I don’t need to touch the sky,
I just want to feel that high.
And you refuse to lift me.
I just want to feel that high.
And you refuse to lift me.
Sono passati due mesi da quel tanto idolatrato 15 novembre quando, esattamente a quest’ora, ti incontravo e succedeva tutto il resto che ormai è risaputo e su cui ho già scritto interventi sognanti.
Eppure, sento che qualcosa non va come dovrebbe. Lo so, hai problemi più grandi, ed è questo il mio unico appiglio: spero che sia questo il motivo per il fatto che mi sono ritrovato di nuovo solo nell’Oscurità. Qualunque sia il motivo, non riesco a vedere la tua stella. E sono solo.
I can’t see Your Star…
I can’t see Your Star…
How can the Darkness feel so wrong?
And I’m alone now.
I can’t see Your Star…
How can the Darkness feel so wrong?
And I’m alone now.
Continuo a temere che sia qualcosa che ho fatto, e quella tua frase all’arrivo del pacchetto mi ha raggelato e tutt’ora mi tormenta. “Ho paura del modo in cui ti stai affezionando a me”.
Semplicemente raggelante. E ancor attendo di poter parlare a mente sgombra e chiarire un po’ tutto. Lo so che non è colpa tua, ma almeno dieci minuti li potresti ritagliare per me.
Semplicemente raggelante. E ancor attendo di poter parlare a mente sgombra e chiarire un po’ tutto. Lo so che non è colpa tua, ma almeno dieci minuti li potresti ritagliare per me.
Darling, I forgive You, after all.
Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall,
Always find my peace among the ashes.
Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall,
Always find my peace among the ashes.
E questo è quanto. Non ricordo l’esatto momento in cui ho realizzato che le cose avevano smesso di andare “alla grande” e hanno iniziato ad essere incerte. E purtroppo non posso che attendere che tornino al loro posto. Forse il segreto è proprio questo: si soffre per poi ritrovare la felicita.
Come dice Wilde: “Dietro ogni preziosa realtà v’è qualcosa di tragico: interi mondi devono soffrire perché nasca il fiore più minuto.”
Come dice Wilde: “Dietro ogni preziosa realtà v’è qualcosa di tragico: interi mondi devono soffrire perché nasca il fiore più minuto.”
E dopo la felicità? Cosa c'è dopo la felicità?.. si torna a soffrire. La felicità alla fine è un caso, oppure è la preparazione a una batosta immane.
ReplyDeleteVivi sperando in te stesso, va.. non donarti più di quanto tu possa sopportare. Non sacrificarti, in caso di prematura dipartita diventerai santo per pochi giorni.. il sacrificio per amore viene dimenticato come la morte del milite ignoto.
E la storia della ragazza dai grandi problemi, che non riesce a ritagliare neppure un momento per te.. che teme del modo in cui ti stai affezionando a lei... è roba che io ho già sentito da un'altra ragazza, nessuna novità. Temo sia storia vecchia, un piccolo strappo pronto a rivelare uno squarcio enorme.
Non aspettare nessuno, non scivolare avanti portando nel cuore solo vecchie promesse. Vivi adesso, provaci.
All'occhio. Fine di un intervento.
E' un vizio degli uomini quello di assaporare ogni singolo attimo quando si è felici e rimandare la propria vita quando non lo si è.
ReplyDeleteTuttavia, questo commento mi fa rendere conto della mia abilità nel linguaggio... E' inutile che mi chiediate a cosa mi riferisco.
c' è chi non ha bisogno di chiederti a cosa ti riferisci.
ReplyDeleteno, non si capisce.
è un filo sottile che percorre tutto il tuo blog, sotto pelle, senza mai uscire con evidenza allo scoperto.
sei bravo col linguaggio, Ale.