Ieri è stato il grande giorno: finalmente è arrivato il concerto degli Autumn + The Gathering all’Alcatraz di Milano, nel quale sinceramente non si sapeva bene se essere più entusiasti per gli headliner o i supporters. E devo dire che, per me, è stata una giornata davvero lunga. Infatti, intorno alle dieci del mattino Viktoria, la ragazza di Jerome, il bassista degli Autumn, mi ha confermato che la band avrebbe avuto un po’ di tempo per fare il photoshoot che avevo cercato di organizzare (e sul quale ho evitato di scrivere per scaramanzia). Così, gli Autumn sono usciti dall’Alcatraz mentre i The Gathering facevano il soundcheck e si sono fatti accompagnare su un ponte sopra dei binari per fare qualche foto promozionale. Oltre ad Ayl che mi faceva da assistente (e da appendiabiti per la band, povera! XD), ci hanno seguiti anche Klaus, Marco e Alessio e altri due tipi che stavano lì. Ero teso come una corda di violino perché era il mio primo shoot con una band e dovevo fare tutto in quindici minuti netti, ma alla fine le cose sono andate bene (specie perché la location era come speravo che fosse, con in più un grazioso albero con le foglie secche) e sono soddisfatto delle foto che ho fatto... e spero lo siano anche loro.
Dopo averli riportati all’Alcatraz, ci siamo messi ad aspettare e abbiamo approfittato di Silje e Frank (e succerrivamente Hans) che erano andati sul tourbus per farci fare qualche autografo (beh, io un bel po’) e pure un paio di foto con la Silgia (che indossava lo stesso cappotto del video di No Bird Call). Lì ho colto l’occasione per chiederle se facevano Saturnine e farle presente che qualora l’avessero saltata gliel’avremmo chiesta. Ergo, trascorso il tempo della fila a spettegolare su mezzo mondo, siamo entrati e ci siamo precipitati a prenderci la prima fila. Cosa tutt’altro che difficile visto che purtroppo eravamo quattro gatti.
Setlist:
1. Synchro-Minds
2. Paradise Nox
3. Blue Wine
4. The Heart Demands
5. Forget To Remember (Sunday Mornings)
6. Epilogue (What's Done Is Done)
7. Cascade (For A Day)
8. Skydancer
9. Satellites
10. Altitude
Noi hard core fan eravamo solo in otto (io, Ayl, Luisa, Ale, Fra, Klaus, Marco e Viktoria), ma ci siamo fatti sentire eccome: su Synchro-Minds è partito subito il coretto, su Paradise Nox l’headbanging selvaggio, e così via. Molto belle le variazioni che hanno fatto sulle intro di Blue Wine e The Heart Demands, la prima con un assolo di batteria e la seconda con uno di chitarra. Marjan è stata magnifica sia sulle canzoni di Altitude che su quelle di My New Time, e con tutto l’ammore per Nienke su Forget To Remember ed Epilogue ha fatto molto meglio, le ha rese in una maniera talmente splendida che ho avuto i brividi per tutto il tempo. Cascade dal vivo mi è piaciuta anche più che su cd (e io quella canzone la amo molto già di suo), ma è stato su Skydancer è partito il nostro delirio, tanto che Marjan si è dimenticata di cantare i primi vocalizzi, e attivati a Satellites e Altitude avevamo ormai monopolizzato lei e la band tanto che, in effetti, non si filavano più gli altri, sebbene questi fossero finalmente usciti dal letargo e ascoltassero con interesse. La buona notizia è che comunque hanno fatto un figurone, e già verso The Heart Demands si era iniziata a raccogliere un po’ di folla, sebbene noi otto fossimo così scatenati che si era formata un’intera fila vuota dietro di noi.Durante il cambio di strumentazione, avevamo quasi quasi l’intenzione di prendere e andarcene (soprattutto Klaus), ma decisamente non era il caso. Ecco la setlist:
1. When Trust Becomes Sound
2. No One Spoke
3. On Most Surfaces
4. A Constant Run
5. Analog Park
6. The West Pole
7. Great Ocean Road
8. In Motion #1
9. No Bird Call
10. Even The Spirits Are Afraid
11. Marooned
12. Saturnine
13. All You Are
14. Leaves
15. Travel
Il concerto dei the Gathering è iniziato in maniera un po’ apatica da parte del pubblico, fra noi in post-orgasmic chill per gli Autumn e molti altri diffidenti nei confronti di Silje (che è entrata ed è andata dritta alla tastiera per When Trust Becomes Sound). L’atmosfera si è un po’ sciolta quando hanno proposto On Most Surfaces, e Silje ha dato prova di avere una voce che, con tutto l’ammore per Anneke, non la fa rimpiangere neanche un po’. Menzione speciale per una The West Pole incredibilmente intensa, una No Bird Call davvero emozionante (sebbene abbia sofferto della mancanza degli archi verso la fine), Even The Spirits, i classici come In Motion #1 e Leaves e, soprattutto, Saturnine, che Silje ha dedicato specificamente a noi, visto che gliel’avevamo chiesta, e su cui noi abbiamo fatto il coretto come quello di A Noise Severe alla fine. Con Travel ho sempre il solito problema – l’inizio mi fa scendere le palle, mentre la fine mi piace molto – ma l’esecuzione è stata magnifica.
Alla fine del concerto abbiamo raggiunto gli Autumn, con Marjan che si è trovata a dover fare un sacco di foto, io mi sono fatto autografare Altitude, Summer’s End e Gallery of Reality, ho chiacchierato un altro po’ con i ragazzi ma, prima che potessi rintracciare Mariolijn e Renee per farmi autografare i cd anche da loro, gli energumeni dell’Alcatraz ci hanno cacciati tutti fuori. Lì abbiamo continuato a fare comunella con Viktoria, alla quale abbiamo esposto un piccolo dubbio circa un certo testo, e dopo un’infruttuosa (purtroppo) attesa dei Conciliabolo per finire il giro di autografi abbiamo salutato gli Autunni, che ci hanno ringraziati a dovere, e siamo andati. Fine di una serata davvero spettacolare.
In tutto ciò, chiariamo il dubbio: dopo che avevo detto a Viktoria che avevamo un dubbio su cosa volesse essere il “third eye” di Synchro-Minds, con gli altri che dicevano fosse la ghiandola pienale mentre io sostenevo che era la webcam, Mats è uscito, mi ha preso da parte e mi ha confermato che di fatto avevo ragione io! Testuali parole “So you said it was the webcam? You were right, I wrote it and I was just thinking of the webcam”. Mwahahahahahahah!
Dopo averli riportati all’Alcatraz, ci siamo messi ad aspettare e abbiamo approfittato di Silje e Frank (e succerrivamente Hans) che erano andati sul tourbus per farci fare qualche autografo (beh, io un bel po’) e pure un paio di foto con la Silgia (che indossava lo stesso cappotto del video di No Bird Call). Lì ho colto l’occasione per chiederle se facevano Saturnine e farle presente che qualora l’avessero saltata gliel’avremmo chiesta. Ergo, trascorso il tempo della fila a spettegolare su mezzo mondo, siamo entrati e ci siamo precipitati a prenderci la prima fila. Cosa tutt’altro che difficile visto che purtroppo eravamo quattro gatti.
Setlist:
1. Synchro-Minds
2. Paradise Nox
3. Blue Wine
4. The Heart Demands
5. Forget To Remember (Sunday Mornings)
6. Epilogue (What's Done Is Done)
7. Cascade (For A Day)
8. Skydancer
9. Satellites
10. Altitude
Noi hard core fan eravamo solo in otto (io, Ayl, Luisa, Ale, Fra, Klaus, Marco e Viktoria), ma ci siamo fatti sentire eccome: su Synchro-Minds è partito subito il coretto, su Paradise Nox l’headbanging selvaggio, e così via. Molto belle le variazioni che hanno fatto sulle intro di Blue Wine e The Heart Demands, la prima con un assolo di batteria e la seconda con uno di chitarra. Marjan è stata magnifica sia sulle canzoni di Altitude che su quelle di My New Time, e con tutto l’ammore per Nienke su Forget To Remember ed Epilogue ha fatto molto meglio, le ha rese in una maniera talmente splendida che ho avuto i brividi per tutto il tempo. Cascade dal vivo mi è piaciuta anche più che su cd (e io quella canzone la amo molto già di suo), ma è stato su Skydancer è partito il nostro delirio, tanto che Marjan si è dimenticata di cantare i primi vocalizzi, e attivati a Satellites e Altitude avevamo ormai monopolizzato lei e la band tanto che, in effetti, non si filavano più gli altri, sebbene questi fossero finalmente usciti dal letargo e ascoltassero con interesse. La buona notizia è che comunque hanno fatto un figurone, e già verso The Heart Demands si era iniziata a raccogliere un po’ di folla, sebbene noi otto fossimo così scatenati che si era formata un’intera fila vuota dietro di noi.Durante il cambio di strumentazione, avevamo quasi quasi l’intenzione di prendere e andarcene (soprattutto Klaus), ma decisamente non era il caso. Ecco la setlist:
1. When Trust Becomes Sound
2. No One Spoke
3. On Most Surfaces
4. A Constant Run
5. Analog Park
6. The West Pole
7. Great Ocean Road
8. In Motion #1
9. No Bird Call
10. Even The Spirits Are Afraid
11. Marooned
12. Saturnine
13. All You Are
14. Leaves
15. Travel
Il concerto dei the Gathering è iniziato in maniera un po’ apatica da parte del pubblico, fra noi in post-orgasmic chill per gli Autumn e molti altri diffidenti nei confronti di Silje (che è entrata ed è andata dritta alla tastiera per When Trust Becomes Sound). L’atmosfera si è un po’ sciolta quando hanno proposto On Most Surfaces, e Silje ha dato prova di avere una voce che, con tutto l’ammore per Anneke, non la fa rimpiangere neanche un po’. Menzione speciale per una The West Pole incredibilmente intensa, una No Bird Call davvero emozionante (sebbene abbia sofferto della mancanza degli archi verso la fine), Even The Spirits, i classici come In Motion #1 e Leaves e, soprattutto, Saturnine, che Silje ha dedicato specificamente a noi, visto che gliel’avevamo chiesta, e su cui noi abbiamo fatto il coretto come quello di A Noise Severe alla fine. Con Travel ho sempre il solito problema – l’inizio mi fa scendere le palle, mentre la fine mi piace molto – ma l’esecuzione è stata magnifica.
Alla fine del concerto abbiamo raggiunto gli Autumn, con Marjan che si è trovata a dover fare un sacco di foto, io mi sono fatto autografare Altitude, Summer’s End e Gallery of Reality, ho chiacchierato un altro po’ con i ragazzi ma, prima che potessi rintracciare Mariolijn e Renee per farmi autografare i cd anche da loro, gli energumeni dell’Alcatraz ci hanno cacciati tutti fuori. Lì abbiamo continuato a fare comunella con Viktoria, alla quale abbiamo esposto un piccolo dubbio circa un certo testo, e dopo un’infruttuosa (purtroppo) attesa dei Conciliabolo per finire il giro di autografi abbiamo salutato gli Autunni, che ci hanno ringraziati a dovere, e siamo andati. Fine di una serata davvero spettacolare.
In tutto ciò, chiariamo il dubbio: dopo che avevo detto a Viktoria che avevamo un dubbio su cosa volesse essere il “third eye” di Synchro-Minds, con gli altri che dicevano fosse la ghiandola pienale mentre io sostenevo che era la webcam, Mats è uscito, mi ha preso da parte e mi ha confermato che di fatto avevo ragione io! Testuali parole “So you said it was the webcam? You were right, I wrote it and I was just thinking of the webcam”. Mwahahahahahahah!
Ih hai fatto delle foto agli Autumn? Quando potremo vederle? :D
ReplyDeleteGrandissimo concerto! *_*
ReplyDeleteAh-ah è stato comunque un onore fare da attaccapanni agli Autumn xDDD
Il <i>third eye</i> trionfa, anche se al tuo pc non piace, e trionfi anche tu nella fattispecie.
ReplyDelete@ Pia: Le ho mandate giusto ieri sera, attendo di sapere cosa ne pensano e quali sono le publication policies, e poi vanno dritte su deviantART e last-fm!
ReplyDelete@ Ayl: Dai, almeno hai potuto dare la felpa alla povera Marjan prima che assiderasse e perdesse la voce! XD
@ Veronica: Mwahahahahahahahahah! *risata del Dottor Tomoe*
Credo dipendesse dal fatto che la banda era occupata dall'upload dell'archivio con le foto. XD
Non reggerei più una serata di "concerti" non credo d avere più il fisico....anche se ho molti gruppi che vorrei godermi live (soprattutto per l atmosfera che c'è nei live)....A me dava un fastidio immenso quando mi chiedevano spiegazioni sui testi che scrivevo >.< non erano e non sono nemmneno criptici >.<
ReplyDeleteE' bello leggere la tua soddisfazione, traspare benissimo da queste righe e mi da una bella sensazione di "serenità"
Fuar, ai The Gathering c'era parecchia gente più grande di te nelle retrovie, data l'età della band (che ha pochi mesi meno di me! XD). In effetti, però, non si sono scatenati come noi.
ReplyDeleteMi fa piacere che il resoconto del concerto ti sia piaciuto. In effetti è stata una giornata bella come poche, sono contento di averti dato un po' di quelle sensazioni. ;)
Si lo so, la maggior parte di "vecchietit bacucchi" che conosco sono tutti fan sfegatati di qualche gruppo e ho addirittura un amico che si fa anche voli lunghissimi pur di seguire il suo, nonostante ha l età quasi per andar in pensione...
ReplyDeleteIl mio problema credo sia la "troppa vicinanza" con altri esseri umani, mi innervosisco facilmente in mezzo alla gente, se possibile voglio evitarlo anche perchè già non sono molto simpatica di mio :D
Sogno una capanna in Finlandia a miglia e miglia dal resto del genere umano, io, il mio Tatush, il mio Vaio e basta...