Wednesday 22 December 2021

Ritorno ad Asburgo?

Martedì 21 dicembre, ore 2:15 circa.
Vado a controllare come sta la Mater: sta bene, non ha la febbre, non ha mal di testa, non ha crampi da disidratazione, so far so good. Si alza anche da sola per andare in bagno senza problemi, perdita di equilibrio o simili. Sono passate circa dodici ore dall’inoculazione della terza dose di Moderna e sembra che il richiamo non sia poi così apocalittico rispetto alla seconda dose.
Rassicurato che non sembri avere bisogno di nulla e io possa quindi dedicarmi alla mia oretta e mezza di musica immersiva senza il rischio di essere interrotto, le porto un bicchiere d’acqua e torno in camera mia, speranzoso che la mia terza dose, che mi inoculeranno mercoledì 22, non mi faccia stare male come la seconda.

Ore 12:45 circa.
La Mater mi sveglia chiedendomi se posso preparare io il pranzo a entrambi: a metà mattinata le è salita la febbre quasi a 38 e, anche con una Tachipirina, si sente uno straccio. Mi prendo i miei venti minuti d’ordinanza per smaltire il trauma di essermi svegliato vivo anche oggi, dopo di che mi metto ai fornelli.
Le speranze di cavarmela a buon mercato l’indomani sono bellamente sparite.

Ore 17:50.
La Mater ha dormito profondamente tutto il pomeriggio. La sveglio perché vuole farsi l’ora di spotlight di Snover con doppia exp da cattura per fare punteggio su Pokémon Go. Sta meglio ma è disidratata e le viene un crampo al piede. Ha ancora un certo mal di testa.
Il dopodomani mi sorride sempre di più. In compenso, faccio il livello 48 su PoGo e poi aiuto lei a salire un po’ di punteggio facendo i tiri eccellenti.

Ore 20:30.
La Mater ha una nausea tale che la sola vista della carne che mi sto cucinando le fa venire un conato. Tenta di farsi un kisiel per cena e non riesce nemmeno a terminarne una tazza. Ha costanti capogiri, non riesce a mantenere l’equilibrio e anche solo alzarsi dal divano al tavolo le sembra una fatica insormontabile.

Mercoledì 22 dicembre, ore 01:30 circa.
La Mater è ancora in piedi al computer; apparentemente le è passato tutto – come da prassi in uno schiocco di dita, all’improvviso. Tanto meglio.

Ore 11:55.
La Mater ha di nuovo pero il senso del gusto: tutto ciò che mangia le sembra erba o cartone. Alla meglio (o peggio?) ha un retrogusto amaro. Andiamo bene. Io sto mangiando più presto del solito in modo da recarmi allo hub e sperare di non fare sera in attesa del mio boost.
 
Ore 13:39.
La disorganizzazione allo hub è stata minore del previsto (o della scorsa estate), in circa un’oretta ho sbrigato scartoffie, fila, inoculazione e periodo d'attesa in caso di. Non mi resta che tornare a casa.

Ore 17:09.
Inizio ad accusare i primi sintomi: spossatezza, difficoltà di concentrazione, antipatia generale per la vita – voglio dire, più del solito. È piuttosto presto, speravo di mantenere un po’ più di autonomia e non so bene cosa aspettarmi.
Visto che le altre volte la Mater ed io abbiamo avuto sintomi molto simili e lei si è presa un’altra mazzata, mi preparo a passare un’altra notte di delirio febbrile convinto che il mio cuscino sia il Castello di Asburgo. L’unica consolazione è, ancora una volta, che durerà massimo quarantott’ore e poi sparirà, a differenza del virus che può durare settimane e lasciare danni permanenti. Su quello continuano a non esserci dubbi.

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