essere qualunque cosa: nel mio caso ha spesso a che fare con l'espressione artistica e il contributo che i miei potenziali amici possono darle, ma non necessariamente.
Il punto è che, nonostante ci sia una componente egoistica e d'interesse, sono rapporti che vanno oltre quell'aspetto e si basano sull'apprezzare la reciproca presenza nelle rispettive vite e, probabilmente, sopravvivrebbero alla perdita della bottom line.

In tutto ciò, sto iniziando ad avere seri dubbi su quanto un rapporto possa funzionare quando la bottom line è sessuale. Cioè, ho mezzo rinunciato all'idea di un rapporto romantico e a lungo termine, ma inizio a disilludermi anche sulla semplice amicizia con benefit e chiedermi se sia davvero possibile per due persone con una potenziale attrazione fisica (specie se reciproca) essere realmente amici.
Delle mie amicizie con benefit, solo una è davvero in buone condizioni, un rapporto basato su affetto, fiducia, passioni condivise che, quando l'occasione è buona, entra anche in territorio sessuale. Coincidentalmente, è anche l'amicizia i cui benefit sono più campati in aria: a parole scoperemmo e basta, nella pratica poi ci perdiamo a seguire le mille altre cose che abbiamo in comune e non resta chissà quanto tempo se non per baciarsi qua e là.
In un altro rapporto con un ragazzo potenzialmente attraente e a cui voglio davvero un mondo di bene, invece, fin dall'inizio ho deliberatamente deciso di sopprimere qualsiasi tensione sessuale, perché non era ciò di cui lui aveva bisogno in quel momento, e perché avevo timore di ridurre il tutto a quello. Sul serio, è una persona a cui voglio un tale bene, e con cui mi trovo così a mio agio, che far passare in secondo piano tutto quello solo per qualche orgasmo non mi è sembrato valesse la candela.
Col senno di poi, probabilmente ho fatto bene: è arrivato un paio di giorni fa l'ultimo di un'interminabile sfilza di ragazzi potenzialmente interessanti, con cui ho anche molte cose in comune, che molla prontamente qualunque interesse a parlare d'altro nel momento in cui percepisce che c'è potenziale intesa sessuale ricambiata da parte mia. Tanti bei discorsi, tante riflessioni interessanti, che hanno fatto da preludio a del sexting (ottimo, devo ammetterlo) per poi sgonfiarsi completamente: se non c'è il tempo di provocarsi e farsi una sega, in pratica tanto vale non sentirsi, mi pare di capire. Pensa se fossimo effettivamente finiti a letto.
E mi vengono in mente un paio di altre personcine brillanti che, arrivate al punto del “what if”, fanno puntualmente deragliare il discorso in quella direzione dimenticando completamente l'affinità intellettuale che ci ha fatti arrivare fin lì. Che delusione.

Quindi? Cosa deve fare uno per avere una vita sessuale che sia soddisfacente sia sul lato fisico che su quello cerebrale? Se nemmeno più le amicizie con benefit funzionano, qual è l'ultima spiaggia? O mi è solo capitata una sfilza di finti intellettualoidi che erano allupati cronici fin dall’inizio e lì fuori c’è davvero qualcuno con cui è possibile parlare non solo di quanto ce l’ha in tiro al momento? Perché francamente non ho più l’età per queste stronzate.

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