Wednesday, 28 October 2020

Passi avanti

Del sogno che ho fatto stanotte ricordo solo la parte finale. Sono certo che fosse successa molta altra roba prima, ma al punto in questione ero a Vinci e c’era qualcuna delle mie amiche del giro cosplay, sebbene non ricordi chi nello specifico. Questa mia amica aveva addosso il vestito rosso della Ciospa, quello che aveva cucito apposta per il nostro shoot. Non appena lo notavo, le proponevo uno shoot al più presto. E sì, una parte di me lo faceva semplicemente perché il vestito le stava proprio bene, un’altra invece per lanciare l’ennesima frecciata alla Ciospa e mostrarle che era perfettamente sostituibile.
In effetti, nei miei piani c’era di usare dei tempi molto veloci e approfittare della brezza per scattare in controluce al tramonto una specie di danza, catturando ogni movimento e drappeggio della stoffa per creare una serie ispirata a Shake It Out di Florence + The Machine molto migliore di quella che avevamo fatto con la Ciospa (che in real life è la foto che meno mi soddisfa di quel set).
Io e la mia amica ci facevamo una passeggiata per stabilire i dettagli e arrivavamo in punta al Molo Audace a Trieste (dove avevo effettivamente fatto quelle foto con la Ciospa) e ci sedevamo a parlare lì. Solo che a un certo punto il mare s’ingrossava: la prima onda s’infrangeva senza problemi davanti al molo, mentre la seconda saliva sopra e rischiava di bagnarci. Allora io all’inizio sollevavo semplicemente il bacino per non rischiare di bagnare il telefono, ma poi mi accorgevo che non bastava e iniziavo a indietreggiare a gattoni cercando di restare dove l’acqua era più bassa. E sì, alla fine ci riuscivo e salvavo il telefono.
Poi mi sono svegliato.

Credo che questo sogno sia stato il riflesso di almeno un paio di cose: Lucca che quest’anno salta, con la mia nostalgia per gli amici di fiera, e il secondo dei revenge shoot per il progetto sugli Hurts, che sto pianificando in un punto in cui ho scattato con la Ciospa qui ma che è molto esposto alle onde quando tira vento (ci sono passato vicino ieri o l’altro ieri e ho proprio notato quanto in su salissero gli spruzzi).
È interessante, però, che anche in sogno stia iniziando a sostituirla del tutto. Nell’ultimo paio d’anni ho sognato diverse volte lei che si comportava fingendo che non fosse successo nulla mentre io non volevo averci a che fare; poi ho sognato che era diventata ostile ed era a sua volta arrabbiata per come avevamo lasciato le cose, ma almeno riconosceva l’accaduto. Adesso finalmente non è comparsa affatto e, anzi, ho iniziato a fare piani sostituendola.
Questo, unito al fatto che mi sono trovato in difficoltà ma sono riuscito a cavarmene fuori sul finale del sogno, spero significhi che sto facendo dei passi avanti nel riportare quantomeno il rancore a livelli gestibili.

A proposito di passi avanti, oggi parlando con un amico sono riuscito a fare un’importante ammissione: il vero motivo per cui non sono più andato in terapia negli ultimi due anni e mezzo è che la mia fiducia verso il mio terapista è venuta meno.
Se qualcuno ricorda le mille paturnie che mi ero fatto per organizzare il viaggio a Roma / Napoli per scattare Belial, il penultimo Infernal Lord, beh, è quello. Non ricordo nemmeno di preciso la sequenza degli eventi, a quanto avevo accennato prima di partire, ma sono piuttosto sicuro che il dramma si sia consumato dopo che ero tornato trionfante. Gli ho parlato di come la mia ansia si fosse rivelata infondata, ho accennato al tema dello shoot e del progetto in generale, e lui ha praticamente smattato che i demoni sono cose con cui non si deve giocare e che avrei dovuto lasciar perdere tutto.
Ecco, in quel momento mi sono sentito personalmente attaccato (di solito lo dico ironicamente, “I feel personally attacked by this”, ma stavolta dico sul serio) e la cosa ha frantumato la mia fiducia. Non mi sono più sentito in uno spazio sicuro in cui potermi aprire senza temere un giudizio, che è la cosa peggiore che può capitare durante una terapia. Ho fatto ancora qualche sessione prima di partire, ricordo di non aver avuto particolari problemi di cui discutere visto che, tolti un paio di inconvenienti, ero più che altro euforico per i progetti post-Vinci che avevo con la Ciospa (povero stronzo), ma poi non sono più tornato nonostante a fine 2018 avessi da gestire la delusione estiva e nel 2019 fosse successo quello che è successo.
Mi sono detto che era per una questione di tempistiche, che tanto tra Lucca e le vacanze natalizie in Sardegna c’erano poche settimane, che poi stavo troppo male e non riuscivo ad andare a chiedere aiuto, ma la realtà è che non sono più tornato perché non riuscivo più a fidarmi di lui, perché l’idea di riprovare ad aprirmi con lui era assurda.
Ecco, ora l’ho detto.
Un’epifania che ho cercato d’ignorare per oltre due anni ma che mi è finalmente salita a galla.
Magari anche questo è un passo avanti e finalmente mi permetterà di cercare altrove e riprendere un percorso di cui ora più che mai sento di aver bisogno.

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