Sunday 8 December 2019

Luminarie

Sì, è l’ennesima invettiva natalizia su questo blog. Non siete contenti?

Quest’anno sto cercando di fare buon viso a cattivo gioco durante il periodo natalizio. L’esasperazione è sempre lì, ma la sto canalizzando in battute passivo-aggressive su quanto l’aspetto più consumistico delle feste, su cui mi sono sempre scagliato, sia sotto sotto divertente e forse nemmeno la parte peggiore della faccenda. Vogliamo buttare soldi in panettoni e decorazioni? Vogliamo scambiarci regali? Va bene, facciamolo, almeno gira l’economia, c’è di peggio a questo mondo. Tipo il fatto che a Natale siamo tutti più buoni.
Sul serio, mettere il naso fuori di casa e vedere le luminarie e le altre decorazioni per strada mi mette addosso un’irritazione incredibile. Sopratutto qui a Trieste.

Ne ho giù parlato a grandi linee tre anni fa: il nuovo sindaco forzista di Trieste era giubilante per aver riportato i tradizionali ventiquattro abeti decorati di Piazza Unità più una quantità spropositata sparpagliata per tutto il resto della città. L’amministrazione precedente, di sinistra, aveva ridotto il tutto a un unico albero grande in piazza e una proiezione di giochi di luce sulla facciata del Municipio.
Ma no, Dipiazza, spendendo dodici volte tanto, ha riportato i fasti natalizi in città e le sue dichiarazioni dell’epoca furono un non molto velato “Make Trieste Great Again”. E ne era orgoglioso. Oh, se ne era orgoglioso!

Nel frattempo, quest’anno, il vicesindaco ha buttato le coperte e i vestiti di un senzatetto in un cassonetto, “devo dire con soddisfazione”, per veder di nascosto l’effetto che fa. Tipo il quattro gennaio, o giù di lì, non ha nemmeno aspettato l’Epifania, che tutte le feste porta via.

Oh, e il Comune ha inaugurato una nuovissima statua di D’Annunzio, fortemente voluta dal sindaco in persona, proprio questo dodici settembre, nel centenario dell’Impresa di Fiume. Ma niente paura: sempre nel famoso comunicato del 2016, l’allora nuova amministrazione aveva fatto sapere che gli alberi sarebbero rimasti per strada fino al quindici gennaio, perché hanno il massimo rispetto della sensibilità della comunità slava triestina!

Sempre la nostra fantastica amministrazione comunale, che tanto ama il Natale e i buoni sentimenti, specie in tempi tanto difficili, è stata quella che ha negato l’uso della sala cerimoniale del Municipio per le unioni civili, relegandole in uno sgabuzzino amministrativo rigorosamente solo in orario di servizio. Perché ama il prossimo tuo, ma solo se non ama il cazzo.
E che dire di come ci hanno negato l’uso di Piazza Unità per il Pride di quest’anno, senza nemmeno cercare di indorare la pillola? Ci siamo comunque seduti lì per diverse ore perché che vuoi fare, spararci coi proiettili di gomma? Ma il punto resta.

E visto che di Piazza Unità si parla, penso che sappiamo tutti che è stato proprio lì che, nel 1938, Mussolini promulgò le leggi razziali.
Fast forward al 2018, e nell’ottantesimo anniversario, il nostro sindaco ha negato l’uso della piazza per una manifestazione che ne ricordasse e condannasse gli orrori perché, huh, ci sarebbe stato un altro evento di lì a cinque giorni. Pessime tempistiche, ragazzi.

Ciliegina sulla torta, una settimana fa un consigliere leghista ha sollevato in aula il fatto che, essendo profondamente cattolico, si è sentito offeso da Liliana Segre che andava in giro a dire che Gesù era ebreo.
Aaah, conosciamo bene ciò che celebriamo questo mese, ve’?

Ma niente paura, gli alberi sono al loro posto! Tutti e ventiquattro! E anche le luminarie, e gli altoparlanti con la musica natalizia, e la gioia, la pace, l’ammoreh e tutto il resto! Siamo così felici di aver riportato il Natale per tutti i bambini e le loro famiglie! “Quest’anno saremo superiori a Milano, Lubiana e Salisburgo”!

Sai cosa, Dipiazza? Fanculo. Fanculo te, i tuoi alberi di Natale, le luminarie, le canzoni natalizie e pure la stella di Natale di venticinque metri che si vedrà pure da Monfalcone.
Le stai usando come dichiarazione su come tu stia migliorando le cose, su come stia riportando i buoni sentimenti e sistemando la città, quando la tua amministrazione è stata uno shitshow dal primo giorno su ogni singola questione importante, soprattutto quelle che hanno davvero a che fare con la fratellanza, la decenza morale, il rispetto e l’ammoreh per il prossimo.

Perché sono questo, le luminarie, le dimostrazioni pubbliche sbandierate per strada: politica nuda e cruda. E più qualcuno se ne fa un vanto, meno gli frega di ciò che dice di promulgare col Natale, e più ha tradito ognuno di quelli che dovrebbero esserne i princìpi morali per tutto il resto dell’anno.
Non bastano un mucchietto di abeti e una tonnellata di lucine scintillanti a cancellare la puzza di marcio e l’oscurità interiore.

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