E niente, da oggi sono effettivamente vaccinando. Sono aperte le prenotazioni qui in Sardegna e sono riuscito a districarmi per il vaccino. Il pomeriggio del dieci giugno dovrei ricevere la prima dose di… boh, da noi non lasciano scegliere perché siamo una regione pezzente, ma avrò la prima dose.
In teoria se ne parlava già da ieri, tant’è che ho ripetutamente tentato di accedere al sito e compilare tutto, solo per trovarmi ogni volta il messaggio che non rientravo in una fascia avente diritto. Ieri sera ho anche provato tramite l’ATM delle poste ma né io, né una ragazza trentaquattrenne che era lì a smanettare allo sportello siamo riusciti a cavarne un ragno dal buco. Oggi a pranzo è passato il postino (che suona sempre due volte da noi perché la Mater è l’unica che gli apre senza insultarlo) e ho tentato tramite lui, ma mi ha confermato che il sistema non era ancora stato aggiornato e lo sarebbe stato verso le sei del pomeriggio.
Poi in realtà la Mater è riuscita a infilare i miei dati poco dopo pranzo, ma non mi è arrivata nessuna conferma. Così, dopo un po’ di incertezza e scambio di idee con un conoscente su Instagram, ho riprovato non appena Beatrice mi ha detto di esserci riuscita (alle sei meno un quarto) e ta-dah, data fissata.
È da quando ho cliccato e ricevuto la conferma via SMS che continuo a zompettare su e giù per casa. Ho addirittura chiamato Katia perché avevo bisogno di parlarne un po’ e sono riuscito a calmarmi solo allora. Credo sia la prospettiva di smettere di essere un potenziale pericolo per me stesso e per gli altri ogni volta che esco di casa a essere così entusiasmante. Del resto, da quando la Mater ha ricevuto la prima dose ho iniziato ad provare un po’ di sollievo, misto sempre all’impazienza per quando riceverà la seconda dose e trascorreranno le due settimane di precauzione perché l’immunizzazione sia completa, così non dovrò preoccuparmi più per lei (e magari non dovrò nemmeno più temere scenate come quella dello scorso aprile). Anche se tutto il corollario continuerà a essere un casino, sapere che le probabilità di ammalarsi, specie in maniera grave, sono notevolmente ridotte è una grande consolazione.
In tutto ciò, non mi sfugge l’ironia del fatto che avrò la prima dose il giorno dopo che la Mater avrà la sua seconda, né tanto che, di questo passo, sia io, sia lei, che è più giovane di lui di otto anni, saremo immunizzati prima di mio padre. La prima è una questione di disorganizzazione della regione quando si vaccinavano i più anziani, l’altra è lui che è… beh, Il Guasto. Per inciso, doveva tornare dalla Turchia in questi giorni ma non ho la minima idea di quando, precisamente, se lo stato dei trasporti pubblici gli permetta di farlo, o se abbia intenzione di vaccinarsi o meno una volta qui.
Beh, sono problemi suoi. Uno dei motivi per cui avevo vissuto il suo viaggio e la sua testardaggine come un insulto personale era proprio che lui fosse uno di quelli a cui stavano offrendo il vaccino e le sicurezze che comporta su un piatto d’argento e li avesse rifiutati così, mentre io avrei dovuto aspettare chissà quanto. Ora che sono ufficialmente vaccinando, lui può fare quel che vuole.
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