Non so se si sia risentito della mia decisione di non scrivere un bilancio di fine anno, ma il 2013 ha deciso di essere carogna fino in fondo e ha fatto trovare a me e alla Mater un cotechino avariato dentro la busta di alluminio a fine cottura. Così abbiamo fatto un cenone vegetariano con ciò che rimaneva, solo torta di patate con crema di funghi al forno, lenticchie con carote, roba russa a base di riso e chi più ne ha più ne metta. Beh, mi consolo pensando che se il cotechino avariato fosse stato quello di Natale, saremmo morti di fame per davvero.
Per molti versi sono felice che il 2013 sia finito, visto che ha portato un mucchio di cose belle alternate ad altre davvero brutte: ora come ora voglio concentrarmi sul 2014 e vedere di riuscire a fare qualcosa della mia vita lasciandomi alle spalle un po’ di depressione. La buona notizia è che quest’anno sono stato produttivo sin dal primo giorno dell’anno e ho già all’attivo due foto che inaugurano l’ennesimo mio progetto a lungo termine, stavolta ispirato a Leandra (dovrei anche trovare la sbatta di scriverci qualcosa a riguardo sull’altro blog, cosa più facile a dirsi che a farsi), mentre normalmente gennaio inizia con un’accidia fotografica che mi fa arrivare a fine mese con zero roba in saccoccia. E ora vedo anche di muovere il sedere e organizzare un po’ di cose per le prossime settimane.
Ah, ovviamente niente buoni propositi per il nuovo anno, dato che li infrango tutti regolarmente.
Ps: magari, se proprio il 2013 vuole un bilancio, copiaincollo quello delle release musicali che ho fatto sul Male. In fondo non guasta mai.
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