Credo che dovrei scrivere qualcosa d’importante per commemorare i miei trent’anni ma, sinceramente, non ho chissà cosa da dire. E no, non è perché “trenta è solo un numero” o altre scemenze del genere: le età divisibili per dieci sono sempre un passaggio importante. Abbiamo troppo condizionamento culturale alle spalle per illuderci di poterle ignorare così.
Ho anche provato a barare, a rileggere il post che scrissi per i vent’anni sperando di trovare un po’ d’ispirazione, ed è stato ancora peggio. Ai tempi chiamavo i vent’anni “il periodo d’oro” della mia vita, eppure ora mi sembra di aver dormito per una decade e non essere ancora del tutto sveglio. Ci sono solo due cose che mi fanno pensare che sia valsa la pena di vivere quest’ultimo decennio: le foto che ho scattato e l’amicizia con Katia. Senza voler far torto a tutti gli altri miei amici e le persone a cui voglio bene, ma Katia è davvero una delle poche cose che mi fa dire: non cambierei nulla di questi anni, anche se potrei migliorare molte cose; non vorrei rischiare di compromettere nessuno dei momenti che abbiamo trascorso insieme.
A parte questo, festeggerò il mio trentennio tornando ragazzino: stasera arriva a Trieste la Mater e non vedo l’ora di farmi coccolare e non dover cucinare, lavare, pulire ed essere adulto. D’altro canto, non sono nemmeno lontanamente al punto in cui pensavo che sarei stato a trent’anni – e, quel che è peggio, qualche mese fa avevo anche iniziato a sperarci un po’. Ma insomma, un po’ di vita famigliare fuori sede è un buon modo per attutire il colpo della nuova decina, per cui ben venga.
Onestamente, non ho idea se pubblicherò davvero questo post. Forse sì. O magari rimarrà a marcire fra le bozze finché non deciderò di dimenticare questo momento e lo cancellerò. O magari lo pubblicherò per ricordarmi che, pur partendo da un posto molto oscuro, i miei trent'anni vedranno una rinascita. Boh.
Nel frattempo, tanti auguri da me. Cento di questi gior– lol, anche no, grazie.
Nel frattempo, tanti auguri da me. Cento di questi gior– lol, anche no, grazie.
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