Friday, 17 January 2020

Ansia da prestazione

La Mater ha il vizio di farmi iniziare la giornata con uno spropositato info dump. Il che è già fastidioso normalmente, visto che appena sveglio ho bisogno di una mezz’ora buona per avviare il sistema operativo, scendere a patti col fatto di dover affrontare un altro giorno, abbandonare le fantasie del dormiveglia, controllare i social media per ritardare il nuovo giorno, eccetera.
Ovviamente, il mio fastidio aumenta ulteriormente quando quest’info dump si riferisce agli impegni che, nonostante le abbia detto mille volte di smettere di farlo, ha già preso per me senza nemmeno consultarmi, specie con terze o quarte persone.

La mia giornata di oggi è iniziata con un massiccio attacco d’ansia per una variazione su questo tema: la Mater non ha preso impegni direttamente per me, ma ha promesso a uno del gruppo di Pokémon Go locale (di cui sono admin) che l’avremmo loggato su un telefono secondario per fargli il raid EX di Regigigas visto che non poteva venire; solo che dovevamo già loggare un altro giocatore che, pur avendo ricevuto il biglietto, è partito perché non vive stabilmente qui.
Senza dilungarmi, avevamo abbastanza telefoni per tutti, ma entrambi i giocatori erano loggati con Google sullo stesso dispositivo, quindi qualcuno andava spostato sul secondo. Il primo era irraggiungibile causa lavoro, l’altro non particolarmente tech-savvy e difficilmente in grado di coordinarsi con noi per fare la verifica di sicurezza richiesta da Google sul suo telefono per permetterci di fargli il log in senza problemi. Quindi il rischio che, promettendo troppo allegramente e velocemente, la Mater finisse per scontentare qualcuno era alquanto concreto, e la cosa mi ha causato un attacco d’ansia che si è protratto finché non sono riuscito a guidare il giocatore poco tech-savvy e farlo accedere al secondo telefono. Hurrà, tutti salvi.

Quindi, che cosa abbiamo imparato quest’oggi su Alessandro, bambini?
Buona parte della mia ansia deriva dalla mia percezione delle aspettative altrui nei miei confronti e del giudizio che ne consegue. Perché l’idea di deludere me stesso, alla fin fine, non mi preoccupa più di tanto – quella è regolare depressione. Ma l’idea di vedere la disapprovazione e la delusione negli occhi di qualcun altro davanti al quale mi sono sopravvalutato mi paralizza. Peraltro, so che sono aspettative totalmente falsate e proiettate da me stesso, ché chiaramente se ci fosse stato un disguido tecnico tipo non riuscire a loggare uno dei due non se la sarebbero presa e non mi avrebbero incolpato direttamente, but still.

Comunque questa è un’altra di quelle epifanie di cui non so che fare. Fantastico, ho appurato che non mi preoccupo nemmeno più di deludere me stesso perché ormai è la mia condizione esistenziale di default, ma poi? Come risolvo il mio problema con gli altri per riuscire a essere solo depresso e non anche ansioso?

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