Monday 7 June 2021

Burst the bubble

Mercoledì vaccinano la Mater con la seconda dose di Moderna. Giovedì vaccineranno me con la prima dose di non si sa ancora cosa. As in, questo giovedì. Ho appena realizzato quanto imminente sia e, ovviamente, sto avendo un attacco d’ansia.
 
Riflettendoci sopra per provare a demistificarlo, di primo acchito mi verrebbe da dire che sia dovuto al mio terrore per gli aghi o all’incognita di come saranno per me i sintomi per le poche ore successive. Quando dovevano fare la prima dose alla Mater ci siamo preparati come se sarebbe stata male per settimane con pulizie generali, spesa grossa, provviste e chissà cosa, poi è stata così così circa una trentina di ore e mi ha addirittura aiutato a pulire dietro gli idraulici. Come la prenderò io è una bella domanda ma, per quanto l’incertezza sia sgradevole, so che non sarà nulla di debilitante.
Penso però che il vero motivo della mia ansia sia il fatto che mi ero dato il vaccino come termine ultimo per bivaccare in questa bolla di sospensione dalla vita reale. Non riesco ancora a immaginare come possa essere il “dopo”: tornare a socializzare, riprendere in mano la mia vita a Trieste, tornare a occuparmi della quotidianità in toto, poter attuare i piani per ora vaghi di incontrare persone lontane… Certo, continuerò a fingermi non vaccinato per dodgeare le attenzioni indesiderate sulle app di dating, ad esempio, ma con le persone che contano davvero le comode scuse per stare chiuso in casa o, al massimo, uscire solo quando ne ho davvero voglia scompariranno. Il distanziamento sociale (leggi: rispetto del mio spazio personale) scomparirà. Ma soprattutto, se ripenso al 2019, stavo facendo un tale pessimo lavoro a essere un adulto funzionale, capace di tenere le fila di casa, cucinare, fare la spesa, non campare sempre d’asporto, pulire e quant’altro che ho il terrore di tornare a quei livelli una volta per conto mio e fuori dal nido.

D’altro canto, nulla di tutto ciò è ancora davvero imminente. Dovrà passare un mesetto prima della seconda dose, più altre due settimane per essere sicuro dell’immunizzazione, e comunque ormai l’estate me la passo qui con il condizionatore piuttosto che tornare all’afa triestina. Il “dopo” non è imminente – non del tutto, per lo meno. Per cui penso che calmerò i nervi stampando e compilando moduli e contromoduli, che è l’unica cosa su cui in questo momento ho controllo, e cercherò di spegnere il cervello per i prossimi due giorni e mezzo. Un demone alla volta: prima la prima dose, poi la seconda, poi la mia vita da immunizzato in un mondo sempre più post-covid.

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